Ecografia gratuita dell’aorta addominale: screening all’ospedale di Varese per la prevenzione dell’aneurisma
Mercoledì 29 settembre giornata di prevenzione dell'aneurisma aortico addominale della donna over60 anni. Un esame ecografico semplice e veloce per la diagnosi precoce di una patologia silenziosa e pericolosa
Una esame semplice, veloce, indolore per scoprire una patologia infida e silenziosa. Mercoledì prossimo, 29 settembre, l’ospedale di Varese offrirà uno screening gratuito alle donne con più di 60 anni per controllare lo stato dell’aorta nel tratto addominale : « L’aneurisma aortico addominale – spiega il professor Matteo Tozzi, Direttore della chirurgia vascolare dell’Asst Sette Laghi – ha un’incidenza sulla popolazione che varia tra il 3% e l’8%. Purtroppo è una patologia su cui c’è poca attenzione: un’indagine semplice come l’ecografia può davvero salvare una vita».
L’aneurisma aortico è una dilatazione del vaso sanguigno più grande del nostro corpo. L’aumento di volume è progressivo ma non repentino: con la diagnosi precoce è possibile tenere sotto controllo la patologia evitando maggiori danni.
« Purtroppo, essendo una dilatazione “ silenziosa” – spiega ancora il professor Tozzi – nel senso che non dà alcun sintomo, spesso ci si accorge quando si lacera provocando un’emorragia. In questi casi, le statistiche sono preoccupanti perché l’80% delle rotture causano la morte quasi immediata, senza avere nemmeno il tempo di arrivare in ospedale. Il trattamento chirurgico, quando si riesce a intervenire in emergenza, non sempre ha esiti positivi e, comunque, richiede una lunga convalescenza. Ecco perché è importante individuare precocemente la patologia e tenerla sotto controllo. Anche nel caso in cui il rigonfiamento dovesse aumentare, l’intervento programmato è efficace nella quasi totalità dei casi. Parliamo di un tasso di mortalità del 3%».
il professor Matteo Tozzi
Ma cosa provoca la dilatazione dell’aneurisma aortico addominale?
« Sono varie le cause. Dato che è una malattia degenerativa, al primo posto metterei la sclerotizzazione dei tessuti, l’invecchiamento. Per questo io consiglio un’indagine dopo i 50 anni per gli uomini e i 60 per le donne. La patologia, infatti, colpisce prima i pazienti perché le donne in età fertile sono protette dagli ormoni. La casistica, però, indica proprio tra le pazienti una maggior precocità di rottura rispetto agli uomini. Non è ancora chiarita la ragione di questa diversa tempistica: si ritiene che sia legato al diametro del vaso, più piccolo nelle donne, ma è una tesi ancora in corso di validazione».
Tra gli altri fattori di rischio ritroviamo le stesse cause alla base dell’ischemica cardiaca, del diabete, dell’ipertensione, della dislipidemia. Il fumo è tra le concause così come la famigliarità: « È stato evidenziata una ricorrenza più elevata in famiglia. Se si è a conoscenza di un caso tra i propri congiunti, quindi, è fortemente consigliato sottoporsi a un controllo anche prima dei tempi indicati. Al momento, non esiste uno screening genetico come c’è per altri tipi di patologie come il tumore al seno o ginecologici. Ecco perché è bene farsi consigliare dal proprio medico curante e sottoporsi a indagini preventive come l’ecocolordoppler per un check completo di tutto l’apparato vascolare. Nel caso, poi, l’esame non evidenziasse alcun problema, si può programmare un nuovo controllo anche dopo 5 anni, perché siamo in presenza di una patologia a evoluzione lenta».
L’ecografia del tratto addominale chiarisce la presenza di alterazioni dell’aorta. Se vengono riscontrare anomalie, vengono indicati la terapia farmacologica e controlli annuali: « Quando si verifica una dilatazione ritenuta rischiosa, – spiega il primario – si attua un intervento endovascolare con un accesso dall’arteria femorale per inserire un’endoprotesi, che ha la funzione di escludere la sacca dal torrente ematico. In questo modo si evita la rottura. L’intervento viene considerato “standard” perché ha ormai una tecnica definita e un’ampia casistica».
L’aneurisma
La giornata di sensibilizzazione promossa dall’ospedale di Varese rientra tra le iniziative previste da ONDA, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, e si svolgerà mercoledì 29 settembre.
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