De Marchi conquista la Tre Valli Varesine: “Ho corso a carte scoperte”
Pogaçar aveva rotto gli indugi ma è bloccato da una foratura: la Uae Emirates soddisfatta per il secondo e terzo posto. Sguardo quasi nordico, poche parole, De Marchi è trasparente: "Vinco poco, per me ogni vittoria vale"
Con la nascita di una bimba attesa tra pochi giorni, Alessandro De Marchi ha scelto di essere qui a Varese per la Tre Valli Varesine. «Avevo dato un’occhiata al percorso qualche settimana fa, avevo visto che poteva essere una buona occasione» racconta il corridore della Israel Start-Up Nation.
«Volevo esserci: mia moglie è incinta, sabato ero al Giro dell’Emilia e sono rientrato all’ultimo perché sembrava il momento. Ma volevo essere qui, ci tenevo a vincere». Prendere o lasciare, anche di fronte a una giornata con tempo da lupi: «Sapevo che sarebbe stata una gara difficile per il percorso e per il tempo».
Il “rosso di Buja” ha agguantato la vittoria prima con un attacco insieme a Davide Formolo, poi superandolo in una strana volata da “non velocisti“, lanciata senza tatticismi.
Davide Formolo di tattica non ne ha usata proprio neppure prima, in questa Tre Valli piovosa e fredda: «È stata una gara durissima, ho attaccato da lontano e ho corso ogni giro come fosse l’ultimo disponibile. Abbiamo usato moltissime energie, non sarei stato in grado di attaccare sulle ultime salite».
La UAE Emirates oggi ha di che sorridere comunque, con il secondo posto di Formolo, il terzo di Pogačar e il nono del varesino Covi (e dietro ancora Hirschi tredicesimo). Anche Pogačar ha corso senza tatticismi, con un primo attacco da lontano. Parla di gara «compromessa dalla pioggia» ma decisiva è stata la foratura quando era in fuga. «Abbiamo avuto secondo e terzo posto quindi siamo contenti». Guarda al Giro di Lombardia, in mezzo ci metterà altre due gare.
Formolo e De Marchi con Renzo Oldani e il sindaco di Varese GalimbertiFriulano, sguardo quasi nordico, molti anni di corse alle spalle, De Marchi ha una storia non facile nelle ultime stagioni, anche nel 2021 ha oscillato tra grandi soddisfazioni (la maglia rosa al Giro) e momenti di sconforto (una disastrosa caduta ). «Per me ogni vittoria vale, certo non sono uno che vince parecchio» dice trasparente. «Questa vittoria ha un grosso significato per quest’anno, dopo gli alti e bassi degli ultimi tre anni. In queste giornate bisogna correre a carte scoperte, non fare il furbo».
Trasparente appunto. Corre sempre con il braccialetto giallo-blu per Giulio Regeni, una causa sentita tra i friulani: «niente di politico», solo solidarietà naturale per due genitori – come lui – che chiedono verità. Parla poco, concede poca confidenza ma si lascia andare anticipando il nome della bimba in arrivo: «se tutto va bene si chiamerà Giovanna».
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