Lettera aperta a Mariangela Panzi, una vita per gli altri da Cittiglio a Luino
Scomparsa il 23 ottobre all'età di 71 anni, è stata capo sala del reparto di pediatria a Cittiglio e coordinatrice dell’asilo nido di Luino. L'amica di sempre: "Sei volata via come una farfalla"
Una donna generosa, ospitale, ricca di una grande umanità e passioni: Maria Terranova con una lettera inviata racconta la vita e l’esistenza di Mariangela Panzi, infermiera capo sala del reparto di pediatria a Cittiglio, coordinatrice dell’asilo nido di Luino stimata e conosciuta a Luino e Cittiglio. Riportiamo di seguito il testo del ricordo:
«Cara Mariangela, ieri sera sei volata via come una farfalla, per raggiungere la Luce e la Pace. Sei stata in prima linea, per decenni, nella nostra grande famiglia, fatta di consanguinei ( i figli Federico e Isabella, i tuoi genitori, il nipote Filippo e i parenti tutti) e dai numerosissimi familiari acquisiti. Ti sei prodigata nei vari lavori svolti, hai dedicato le tue migliori energie al mondo dell’infanzia. Sei stata infermiera pediatrica al brefotrofio di Milano, capo sala del reparto di pediatria a Cittiglio, coordinatrice dell’asilo nido di Luino: hai avuto cura dei primi passi di generazioni di luinesi. Poi infermiera alla casa di cura “Il cigno bianco”, di Agno: hai raccolto con amore le storie dei tuoi ”vecchietti”. Ti sei specializzata alla scuola Montessori, da cui hai tratto regola di vita, non solo metodo pedagogico con il quale hai cooperato a far nascere l’asilo “la corte dei bambini” a Vezia. Che dire del tuo sostegno alle donne prima gravide e poi puerpere? Presente lì, dove sentivi una carenza istituzionale, dove s’è persa l’importanza socio-affettiva di questi stati, lì dove si forma “l’imprinting”… lì ti sei spesa senza risparmio, nella speranza di uomini e donne futuri più sereni. La tua casa è sempre stata aperta a tutti e generosamente disponibile alle anime in difficoltà, che andavi incontrando. Nei lavori di gruppo eri il centro del cerchio, indispensabile ma invisibile, operavi con coscienza e competenza senza apparire. Sei stata una maestra. Lasci un’impronta nelle associazioni in cui ti sei prestata gratuitamente. Sei fra i soci fondatori dell’ “Associazione costruttori di pace” e ne sei stata revisore dei conti per molti anni. Da tempo fronteggiavi la tua malattia, senza mai identificarti con essa: anche nelle tue ultime ore di vita terrena ci sei stata d’esempio. Resterai sempre presente nei nostri cuori. Riposa in pace cara.
La tua grande famiglia».
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