Famiglie sconvolte dalla gestione della pandemia: una parodia autobiografia
Sono una forma di resistenza i video satirici dell'attore e psicopedagogista Carlo Tognola alle prese con contraddizioni, disagi e stanchezze legate alla pandemia
«Giorno di quarantena 125». Inizia così il secondo video dell’attore e psicopedagogista di Tradate, Carlo Tognola dedicato alle numerose contraddizioni vissute quotidianamente dalle famiglie nel tentativo di comprendere e adempiere alle complesse e mutevoli indicazioni per il contenimento della pandemia a scuola in cui incappano tantissimi bambini.
«Entrambi i miei figli sono finiti in quarantena questa settimana – racconta Tognola – I video sono un modo per rendere divertente per i miei bambini il tempo difficile dell’isolamento in casa e allo stesso tempo mi danno modo di raccontare quello che sta succedendo nelle case in questi giorni. Poi sono un attore e lo faccio a modo mio, in maniera ironica e iperbolica con l’obiettivo proprio della satira di far emergere delle domande nei cittadini».
Nei video c’è di tutto: dalla difficoltà nel reperire le mascherine a quella di contare i tempi giusti per t0 e t5. Ci sono le incongruenze tra i tempi reali e quelli di Ats per stabilire lo “status” degli studenti, c’è la preoccupazione delle famiglie e la difficoltà, anche per i pediatri (cui è dedicato il primo sketch, qui sotto), di stare al passo e fornire risposte chiare alle famiglie in un contesto in cui le procedure subiscono sensibili ritardi, dando vita a molteplici situazioni di incertezza in cui è difficile orientarsi.
«I video sono per me un modo per resistere a una situazione pesante e complessa in cui sono immerso come genitore e anche come psicopedagogista – racconta Tognola – Proprio nel lavoro quotidiano mi accorgo di come negli ultimi due anni sia sempre più necessario e difficile mettere insieme i pezzi delle famiglie che saltano sotto la pressione di questo contesto. C’è una rabbia profonda e consapevole per la situazione in cui viviamo. Bambini e ragazzi vivono disagi profondi, noi adulti siamo sempre più stanchi».
Il riferimento è alla scuola, ma non solo: «Il contesto familiare, in tutta questa emergenza, è stato il meno tutelato, e le risorse stanno finendo – contata Tognola – Come operatore riduco ansie e angosce ma è chiaro che non basta intervenire sui singoli disagi personali che si moltiplicano. Ci vuole un cambio di passo nella gestione della realtà perché, come dicono Maura Gancitano e Miguel Benasayag Siamo tutti nella stessa tempesta, ma non tutti sulla stessa barca».
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