Negli hub vaccinali della Lombardia con la carta d’identità per evitare false registrazioni
Regione ha reso obbligatorio il documento di riconoscimento per accedere alla postazione vaccinale per fermare le false registrazioni. Da febbraio arriva Novavax ma non sarà possibile farne richiesta
Regione Lombardia si avvia a raggiungere 6 milioni di cittadini con la terza dose. Sono circa 8 milioni e 6000 i lombardi coperti con almeno una dose e 8,2 milioni quelli che hanno completato il primo ciclo.
La campagna vaccinale, dunque, deve accelerare sulla fascia minorile, soprattutto tra i più piccoli. Attualmente, sono stati immunizzati 206.744 minori e oltre 64.000 hanno completato il ciclo. Per favorire il loro coinvolgimento, dal prossimo fine settimana, tutti gli hub vaccinali gestiti da Regione offriranno gli open day ad accesso libero senza prenotazione.
IL DOCUMENTO DI IDENTITA’ NECESSARIO PER SOTTOPORSI A VACCINO
Altre decisioni, invece, sono state prese per la platea dei non vaccinati, quasi due milioni di persone. La prima è una misura antifrode: « Le segnalazioni delle forze dell’ordine ci hanno indotto a modificare i documenti necessari per accedere all’hub – ha spiegato il responsabile dell’unità di crisi di Regione Guido Bertolaso – molte persone, infatti, affidano la propria tessera sanitaria a terze persone che si sottopongono al vaccino in loro vede. In questo modo, risultano coperte da vaccino pur non avendolo mai fatto. Un’attività che abbiamo deciso di contrastare attraverso la verifica dei documenti. Chiunque arriva al centro vaccinale deve avere con sè un documento di riconoscimento».
IL VACCINO NOVAVAX NON POTRA’ ESSERE RICHIESTO
La seconda misura è legata al vaccino “Novavax” atteso per il mese prossimo anche negli hub lombardi: « D’intesa con l’assessore Moratti – ha spiegato Guido Bertolaso – abbiamo deciso che verrà somministrato esattamente come gli altri vaccini a disposizione. Non ci sarà la possibilità di richiederlo. Ogni cittadino ha il diritto di ottenere un vaccino tra quelli approvati dalle autorità scientifiche, non potranno chiederne uno particolare»
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