Cure e caccia alle varianti, il Piemonte finanzia nuove ricerche sul Covid
Anche l'ospedale di Novara tra i partner dei progetti di ricerca sul Covid finanziati dalla Regione Piemonte
Il Piemonte investe 1,8 milioni di euro su altri tre progetti di ricerca in ambito Covid finanziati con il bando “Infra-P”.
Continua così l’operazione di potenziamento dei laboratori pubblici finanziata nel marzo scorso con una dotazione complessiva di 10 milioni e che aveva portato in agosto alla presentazione dei primi dieci.
Tecnomed-Hub ha come capofila l’Università del Piemonte orientale e tra i partner l’ospedale di Novara. L’obiettivo è usare l’intelligenza artificiale e l’esperienza acquisita con il locale Centro sulle malattie autoimmuni e allergiche per produrre una mappa delle conoscenze che potrà, per esempio, aiutare a trovare i collegamenti fra le proprietà genetiche e biologiche di una malattia o fra la composizione e i meccanismi di azione dei farmaci.
Surveil ha sempre l’Università del Piemonte orientale come capofila e tra i partner gli ospedali di Alessandria e Novara con l’Istituto Zooprofilattico. Punta alla realizzazione di una piattaforma di sorveglianza genomica per contrastare tempestivamente l’emergere di nuove varianti Covid e possibili future pandemie.
Corsa ha come capofila l’Università di Torino e tra i partner le aziende TO3 e Città della Salute. Lo scopo è sviluppare un sistema di intelligenza artificiale di ausilio alle diagnosi di Covid a partire dalle radiografie del torace.
“Investire sulla ricerca applicata alla salute e alla vita delle persone è fondamentale – ha sostenuto il presidente della Regione Alberto Cirio durante la conferenza stampa di presentazione – La logica è quella di trarre insegnamento da ciò che abbiamo vissuto. Sono trascorsi due anni dall’inizio della pandemia e il Covid ha mostrato le criticità del sistema sanitario nazionale e mondiale, ma soprattutto ha fatto comprendere che sulla salute non si taglia. La salute è fatta di ricerca e la ricerca è fatta di scienza, per cui noi investiamo affinché i nostri ospedali e il nostro personale siano sempre più all’avanguardia e pronti a fronteggiare le emergenze presenti o future. Ma interventi come questo sono anche un modo con cui valorizzare e dare stabilità a professionalità di altissimo livello come quelle dei nostri ricercatori universitari. Conoscenza è potenza dicevano gli antichi, e non ha senso che i nostri ricercatori siano costretti a rincorrere progettualità annuali in una situazione di costante precarietà. Credo non lo meritino a livello umano e professionale, ma anche perché il loro lavoro è importante e prezioso per il nostro futuro”.
“Sapere è potere è lo slogan che identifica l’anima di questo bando – ha aggiunto l’assessore alla Ricerca applicata Covid Matteo Marnati – Si tratta di tre progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale a supporto della ricerca medica 4.0 che vedono atenei, istituti di ricerca, ospedali, aziende sanitarie e imprese lavorare in stretta sinergia, fare squadra e unire le forze per combattere non solo la pandemia da Covid-19 ma anche altri virus e patologie. Crediamo nella scienza e nella ricerca, presupposto fondamentale per combattere le malattie, e sulla ricerca continueremo ad investire. A quasi due anni dall’inizio della pandemia oggi siamo in grado di avere dati importanti che, analizzati con sistemi matematici avanzati e di intelligenza artificiale, potranno dare risposte alle tante domande ancora insolute”.
Alla presentazione sono intervenuti anche i rettori delle Università di Torino e del Piemonte orientale, Stefano Geuna e Gian Carlo Avanzi, che si sono soffermati sull’importanza del bando INFRA-P per potenziare le infrastrutture di ricerca piemontesi e per permettere una sempre migliore competitività degli Atenei a livello nazionale e internazionale.
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