Quantcast

Giorno del Ricordo a Luino, il sindaco Bianchi “L’orrore delle foibe colpisce le nostre coscienze”

Riprendendo quelle che furono le parole di Sergio Mattarella. Presenti alla commemorazione le autorità, l'amministrazione e una parte ristretta di popolazione. Posate due corone, una davanti al comune e una presso la targa di Norma Cossetto

Generica 2020

Si è tenuta questa mattina presso il Comune di Luino una piccola commemorazione in occasione del Giorno del Ricordo. Uniti nella memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra si è deposta una corona accanto alla stele commemorativa nell’aiuola davanti al comune e il sindaco Enrico Bianchi ha tenuto un toccante discorso:

«La data del 10 febbraio per il Giorno del Ricordo è stata scelta e istituita con legge n.92 il 30 marzo 2004 e la scelta non è stata casuale. Proprio il 10 febbraio 1947 furono firmati i trattati di Pace a Parigi con il quale si assegnavano l’lstria, Quarnaro, Zara e parte del territorio del Friuli-Venezia GIulia alla Jugoslavia. I territori in questione erano stati assegnati all’ltalia con il Patto di Londra, mentre la Dalmazia venne annessa a seguito dell’invasione nazista in Jugoslavia. Con il ritorno di questi territori alla Jugoslavia, ebbe inizio una rappresaglia feroce che colpi molti cittadini italiani innocenti, ritenuti implicitamente colpevoli di aver vissuto sotto il regime fascista. Fino a configurare quella che oggi gli storici descrivono come una vera e propria pulizia etnica: prigionia, campi di lavoro forzato e morte nelle foibe coinvolsero fra le 4.000 e le 5.000 persone, secondo una stima ancora approssimativa, comprese le salme recuperate e quelle stimate nonché, oltre a quanti furono infoibati, i molti che morirono nei campi di concentramento jugoslavi. Molti riuscirono a fuggire: un esodo di massa che coinvolse tra le 250mila e 350mila persone tra il 194b e n 1956. Gli eccidi delle foibe commessi dai partigiani jugoslavi vedevano le vittime spesso gettate vive in queste cavità. Fu una drammatica conclusione esodo – dal 1954 – di migliaia di profughi dalmati e istriani che si riversarono In Italia, interessando diverse regioni con dimostrazioni spesso di accoglienza e solidarietà ma a volte anche di rifiuto ed emarginazione perché ritenuti portatori di verità scomode e da non rivelare (…) “L’orrore delle foibe colpisce le nostre coscienze”- continua il sindaco Enrico Bianchi riprendendo le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – e ci porta a ricordare che, come dice Mattarella, “le sofferenze, i lutti, lo sradicamento, l’esodo a cui furono costrette decine di migliaia di famiglie nelle aree del confine orientale, sono iscritti con segno indelebile nella storia della tragedia della Seconda Guerra Mondiale e delle sue conseguenze. Sono passati tanti anni, ma le ferite spesso sono ancora aperte. Nel Giorno del Ricordo, che la Repubblica ha voluto istituire, desidero anzitutto rinnovare ai familiari delle vittime, ai sopravvissuti, agli esuli e ai loro discendenti il senso forte della solidarietà e della fraternità di tutti gli italiani. Crimini contro l’umanità scatenati in quel conflitto non si esaurirono con la liberazione dal nazifascismo, ma proseguirono nella persecuzione e nelle violenze, perpetrate da un altro regime autoritario, quello comunista (…). Le sofferenze patite non possono essere negate. Il futuro è affidato alla capacità di evitare che il dolore si trasformi in risentimento e questo in odio, tale da impedire alle nuove generazioni di ricostruire una convivenza fatta di rispetto reciproco e di collaborazione (…) Cosa ci insegna quindi il Giorno del ricordo? – conclude chiedendo ad alta voce il primo cittadino – il Giorno del Ricordo ha un senso e sono convinto che lo avrà sempre di più, solo se questo sacrificio delle vittime ci condurrà ad una fioritura del bene, se guardando questi fatti e l’inerzia, l’indifferenza di tanti che li hanno consentiti senza fiatare, ci porterà a ricordare in che cosa crediamo davvero. Questi ricordi non devono esaurirsi qui ma ci devono indurre a riaffermare con forza il ruolo dell’Europa, della sua straordinaria importanza, con le sue innegabili difficoltà ma soprattutto per le sue regole di convivenza e di civiltà che hanno garantito la pace fino ad oggi. Anche in questi tempi, così difficili e pieni di incertezze e di paure, l’Europa è terra di incontro che richiede di recuperare la dignità delle persone ed i fondamenti del vivere e agire per un bene comune, per tutte e per tutti e non per pochi. E’ un impegno per le giovani generazioni e un dovere e una riconoscenza a tutti coloro vittime di quelle pesanti intolleranze affinché fatti del genere non debbano più accadere».

A piccoli gruppi ci si è poi diretti presso la targa di Norma Cossetto, alla rotonda del Marinaio (Lungo lago), dove un’altra corona è stata posata e un minuto di raccoglimento le ha fatto onore.

Presenti alla commemorazione una parte ristretta di popolazione e una rappresentanza di tutte le autorità e dell’amministrazione.

di
Pubblicato il 10 Febbraio 2022
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore