Il monumento dei caduti di Arolo compie 100 anni
Dal 26 febbraio 1922 l'opera vigila sopra il borgo di Leggiuno a ricordo degli uomini che hanno perso la vita nella Prima guerra mondiale
Inaugurato il 26 febbraio 1922, il monumento ai caduti di Arolo a Leggiuno ha compiuto 100 anni. Sabato l’associazione storico culturale Lezedunum ha voluto ricordare questa data così significativa per il piccolo borgo sul Lago Maggiore durante un momento di commemorazione insieme al sindaco Giovanni Parmigiani.
Al termine della Grande guerra, Arolo era un comune di circa 450 abitanti. In molti erano contadini, oppure muratori che emigravano stagionalmente in diversi paesi europei. «Nonostante le rivalità politiche che infiammano la vita amministrativa del paese – ricostruisce l’associazione -, nei primi anni ’20 sorge anche qui un “Comitato pro monumento” allo scopo di realizzare una testimonianza tangibile, che tramandi ai posteri il ricordo dei concittadini morti al fronte. L’attività del comitato, presieduto dall’energica signora Maria Sonzini, si conclude il 26 febbraio 1922. Sono le 14.30. La piazzetta accoglie con fatica l’intera popolazione e le scolaresche arolesi, guidate dalle principali autorità civili e militari del territorio. Rende gli onori un picchetto del 67° Reggimento Fanteria, mentre per l’accompagnamento musicale è stata chiamata la Filarmonica di Cellina».
«Uno squillo di tromba – riporta la Cronaca Prealpina – dà il segnale dell’attenti. Tutti si scoprono, il momento è solenne e commovente. In un angolo le madri dei caduti singhiozzano. Cade il velo che ricopre l’obelisco e questo appare alto ed imponente, baciato dal sole. Una piramide di massi sovrapposti, sormontata dall’aquila reale». La lapide incastonata fra le rocce celebra “gli Eroi del silenzio eterno”, che da quel giorno vegliano su Arolo, sicuri che il sacrificio delle loro vite non sarà mai dimenticato.
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