Tamponi e vaccini ad accesso libero all’ospedale di Varese per i profughi ucraini
In attesa di definire percorsi specifici per i profughi ucraini in arrivo sul territorio, l'Asst Sette Laghi ha già attivato alcuni servizi
Tamponi e vaccinazioni ad accesso libero. L’Asst Sette Laghi si è organizzata per dare assistenza a chi arriva in provincia dall’Ucraina. Mentre si discute di un sistema di accoglienza e screening sanitario unico all’ex deposito dell’Aeronautica, da Ats Insubria è arrivata la richiesta alle due aziende ospedaliere di attrezzarsi per sostenere le attività di primo screening dei rifugiati: «Innanzitutto i tamponi con l’accesso libero e diretto al punto di viale Borri aperto dal lunedì al sabato dalle 10 alle 15 e la domenica dalle 8 alle 15» spiega il direttore sanitario Lorenzo Maffioli.
Accesso libero anche al centro vaccinale nelle aule formazioni del padiglione centrale. Nel caso di arrivo di donne incinta o ai bambini ,l’ospedale è in grado di fornire subito il certificato “STP” (straniero temporaneamente presente) che autorizza la presa in carico immediata da parte della sanità pubblica.
Nel caso di arrivi singoli, in questo momento è la famiglia ospitante che deve segnalare al proprio comune la presanza del cittadino ucraino. Gli elenchi vengono inviati sia alla Questura sia all’Ats Insubria che si sta facendo carico, attraverso il proprio ambulatorio di salute pubblica con i medici USCA e quelli di continuità assistenziale, alla valutazione sanitaria di chi arriva. Una valutazione che vuole chiarire lo stato di salute legato all’emergenza Covid, sia quello vaccinale ma anche la presenza di altre patologie da curare. L’azienda ospedaliera sta predisponendo dei percorsi di presa in carico di secondo livello per alcune tipologie di malattie come quelle respiratorie polmonari, cardiache o croniche.
«Attualmente – racconta ancora il direttore Maffioli – solo in pediatria al Del Ponte sono ricoverati tre bambini ucraini, pazienti oncologici, arrivati una settimana fa grazie alla rete di assistenza e al coordinamento di Areu. Due fratellini di 6 e 11 anni e una ragazzina che hanno già iniziato le terapie specifiche e le loro condizioni sono stabili. Magari la prossima settimana potremo già pensare alle dimissioni». La Fondazione Ascoli ha già dato disponibilità ad affiancare l’ospedale Del Ponte nell’accoglienza e nella gestione dei bimbi oncologici che arrivano con le madri sia nel momento del ricovero sia dopo le dimissioni.
Tra le attività di cui è chiamato a occuparsi il direttore sanitario Lorenzo Maffioli c’è anche il piano dell’emergenza nucleare che lo Stato italiano ha rinnovato e concertato con le Regioni. L’azienda ospedaliera Sette Laghi è uno dei sei hub regionali per questo tipo di emergenze e il dottor Maffioli ha anche una specializzazione in medicina nucleare. L’impegno è organizzativo per predisporre un piano di intervento in caso di contaminazione. Un’attività che si sta aggiornando ma che non comporta novità di rilievo rispetto al protocollo in atto da anni.
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