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Alla ricerca di un buon libro? Su Instagram arrivano i consigli dei Bookolici

L'intervista a Andrea, Chiara, Giulia e Mauro, quattro amici provenienti dal Lago Maggiore con la passione per la lettura. Da poco hanno aperto su Instagram una pagina ricca di consigli e suggerimenti per gli amanti dei libri

Bookolici

Cosa c’è di meglio di un buon libro? Probabilmente niente, o quasi. Ancora meglio, poi, quando questa passione si può condividere tra amici o quando dallo scambio di opinioni  si viene a conoscenza di vere e proprie “perle delle letteratura”, a volte sconosciute, altre volte lasciate colpevolmente per anni sugli scaffali di biblioteche e librerie.

Per gli amanti dei libri è nata su Instagram la nuova pagina dei Bookolici, quattro ragazzi provenienti dal Lago Maggiore che da qualche settimana propongono recensioni e consigli di lettura grazie alle colorate grafiche e a uno stile di scrittura semplice, pensato per tutti: dai bibliofili a chi semplicemente è alla ricerca di una bella storia da leggere, magari approfittando dei tanti ambienti bucolici che proprio il Verbano offre.

Andrea, Chiara, Giulia e Mauro, oggi “le città” in cui vivono questi quattro ragazzi – una decina di anni fa compagni di scuola al Fermi di Arona – sono, in alcuni casi, “distanti come le stelle” (a citare Win Butler), ma la passione che li unisce ha fortificato la loro amicizia. E così il loro bookclub si è trasformato in una pagina social che gli amanti dei libri sicuramente apprezzeranno, un’estensione virtuale del loro club dove poter leggere e scoprire nuovi mondi in cui immergersi: dai grandi classici come il Sosia di Dostoevskij fino alle pubblicazioni più recenti e chiacchierate, per esempio L’ottava vita di Nino Haratischwili, compreso, naturalmente, tutto ciò che ruota attorno all’editoria, come mostre, fiere e occasioni da cogliere al volo in libreria.

Quattro amici, oggi sparsi per il mondo ma ancora uniti dalla passione per i libri e la letteratura. Come nasce l’idea di questo club del libro virtuale? 

Andrea: L’ idea di avviare il nostro bookclub è nata un po’ per caso. Tutti e quattro abbiamo la passione per la lettura e il desiderio di ascoltare il parere degli altri del gruppo in merito a un libro appena letto. Arrivati a un certo punto, questo non ci è più bastato. Volevamo condividere i nostri pensieri a un pubblico più vasto e ascoltare idee, consigli e commenti. 

 

Andrea, Chiara, Giulia e Mauro: chi siete. Cosa fate nella vita? Che tipo di lettori siete? Che valore ha per ciascuno di voi un libro?

Andrea: Mi sono diplomato al Liceo Classico ma ora sto conseguendo un dottorato di ricerca in Scienze e Biotecnologie Mediche. Mi reputo un lettore eclettico mosso dalla propria curiosità. Se un libro mi incuriosisce, lo compro e lo leggo, indipendentemente dal suo genere. Considero i libri come vere e proprie esperienze di vita. Cos’altro potrebbe insegnare, piacere e influenzare più di un libro?

Chiara: Sono laureata in ingegneria ambientale e ho la passione per le mappe. La mia amicizia con i libri inizia in tenera età nella piccola biblioteca del mio paese, da cui sono partita per avventure in posti lontani o fantastici e ho viaggiato nel passato e nel futuro. Nel corso degli anni i miei interessi si sono ampliati e insieme a essi anche la mia collezione di libri, sia in formato cartaceo sia digitale, spaziando tra i generi. Nella mia libreria trovano spazio romanzi classici e storici, fantascienza, raccolte di racconti, diari di viaggio e saggi. Per incuriosirmi, una storia deve esplorare un’idea originale o sviluppare un tema in modo non convenzionale. 

Giulia: Laureata in Relazioni Internazionali, attualmente lavoro in ambito universitario a Roma e sto studiando per intraprendere la carriera diplomatica. La lettura e i libri sono sempre stati presenti nella mia vita, fin da piccola. La mia libreria è molto eterogenea, sono una lettrice curiosa e vado dai classici al fantasy, dalla narrativa contemporanea alla saggistica. Per me il libro è sempre stato sinonimo di evasione, uno stimolo a sognare, un modo per vivere mille vite in una. D’altronde, parafrasando Emily Dickinson, nessun vascello porta più lontano di un libro.

Mauro: Dopo il diploma scientifico ho studiato filosofia all’università e ora sto frequentando la laurea magistrale in musicologia. Sono un grande amante dell’arte in tutte le sue forme e manifestazioni, non ultima la letteratura. Mi definirei un lettore perennemente affamato: sono sempre alla ricerca di letture nonostante la pericolosa altezza della pila di libri da leggere sul mio comodino. Tengo moltissimo ai miei libri, per me un libro è sacro sia nel suo contenuto che in quanto oggetto.

Da quanto tempo vi conoscete? Le vostre strade si sono separate da dopo il liceo?

Andrea:  Ci conosciamo tutti da parecchi anni, chi più e chi meno. Frequentavamo lo stesso liceo (ad Arona, ndr) e alcuni di noi erano anche compagni di classeA dire la verità, le nostre strade si sono incrociate ancora di più dopo il liceo. La lontananza per motivi di studio ci ha portato a fortificare l’amicizia che ci legava e a sfruttare il più possibile le poche occasioni che avevamo per vederci. 

 

Prima di Bookolici avevate un book club, quanto questa esperienza è stata fondamentale? Come mai avete scelto di chiamare la vostra pagina Bookolici? 

Chiara: Quando abbiamo deciso di creare la pagina cercavamo un nome d’effetto che rappresentasse il nostro gruppo e l’idea del bookclub. Abbiamo trovato nell’aggettivo “bucolico” un richiamo ai luoghi da cui proveniamo e a un’atmosfera sognante e di serenità che associamo al momento della lettura. La combinazione con l’inglese “book”, infine, consente di intuire immediatamente l’argomento della nostra pagina.

 

Secondo voi quali sono le potenzialità del web? In pochi giorni avete raggiunto già centinaia di persone, che tipo di follower avete? 

Giulia: Il web ha l’incredibile potere di ridurre le distanze, di rendere tutto più accessibile, permette di arrivare ad un pubblico più ampio ed eterogeneo. Parlare di libri sui social aiuta a superare quella visione della letteratura come attività un po’ elitaria ed esclusiva. Inoltre, per noi rappresenta soprattutto una grande opportunità di scambio e crescita. Vogliamo incentivare il più possibile il dialogo con i followers, amanti della lettura come noi o semplicemente persone curiose in cerca di nuovi spunti e nuove passioni.

 

La vostra pagina è molto curata a partire da un livello estetico, chi di voi se ne occupa? Come, invece, programmate il piano editoriale dei post?

Chiara: Scegliendo di condividere le nostre esperienze di lettura su un social che punta molto sulla parte visiva come Instagram, sapevamo di dover curare questo aspetto. Ci piaceva l’idea che i nostri follower non dovessero leggere la descrizione dei post per trovare consigli di lettura o le nostre opinioni, così abbiamo organizzato le recensioni in poche slide di effetto. Cerchiamo di avere una certa omogeneità tra i post, utilizzando un font serif classico e combinazioni cromatiche scelte in base alle copertine.  Mi sono offerta di creare i template e il materiale grafico perché mi piace molto questo lato della comunicazione su internet, ma le scelte anche in questo campo sono sempre condivise da tutti i membri del gruppo.

Per quanto riguarda il piano editoriale, scegliamo cosa pubblicare con circa un paio di settimane di anticipo, ma siamo anche abbastanza flessibili in base agli impegni di ciascuno di noi. Cerchiamo di alternare post di recensioni (che possono essere corali oppure scritte da uno solo di noi) a contenuti temporanei come le Stories, in cui celebriamo ricorrenze o segnaliamo sconti e nuove uscite. Spezziamo il ritmo con approfondimenti legati ai generi che più amiamo e rubriche.

 

Pochi giorni fa avete lanciato la vostra prima rubrica: Bookare lo schermo. Ritenete che una trasposizione possa aiutare a conoscere un libro oppure rischia di far conoscere alla massa l’interpretazione di un regista rispetto allo scritto originale? Tra i puristi del libro è un argomento spesso divisivo. 

Mauro:La risposta è parecchio articolata e complicata. Certamente a livello di pura conoscenza la trasposizione cinematografica di un libro aiuta la diffusione del libro stesso, ma può accadere anche viceversa. Si parla sempre di adattamento proprio perché un regista sceglie una linea tematica e interpretativa da seguire, ma tutto ciò non è diverso da un lettore che vede in un libro un certo sottotesto o un’interpretazione differente da un altro lettore e tale interpretazione può incuriosire come allontanare dal soggetto. Poi c’è la famosa frase “era meglio il libro” che non bada alle intrinseche differenze espressive che passano tra un libro e un film. Si può certamente affermare che entrambi lavorano per immagini, ma il film è immagine-tempo come direbbe Deleuze: una pellicola ha una durata e se supera le 2 ore sta giocando con la pazienza dello spettatore, un libro, per quanto possa essere lungo o pesante, ha tempistiche di fruizione dettate dal lettore.

 

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Oltre a Bookare lo schermo, avete in programma altri format? 

Mauro: Certo, abbiamo pensato che nel momento in cui vogliamo recensire un libro che non ci è piaciuto o che è oggettivamente orripilante ricadrà sotto il format “BooKoliche Renali”. Stiamo lavorando anche a una serie di mappe, data la passione e gli studi di Chiara, per far conoscere le librerie più belle e curiose. Progetti e idee non ci mancano.

 

Avete in mente di organizzare anche incontri con autori? Avete pensato a piattaforme come YouTube o Twitch per videorecensioni o dirette streaming? 

Giulia: Speriamo che la nostra attività ci permetta in futuro di incontrare autori che ci possano raccontare le loro opere. Sicuramente abbiamo in programma di utilizzare altre piattaforme e social, noi stessi seguiamo da tempo alcuni Booktuber, le videorecensioni e le dirette streaming sono un mezzo che ci piace molto e rende ancora più interattiva l’esperienza della lettura. Chissà, magari porteremo il nostro Bookclub su Twitch prima o poi!

 

Concludiamo con il Gioco della torre:

Romanzo Europeo: James Joyce o Virginia Woolf? Joyce (Andrea), Woolf (Giulia), Joyce (Mauro), Woolf (Chiara)

Signorə in giallo: Edgar Allan Poe o Agatha Christie? Agatha Christie (Andrea), Edgar Allan Poe (Giulia), Agatha Christie (Mauro), Agatha Christie (Chiara)

Grande stagione della prosa russa: Fedor Dostoevskij o Lev Tolstoj? Dostoevskij (Andrea, Giulia, Mauro, Chiara)

Poesia back to school: Dante o Petrarca? Dante (Andrea, Giulia, Mauro, Chiara) 

Il Novecento alla ribalta: Samuel Beckett o Bertolt Brecht? Beckett (Andrea, Giulia, Mauro, Chiara)

Fresche di Nobel: Olga Tokarczuk o Svetlana Alekseevic? Svetlana Alekseevic (Andrea, Mauro), Olga Tokarczuk (Giulia, Chiara)

La crisi dell’individuo: Luigi Pirandello o Italo Svevo? Pirandello (Andrea, Giulia, Mauro, Chiara)

Fantastico sudamericano: Jorge Luis Borges o Gabriel Garcia Marquez? Borges (Andrea, Giulia, Mauro, Chiara)

 

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Pubblicato il 16 Marzo 2022
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