“Con campeggi al top e la ciclabile dei laghi non saremo più la sponda magra”
Il vicesindaco di Sesto Calende e presidente regionale di Faita Federcamping fa il punto della situazione sulla ricettività dei campeggi in provincia di Varese
Edoardo Favaron, quando parla pubblicamente, porta almeno tre cappelli: quello dell’amministratore pubblico, dell’imprenditore nel settore turistico e del rappresentante di categoria. Il vicesindaco di Sesto Calende, già proprietario di campeggi sul Lago Maggiore e presidente di Faita Federcamping Lombardia, l’associazione regionale dei complessi turistico-ricettivi all’aria aperta, in fatto di turismo è dunque persona ben informata sui fatti e con una visione precisa.
Favaron, come se la sono cavata i campeggi durante la pandemia?
«L’associazione che presiedo rappresenta 215 campeggi in Lombardia. I dati ci dicono che nell’ultimo anno se la sono cavata piuttosto bene, mentre nel 2020 come tutte le attività turistiche ha perso molto facendo segnare un -66% degli arrivi. Ora la ripresa è iniziata e già quest’anno vogliamo raggiungere i livelli prepandemici del 2019».
Il Lago Maggiore è una meta che piace molto ai turisti del Nord. Che cosa cercano?
«Sulle rive di questo magnifico lago arrivano olandesi, soprattutto di lingua fiamminga, poi tedeschi francesi, danesi, norvegesi e svedesi. Arrivano qui con la bicicletta e cercano percorsi natura, quindi piste ciclabili e il territorio sta andando in quella direzione, cioè sta creando nuove piste ciclabili».
È però ancora un turismo di nicchia. Che cosa potrebbe far fare il salto di qualità?
«Quando si realizzerà il progetto della pista ciclabile che unirà Sesto Calende a Laveno e al lago di Varese, ovvero la pista ciclabile più grande d’Europa, allora il turismo in provincia di Varese esploderà».
Che cosa devono fare i campeggi per far fronte a questa prospettiva?
«I campeggi devono cambiare perché noi abbiamo sempre lavorato con il turismo di vicinato proveniente dalle grandi città che è in diminuzione. Occorre un cambio di mentalità e passare dai campeggi stanziali a quelli itineranti, oggi c’è un ricambio continuo, almeno ogni quindici giorni. Di fatto siamo già in questa fase, ora occorre assecondarla con servizi adeguati».
Un esempio?
«Attrezzarsi con case mobili confortevoli, dotarsi di spa. Insomma, si va verso il glamping, un campeggio con i servizi a livello di hotel 5 stelle, ma con prezzi più contenuti».
In provincia di Varese ci sono le strutture necessarie?
«Abbiamo 15 campeggi. In Lombardia la parte del leone la fa il Lago di Garda, ma il Maggiore e quello di Como fanno la loro parte. Dovremmo fare come ha fatto la Spagna quando è balzata in cima alle località turistiche internazionali. Io ci sono andato personalmente per capire e imparare da loro. Servono investimenti e una tassazione di vantaggio e finché non ci sarà non potremo avere prezzi concorrenziali».
Alla fine si finisce di parlare sempre di tasse.
«Beh, vuole sapere quanto è cara la tassazione demaniale su laghi e fiumi in Lombardia? Un metro quadro di pontile sulla sponda lombarda costa 25 euro mentre in Piemonte ne costa uno. Eppure l’acqua del lago è sempre quella».
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