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Inseguimento, incidente e mosse di wrestling sulla superstrada a Travedona

Due coppie in auto che si tallonano per chilometri, solo per fermarsi al semaforo, picchiarsi, ritornare a bordo e riprendere l'inseguimento. La disavventura di un'autista coinvolta suo malgrado nella vicenda

Generica 2020

Una brutta avventura per una nostra lettrice, che è rimasta coinvolta – suo malgrado – in un inseguimento, in una rissa e nel conseguente tamponamento mercoledì 5 aprile sulla la superstrada a Travedona Monate. Il bilancio alla fine della strana vicenda: alcuni dolori alla schiena, la parte anteriore dell’auto danneggiata e l’amarezza di aver visto tante persone passarle accanto, ma nessuno fermarsi per chiedere se avesse avuto bisogno d’aiuto. Ora la donna è alla ricerca di qualcuno che abbia visto la scena, e magari girato un video, per aiutarla nella ricostruzione dei fatti.

«Sto rientrando dal lavoro – racconta la testimone – e sulla superstrada all’altezza di Vergiate vedo una donna che picchia sul vetro della macchina accanto. La signora sembra molto arrabbiata, ma essendo io lontana, non ne capisco il motivo. Scatta il verde, la signora sale in macchina e ripartono. Passiamo incolumi i semafori successivi fino a quelli di Travedona. Le macchine a quel punto si mettono una dietro l’altra e io sono esattamente dietro alla seconda ma un po’ distante».

A quel punto la situazione si infiamma. «A semaforo rosso – prosegue l’autista sfortunata – la donna della macchina davanti scende con qualcosa di metallico in mano (non sono riuscita a capire cosa fosse) e inizia a picchiarlo sull’altra auto. A quel punto inizia il far west.. scende un’altra donna dalla macchina dietro e le due iniziano a picchiarsi con violenza. Scendono poi anche i rispettivi mariti, che prima si picchiano tra di loro, poi uno dei due comincia a picchiare la moglie dell’altro. Prende addirittura la rincorsa e, a gambe tese, le entra con i piedi nella schiena. Dopo la mossa wrestling, il signore risale in macchina, mette la retromarcia e viene addosso alla mia auto, distruggendo la parte davanti (i danni nella foto n.d.r.). Poi scappano, o meglio… riprendono l’inseguimento. Io nel frattempo ero già al telefono con i carabinieri, ai quali una volta giunti sul posto ho deposto denuncia».

Purtroppo, la lettrice non ha fatto in tempo a prendere il numero di targa dell’auto in fuga, ma un giovane che stava lavorando in un cantiere vicino ha visto la scena ed è riuscito a scattarle una foto. Ulteriori testimonianze dell’accaduto potrebbero tornare utili per ricostruire la vicenda con più chiarezza.

«Mi permetto di fare un’amara riflessione – conclude la donna -. Dopo che mi hanno colpita, le due macchine se ne sono andate, ma non c’è stato nessuno che sia venuto a chiedermi se avessi bisogno di qualcosa. Avrei capito se le persone che si stavano picchiando fossero state ancora lì, ma ormai si erano dileguate. Davvero mi dispiace che la società di oggi sia così poco umana».

Alessandro Guglielmi
alessandro.guglielmi@varesenews.it
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Pubblicato il 07 Aprile 2022
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