Condanna a quattro anni e nove mesi per la rapina alle poste di Dumenza
La decisione con rito abbreviato dinanzi al Gup di Varese a due mesi esatti dai fatti. Le indagini blitz dei carabinieri di Luino
A due mesi esatti da quel 14 febbraio, un lunedì, che un intero paese si ricorda ancora bene, è arrivata la condanna per la persona accusata di aver assaltato il piccolo ufficio postale di Dumenza: sirene e carabinieri, la dipendente presa per i capelli che piange, il martello usato per minacciare, il travisamento per evitare di essere riconosciuto: tutti elementi che in un batter d’occhio hanno permesso al nucleo operativo radiomobile di Luino di fermare i due sospettati già nelle prime ore seguenti al colpo che ha fruttato poco meno di 900 euro in contanti.
Di oggi la notizia che uno dei due accusati di rapina, l’uomo, 34 anni e ricercato per altro reato è stato ritenuto colpevole in camera di consiglio dinanzi sl giudice per l’udienza preliminare Anna Giorgetti con rito abbreviato (è il primo grado di giudizio, pm Federica Recanello). L’imputato aveva già parlato nelle prime ore seguenti il blitz dei carabinieri che lo trovarono nascosto sotto al letto nell’appartamento della compagna con la borsa contenente i contanti, una confessione piena resa anche in sede di convalida. Il capo d’imputazione però rimaneva, ed è uno di quei reati che preoccupano i difensori dal momento che contiene una pena edittale pesante.
Siamo nel campo della rapina aggravata che potenzialmente poteva fruttare una condanna superiore ai 10 anni che l’avvocato Omar Salmoiraghi è riuscito a far abbassare a 4 anni, 9 mesi e 10 giorni da scontare subito per l’imputato, arrivato in camere di consiglio in tribunale a Varese coi ceppi ai polsi che hanno peraltro svelato segni indistinguibili della persona: vecchi tatuaggi con inchiostro blu ai dorsi delle mani.
Elementi raccolti piuttosto rapidamente già nella mattina del colpo dai militari di Luino che hanno subito individuato sia la donna ritenuta complice dell’esecutore materiale della rapina, sia la casa di quest’ultima peraltro a breve distanza dalla filiale di Poste Italiane. È qui che i militari della stazione di Dumenza e i colleghi del Nord di Luino hanno fatto irruzione il giorno stesso della rapina a mano armata trovando l’uomo – ricercato dal 6 luglio dello scorso anno, poiché destinatario di un provvedimento restrittivo emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica di Varese, per vicende penali risalenti al 2018 – che si era nascosto sotto il letto matrimoniale. Parte del bottino era occultato a poca distanza, sotto una bombola del gas utilizzata per alimentare i fornelli della cucina: un involucro di carta contenente 570 euro.
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