Frecce Tricolori, Legambiente: “Anche i grandi eventi devono essere sostenibili”
Legambiente ritiene che dovrà essere effettuata anche una valutazione di impatto ambientale complessiva della manifestazione su tutto il territorio
Legambiente, tramite la struttura regionale piemontese e i circoli territoriali del Verbano, ha espresso numerose perplessità in merito alla manifestazione Air Show organizzata dall’amministrazione comunale di Arona.
“Nel sottolineare che i grandi eventi muovono molte persone, concentrate in un singolo luogo, che producono rifiuti, generano picchi di consumi energetici e idrici, impattano sui territori in termini di mobilità e accrescono le emissioni di CO2, l’associazione ambientalista ha voluto evidenziare l’assoluta mancanza di informazioni da parte degli organizzatori sulla valutazione delle emissioni in atmosfera di CO2 e gas serra equivalenti, rilasciate da questa manifestazione. Una mancanza di informazioni che non riguarda solamente l’esibizione della Pattuglia Acrobatica Nazionale (PAN – Frecce Tricolori) ma anche di tutto lo show, che prevede l’impiego di altri velivoli e di numerosi mezzi di supporto logistico e di assistenza in acqua”.
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“Allo spettacolo aereo vero e proprio – prosegue l’associazione – dovrà essere considerato anche l’aumento esponenziale del traffico automobilistico, rispetto ai “normali” e già affollati week end estivi nella cittadina lacustre. A questo proposito Legambiente Piemonte ha richiesto formalmente all’ufficio stampa dell’Aeronautica Militare i dati medi delle emissioni complessive di CO2 e gas ad effetto serra per ogni esibizione della PAN, per identificare adeguate attività di compensazione, da attivare da parte degli organizzatori. L’associazione ricorda che a livello Europeo e nazionale è stato definito l’obiettivo di ridurre almeno del 55% le emissioni di gas ad effetto serra entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990 e anche le diverse organizzazioni di eventi e manifestazioni devono essere coerenti e tenere in considerazione questi importanti obiettivi di mitigazione degli effetti del riscaldamento globale, derivante dalle attività antropiche. Oltre alle emissioni, Legambiente ritiene che dovrà essere effettuata anche una valutazione di impatto ambientale complessiva della manifestazione su tutto il territorio – ad esempio la produzione e gestione dei rifiuti – e che si rende necessario misurare non solo le ricadute economiche ma anche gli altri parametri e indicatori di sostenibilità”.
Massimiliano Caligara, presidente del circolo locale ha commento: “Questa iniziativa mi ricorda un po’ l’orchestrina del Titanic. Mentre assistiamo quotidianamente ai gravi effetti dei cambiamenti climatici con l’emergenza idrica, lo scioglimento dei ghiacciai, il dissesto idrogeologico, le criticità alle produzioni agricole si continua ad organizzare eventi, a nostro avviso, un po’ anacronistici e fuori dal tempo, con un elevato impatto ambientale, senza dar conto di essersi quantomeno posti il problema e spiegare bene se e quali tipi di compensazione siano stati previsti e messi in atto”.
Sulla gestione degli eventi a basso impatto ambientale, Roberto Signorelli, vicepresidente del circolo locale ha precisato: “Sono numerosi gli eventi che vengono organizzati a livello nazionale e anche a livello locale nei nostri territori, che hanno conseguito le certificazioni di gestione ambientale degli eventi secondo lo standard internazionale ISO 20121 o altre attestazioni con modalità semplificate. Siamo consapevoli che la crisi climatica è un discorso impopolare e si preferisce rimuovere il problema non parlandone, ma non possiamo più fare finta di nulla e le elevatissime emissioni di gas serra generate di questa manifestazione devono essere considerate e di conseguenza si devono attivare delle pratiche di compensazione efficaci – purtroppo costose – senza cercare scorciatoie greenwashing di facciata, come è avvenuto per le due precedenti esibizioni della PAN”.
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