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“People”, Univa presenta al Rotary Alto Verbano il progetto che vede l’impresa a sostegno della genitorialità

Il presidente dell'Unione dell'Industriale Grassi ospite del conviviale organizzato dal club di Luino: la fotografia della realtà economica del Varesotto e l'ultimo progetto degli industriali, che mira a porre al centro del dibattito la natalità

Presidente Univa - Rotary Club

Paolo Soattini, neoeletto presidente del Rotary Club Laveno Luino Alto Verbano, insieme al vice presidente Paolo Bassetti ed il nuovo direttivo hanno coinvolto Roberto Grassi, Presidente dell’Unione Industriali della Provincia di Varese (Univa), in “una conviviale” organizzata con l’obiettivo di “mettere a fuoco” l’attuale realtà economica del Varesotto, con un’attenzione particolare alle condizioni post epidemiologiche che sta attraversando il territorio.

Uno scambio di vedute e opinioni che ha permesso al presidente di Univa Grassi di mettere in luce l’importanza della progettualità “People”, iniziativa che unisce in una “strategia territoriale” anche le imprese a sostegno della “genitorialità”, «per fare dei luoghi di lavoro realtà inclusive che pongono la persona al centro di una crescita sostenibile, prima di tutto attraverso l’implementazione di piani di welfare aziendale e di conciliazione lavoro-famiglia».

Un’occasione che ha raccolto l’adesione di diversi Rotary Club del Varesotto: hanno infatti presenziato alla serata Lucia Riboldi Presidente Rotary Club Tradate, Tiziano Baretti Presidente Rotary Club Varese, Roberto Grassi Presidente Univa, Silvia Pagani Direttore Univa, Ivan Spertini Direttore KPMG Varese, Giorgio Pellegatta Presidente gruppo Croci, Mattia Valassina Presidente Gruppo Giovani Imprenditori Provincia di Varese presso Confcommercio, il sindaco di Luino Enrico Bianchi e il presidente Lions Club Luino Pierfrancesco Buchi.

«Lo scenario economico sia a livello locale, sia a livello nazionale sta diventando sempre più complesso – ha spiegato Grassi alla serata conviviale -. Le tensioni internazionali, l’aumento del costo dell’energia, l’esplosione dell’inflazione (con il dato storico del +8,2% registrato a giugno), la difficoltà di reperimento delle materie prime sono tutti elementi che rischiano di mettere a rischio la nostra competitività e le nostre capacità di crescita. Un dato per tutti: Confindustria stima che gli incrementi energetici si tradurranno in un aumento delle bollette di luce e gas per l’industria nazionale pari a +31,8 miliardi di euro nel 2022.

«Questo scenario così preoccupante a livello Paese, si riflette inevitabilmente anche sulla provincia di Varese sottolinea il presidente di Univa, il cui ufficio ha svolto un’indagine per capire quali siano le conseguenze che il conflitto russo-ucraino sta avendo sulle imprese industriali varesine: «Le difficoltà maggiori, registrate in almeno l’80% delle aziende sono l’aumento dei costi dell’energia, delle materie prime, insieme alla difficoltà nel loro approvvigionamento. Altri ostacoli che la guerra pone all’operatività produttiva sono la difficoltà nel rifornirsi di semilavorati e beni intermedi, il calo delle esportazioni e la complessità d’incasso e nei pagamenti in valuta. Il 19,1% delle imprese intervistate ha dichiarato all’Ufficio Studi di Univa di aver già diminuito la propria produzione. Il 34,1% delle aziende prevede di farlo nei prossimi mesi se i combattimenti sul fronte di guerra e se le speculazioni sui mercati non termineranno. La situazione, come è evidente da questi numeri, è sempre più allarmante».

E a confermarlo sono, ancora una volta, i numeri. Come riportato nel corso dell’intervento, tra le imprese che hanno già ridotto i propri livelli produttivi, infatti, il 52,4% l’ha diminuita meno del 20%, il 38,1% tra il 21 e il 40% e il 9,5% ha assistito ad un crollo di otre il 40%. In molti settori, di fronte agli attuali costi dei fattori produttivi, sta diventando diseconomico lavorare. Eppure, a livello di ordinativi, lo scenario è, per certi versi, migliore di quello pre- pandemia. Lo testimonia la crescita dell’export varesino nel primo trimestre dell’anno che è andata oltre il +30%.

«Il vero problema, però, è che si stanno riducendo i margini. È vero che l’88% delle imprese sta reagendo aumentando i propri listini, ma lo fa con una debole forza contrattuale sul mercato internazionale – sottolinea Grassi -. Soprattutto le Pmi non riescono minimamente a scaricare sui propri clienti i rincari con livelli sufficienti a difendere le proprie marginalità. Il manifatturiero sta subendo quella che potremmo definire un’inflazione industriale che, quando va bene, si attesta su incrementi del 20% dei fattori produttivi. Niente di paragonabile alla ben più bassa inflazione reale del +8% che colpisce i prezzi al consumo. Le imprese stanno facendo, a proprie spese, da cuscinetto sociale. Dobbiamo sostenerle nell’immediato senza perdere capacità di programmazione del futuro. Tuttavia, nella progettazione dello sviluppo del territorio l’analisi delle criticità congiunturali non deve farci perdere di vista i fondamentali della nostra economia locale con i suoi punti di forza e i suoi punti di debolezza».

“People: l’impresa di crescere insieme”

Un tema centrale, per Univa, è anche quello della natalità. Spinta dalle dinamiche demografiche, l’Unione Industriali ha di recente lanciato  “People – L’impresa di crescere insieme” (leggi qui la presentazione completa di People). «Con questa iniziativa, Univa si pone l’obiettivo di dar vita ad una strategia territoriale per far scendere in campo le imprese a sostegno della genitorialità, per fare dei luoghi di lavoro realtà inclusive che pongono la persona al centro di una crescita sostenibile. Prima di tutto attraverso l’implementazione di piani di welfare aziendale e di conciliazione lavoro-famiglia» conclude Grassi.

«Sappiamo, ovviamente, che questo progetto non sarà sufficiente ad invertire la curva della natalità e l’invecchiamento della popolazione. Ma, come Univa, vogliamo contribuire a porre il tema al centro dello sviluppo del territorio. Un compito che deve essere di tutti. Anche delle imprese, la cui capacità di stare sul mercato dipende sempre di più dall’altrettanto importante capacità di saper attrarre i migliori talenti e il miglior capitale umano».

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Pubblicato il 12 Luglio 2022
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