La ricetta Varese per i problemi dei pronto soccorso: Regione Lombardia adotta il sistema della Sette Laghi
Si abbassano i tempi medi di attesa nei PS aziendali. Rimangono pochi dettagli per migliorare la presa in carico di chi ha bisogno del ricovero. Con l'ultimo concorso in arrivo nuovi specialisti in medicina d'urgenza
Migliorano i tempi d’attesa nei pronto soccorso dell’Asst Sette Laghi. Dal maggio scorso, quando i tempi medi di attesa per un letto in reparto erano di 28 ore al Circolo, 22 a Tradate, 18 a Luino, 8 a Cittiglio e 13 ad Angera, le cose sono migliorate. Nell’ultima rilevazione presentata dal direttore sanitario Lorenzo Maffioli si parla di 10 ore al Circolo ( le 28 ore sono ormai solo il tempo massimo), 4,6 ore a Cittiglio, 6,5 ore al Galmarini di Tradate, 6,7 ore al Confalonieri di Luino, 4,5 opre all’indoli di Angera e 3,5 ore al Del Ponte.
Un netto miglioramento anche alla luce del ritorno di accessi decisamente elevati, come all’ospedale di Varese dove ormai si viaggia su numeri “pre covid” con 170/180 persone che chiedono ogni giorno ascolto e cure.
La ricetta di Regione Lombardia per migliorare tempi e modi di presa in carico dei pazienti arriva, dunque, in un momento in cui Varese sembra aver superato, ancora una volta, il problema del collo di bottiglia del PS dove aumentano i degenti in attesa di un posto letto.
Quale è stata la strategia che ha permesso questi risultati?
« Abbiamo introdotto una gestione dinamica dei letti in PS – spiega il dottor Maffioli – Gli specialisti valutano il caso e dispongono o il ricovero o la dimissione con un percorso terapeutico. In caso di patologia internistica, lo specialista del reparto di Medicina, presente ogni giorno in PS, si prende immediatamente in carico il paziente e dispone tutti gli accertamenti necessari, così da velocizzare l’avvio della terapia. In questo modo si velocizzano anche i tempi di degenza».
Tra le ricette indicate da Regione Lombardia nell’ultima delibera ci sono anche il “bed manager”, il ‘Nucleo aziendale per la gestione dei ricoveri di area medica’ e i letti in ogni reparto riservati al PS compresi i giorni festivi. Quotidianamente, festivi compresi, ogni azienda ospedaliera deve inviare un report con il tasso di saturazione dei letti, i posti dedicati al pronto soccorso e i flussi di PS.
Dal bed manager al “quick door Point” al piano di blocco delle attività chirurgiche
Per l’azienda varesina tutte le indicazioni regionali fanno parte ormai di decisioni prese in passato: dal bed manager al “quick door Point” ai piani progressivi di contenimento della pressione in PS che comporta il blocco graduale dell’attività chirurgica programmata e lo slittamento delle liste d’attesa. Misure che, nei momenti più duri come sono stati quelli del covid ma anche dei picchi influenzali, hanno di fatto portato allo stop totale delle attività chirurgiche ( tranne quelle urgenti e in emergenza).
La diminuzione dei tempi d’attesa tra gli obiettivi posti da Regione ai direttori generali
La vera novità del piano di Regione Lombardia è che i miglioramenti dei tempi di attesa nei PS saranno tra gli obiettivi dei direttori generali, che dovranno assolutamente ottenere risultati. Il rovescio della medaglia è che, dopo tanti anni di tentativi e ricette “innovative” per risolvere i problemi dei PS lombardi ( ma anche nazionali) tutti con scarsi risultati, il timore è che la mano di vernice che occorrerà mettere sui PS porterà a qualche problema nelle “retrovie” degli ospedali. Speriamo di sbagliarci!
Gli aggiustamenti della Sette Laghi al piano di contenimento del sovraffollamento
Per l’azienda ospedaliera varesina, i risultati registrati negli ultimi mesi potrebbero essere potenziati estendendo la sperimentazione della presa in carico “anticipata” in PS a tutti i reparti e non alla sola Medicina. Così come potranno mettere a sistema le sperimentazioni, fino a oggi timide, dell’admission room ( ricavando nell’area del PS un’area dove accogliere i pazienti da ricoverare con la presa in carico del reparto) e la “discharge room”, una zona di ogni reparto dove i degenti dimessi possono attendere i parenti che li vengano a prendere, liberando il letto di degenza.
Dall’ultimo concorso 8 nuovi specialisti in medicina d’urgenza
Una boccata d’ossigeno arriva anche dall’ultimo concorso per medici di medicina d’urgenza a cui si sono presentati 8 specialisti oltre a una decina di specializzandi del quinto, quarto e terzo anno che l’azienda potrebbe contrattualizzare già durante il percorso formativo assicurandosi il turn over futuro ( sempre molto elevato). « L’inserimento di questi medici specialisti – spiega il direttore Maffioli – ci permetterà di liberare i chirurghi della chirurgia d’urgenza che attualmente stanno dando una mano. Così potremo spostarli nei blocchi operatori, anche periferici, dove c’è elevata richiesta per smaltire le liste d’attesa». Avere personale di specialità è un risultato importante per la Sette Laghi che può permettersi di recuperare i chirurghi del reparto diretto dal professor Giulio Carcano che possono così tornare a concentrarsi sullo smaltimento delle liste d’attesa.
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