Francesca Brianza: “Ristorni frontalieri fondamentali per il territorio di confine”
Varese ospiterà venerdì 28 ottobre, la riunione tecnica italo-svizzera in applicazione dell’accordo sull’imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri, un meeting che ha cadenza annuale
«I ristorni dei frontalieri, derivanti dalle tasse pagate dai nostri lavoratori frontalieri oltre confine, sono essenziali per i nostri enti pubblici e per il loro funzionamento, garantendo entrate che possono essere utilizzate sia per importanti investimenti in opere pubbliche sia, in parte, per finanziare alcuni servizi». Lo ha detto oggi la vicepresidente del Consiglio regionale Francesca Brianza, commentando l’attribuzione alla Lombardia di 14,2 milioni di euro derivanti dal ristorno fiscale delle tasse pagate in Svizzera dai nostri lavoratori frontalieri nell’anno 2020.
«Di questi, ben 8,8 milioni di euro andranno all’ente Provincia di Varese, oltre ai 25,2 milioni di euro già assegnati ai Comuni del Varesotto che hanno, in rapporto ai loro abitanti, oltre il 4% di lavoratori frontalieri. La Comunità Montana valli del Verbano riceve, inoltre, uno stanziamento di 996mila euro».
Il ristorno fiscale nasce da un accordo tra Italia Svizzera siglato nel 1974 e prevede che parte delle tasse pagate in Svizzera dai lavoratori frontalieri italiani ritornino agli Enti Locali, in particolare Province, Comuni e Comunità Montane.
Proprio Varese ospiterà venerdì prossimo, 28 ottobre, la riunione tecnica italo-svizzera in applicazione dell’accordo sull’imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri: nella storica sede della Provincia a Villa Recalcati si incontreranno le delegazioni svizzera e italiana in un meeting che ha cadenza annuale.
«I frontalieri si confermano una nostra specificità territoriale da tutelare, anche perché le tasse pagate da loro nella Confederazione svizzera sono una risorsa fondamentale per lo sviluppo dei territori e delle comunità di confine – conclude Francesca Brianza – Continuiamo a lavorare però alla creazione delle Zone ad Economia Speciale e delle Zone Logistiche Semplificate, che saprebbero dare un fortissimo incentivo alla crescita».
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