Dimissioni di Letizia Moratti, le reazioni dei partiti
Le reazioni dei principali partiti di opposizione alla notizia delle dimissioni di Letizia Moratti dal ruolo di Assessore alla Sanità
La vice-presidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti ha rassegnato ufficialmente le sue dimissioni dichiarando che è venuto meno il rapporto di fiducia con il Governatore Fontana. Di seguito le reazioni dei partiti.
MOVIMENTO 5 STELLE
Così Raffaele Erba, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle: “La decisione della Moratti non ci coglie di sorpresa: è sotto gli occhi di tutti che il centrodestra lombardo sia completamente allo sfascio, diviso sui temi più importanti”.
“Da mesi il Consiglio Regionale era fermo proprio per l’incapacità da parte della maggioranza di portare avanti una linea comune. Tutto questo mentre i cittadini attendono ancora in coda fuori dalle strutture sanitarie a causa di liste di attesa infinite”.
“È evidente che i politici di centrodestra non stessero affrontando i veri problemi importanti dei lombardi: continuiamo ad attendere risposte sul caro-bollette e su emergenze sociali ed economiche”.
“Oggi cade il velo sull’ipocrisia di questi mesi ed il completo disinteresse da parte di Lega, Forza Italia e Fratelli D’Italia sulla Lombardia. Per questo come Movimento 5 Stelle chiediamo subito le dimissioni del Presidente Fontana”.
PARTITO DEMOCRATICO
Per il Pd le parole del segretario lombardo Vinicio Peluffo: «Le dimissioni dell’Assessora Moratti hanno certificato quello che da tempo sosteniamo: il centrodestra lombardo non esiste più. Perché si è rotto il patto tra quei partiti che avevano formato non una coalizione, ma un cartello elettorale. Una compagine politica inaffidabile, incapace di vere azioni a favore dei cittadini. Di più, un gruppo di potere dannoso, perché supino a interessi esterni all’amministrazione regionale. La durezza delle accuse della Moratti nei confronti di Fontana, della sua Giunta ma anche del Governo, sono verità che da tempo abbiamo denunciato, anche attraverso campagne di mobilitazione tra i lombardi, come quella contro la lungaggine delle liste di attesa. Le dimissioni della Vicepresidente Moratti sono la sconfessione degli atti che lei stessa ha votato e portato avanti con il Presidente Fontana per lungo tempo. Adesso è il tempo di una vera svolta, l’alternativa che questa regione aspetta. E tutte le forze, a partire dal Partito Democratico, che in questi anni hanno fatto opposizione in Regione sono le vere e credibili candidate alla successione».
+ EUROPA
Il consigliere regionale Michele Usuelli: «Più dell’80% del budget di regione Lombardia è spesa sociosanitaria. In quasi 5 anni abbiamo assistito al cambio di 3 direttori generali della Sanità, e dopo Gallera e Moratti ora attendiamo il terzo assessore alla sanità. Nel frattempo, abbiamo inutilmente denunciato il disastro della gestione covid, l’incapacità di relazione con i professionisti sanitari ospedalieri e della medicina di territori, abbiamo lottato contro una riforma del sistema sanitario lombardo che peggiorava quelle di Formigoni e Maroni. Intanto il Presidente Fontana continuava a tranquillizzarci dicendo che tutto andava bene, mentre nessuna Regione italiana ha avuto un così ampio e maldestro turn over di politici e tecnici nelle posizioni apicali del governo sanitario. Serve subito un federatore autorevole e competente per un’alleanza che liberi la Lombardia, dopo 28 anni, da una malagestione della destra che sta distruggendo il nostro sistema sanitario regionale. È giunto il tempo, anche per le opposizioni, di mostrare senso di responsabilità nei confronti dei lombardi. Per noi il Nome è Carlo Cottarelli. Grazie alla sua competenza nella appropriatezza della spesa, si potranno liberare grandi risorse finanziarie da investire sulle risorse umane in sanità».
LOMBARDI CIVICI EUROPEISTI
«Alla fine tanto tuonò che piovve… Non si può certo dire che le dimissioni del Vicepresidente e Assessore al Welfare Letizia Moratti giungano inattese, forse solo un po’ tardive rispetto a quanto tutti ormai si aspettavano e immaginavano – dichiara Elisabetta Strada, Consigliere Regionale del Gruppo Lombardi Civici Europeisti – Gravi le dichiarazioni fatte in fase di dimissioni non solo sulla fiducia venuta a mancare nel rapporto diretto col Presidente Attilio Fontana, ma soprattutto la denuncia che “questa amministrazione non risponde più agli interessi dei cittadini lombardi” , “era evidente da tempo che i due non avrebbero potuto rimanere ancora seduti vicini tra i banchi della giunta. Stanno addirittura cambiando la legge regionale sull’indizione delle data delle elezioni per disinnescare il rischio che la ormai ex vicepresidente Moratti potesse disturbare la ricandidatura del governatore».
«Ed è proprio in queste dinamiche interne al centrodestra – continua Strada – dove a contare sembrano solo equilibri di potere, poltrone e cariche, che emerge a nostro giudizio come la Regione Lombardia non sia in grado di affrontare e garantire una buona gestione del sistema sanitario lombardo, la competenza principale e quasi unica della Regione, il vero nodo della questione: dopo l’ex assessore Gallera che ha pagato la clamorosa e purtroppo tragica inefficienza regionale nell’affrontare la pandemia, la Regione perde il secondo assessore alla sanità nella stessa legislatura (oltre a un cambio di 3 DG del Welfare). E lo perde nel momento meno opportuno: ci sono le Case di Comunità da aprire, le liste di attesa infinite e umilianti, le difficoltà dei Pronto Soccorso, la carenza cronica di medici, infermieri e personale sanitario, le politiche pressoché assenti in tema di disagio e dipendenze. Insomma, un elenco lungo e ben noto».
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