A Cadrezzate con Osmate inaugurata la stele in ricordo delle vittime di Nassiriya
La cerimonia sabato 12 novembre di fronte all'amministrazione e alle autorità militari e civili
Il sindaco Cristian Robustellini e l’amministrazione di Cadrezzate con Osmate hanno inaugurato sabato 12 novembre la stele in ricordo dei militari vittime dell’attentato di Nassiriya del 2003. L’opera è stata posizionata vicino al monumento ai caduti. Alla cerimonia aperta a tutta la cittadinanza hanno partecipato anche i rappresentanti delle autorità civili e militari.
«Con questa liturgia civile – ha commentato il primo cittadino di Cadrezzate con Osmate – ricordiamo i martiri che nel corso dell’operazione e dare testimonianza dell’intervento che ha visto il nostro paese come paese di pace».
«Ricordare un fatto simile – ha raccontato il luogotenente dell’aeronautica militare in pensione Filippo Lo Cacciato, che fu parte dell’operazione di salvataggio dei feriti – è sempre un momento di grande commozione. Ho conosciuto una delle persone che rimase coinvolta nell’attentato. Chi porta la pace è sempre un bersaglio, chi porta valori è sempre deriso. Siamo un grande paese. Noi italiani eravamo amati. Quando la missione stava per chiudere, le persone disperate ci chiedevano di restare».
«Mettere in conto di perdere la vita – ha sottolineato il capitano della compagnia dei Carabinieri di Gallarate Pierpaolo Convertino – fa parte del giuramento di tutti i militari. È un rischio che abbiamo scelto consapevolmente di correre. Ricordare serve per tramandare a coloro che ci seguiranno di quello che è stato il sacrificio e il valore del lavoro che abbiamo svolto per il bene della comunità».
Durante la celebrazione, il giovane Edoardo Marco Squizzato ha letto un brano in ricordo ai militari caduti. Tra le autorità che hanno partecipato, anche il vice comandante della stazione di Angera maresciallo capo Gianluca Pettinato, il comandante del Nucleo carabinieri del Centro di Ricerche di Ispra luogotenente Marcello Pavoni e il consigliere di Regione Lombardia Giacomo Cosentino.
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