In centinaia su e giù dai monti del Varesotto per celebrare il “Sentiero Italia”
Grande partecipazione anche di amministratori locali all'iniziativa nata per celebrare un percorso lungo 7.600 chilometri che comprende anche alcuni sentieri della provincia di Varese
C’è chi ha avuto la fortuna – ma sono ancora troppo pochi – di averlo percorso tutto. Ci sono gli estimatori che se lo gustano a pezzetti, come un buon piatto. E persino quanti ne percorrono qualche centinaio di metri magari ignorando la sua esistenza.
È il Sentiero Italia, gioiello “inventato“ dal Club alpino italiano che nel corso degli anni (quasi quaranta) sta via via imponendosi come un must per gli appassionati di natura e cultura a suon di passi, uno dopo l’altro, che sui 7.600 chilometri in cui si snoda questo percorso che tocca tutte le regioni italiane, dà la possibilità a chiunque di godersi le bellezze naturalistiche del nostro Paese.
Domenica appena passata ricorreva la giornata nazionale del Sentiero Italia Cai che anche in provincia di Varese è stata degnamente celebrata con centinaia di escursionisti, complice il bel tempo, che si sono dati appuntamento sui tratti principali del Sentiero.
Secondo gli organizzatori ben oltre le 120 persone hanno aderito all’iniziativa organizzata dal cai di Varese battendo il tratto che da Marchirolo porta a Marzio della tappa “SI D06“ mentre altri 80 con la Sezione Cai di Luino hanno percorso un tratto della tappa “SI D01“ da Maccagno a Luino.
Alla buona riuscita della manifestazione hanno concorso le Sezioni Varesine della Cs 7
Laghi (la Conferenza stabile 7 laghi, che riunisce tutte le Sezioni Cai della provincia di Varese e la Commissione Sentieri e Cartografia del Cai Lombardia) con grande presenza delle 2 Sezioni organizzatrici alle quali si sono aggiunte Somma lombardo, Gavirate, Varano Borghi, Olgiate, Busto Arsizio, Gazzada, Gallarate, Tradate, Castellanza, Malnate e altre.
Folta è stata anche la partecipazione all’evento di numerosi amministratori, segno di attenzione, ma anche di rilievo “politico“ legato a due fattori: la preservazione dell’ambiente che ci circonda, ma anche la consapevolezza di avere a disposizione, dietro casa, uno strumento di sviluppo economico potenzialmente rilevante che serve inoltre come presidio per il territorio.
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