Il consiglio regionale approva a maggioranza la Risoluzione sul Documento di Economia e Finanza
Attrattività dei territori, energia e sanità al centro delle linee strategiche della Regione. Il relatore Giulio Gallera: “Il documento individua alcuni punti prioritari da sviluppare nell’ambito delle politiche regionali”
Una serie di punti prioritari di impegno che il Consiglio regionale intende sottoporre all’attenzione della Giunta nell’ambito delle iniziative di attuazione delle politiche regionali. La Risoluzione approvata oggi a maggioranza dal Consiglio regionale accompagna il Documento di Economia e Finanza Regionale, provvedimento su obiettivi e azioni della Regione fino al 2025, e individua alcune “sottolineature”, temi particolari da affrontare con urgenza in considerazione della situazione attuale e riferiti ai seguenti ambiti: transizione e crisi energetica; rilancio del sistema economico e produttivo; attrattività culturale, sportiva e turistica; istruzione, formazione, ricerca, lavoro; welfare; un territorio connesso, uno sviluppo sostenibile.
«La Risoluzione – ha detto Giulio Gallera, relatore del provvedimento – è una sorta di lascito che questa legislatura consegna alla prossima. Si basa sul lavoro fatto in questi anni e focalizza alcuni temi rispetto ai quali chiediamo di concentrare attenzioni e sforzi sia a livello regionale che nazionale. In particolare abbiamo voluto insistere sui temi dell’attrattività dei territori, dell’energia e della sanità, sottolineando l’importanza odierna di azioni per sviluppare la rete infrastrutturale, per aumentare il Fondo sanitario nazionale, con un’attenzione da dedicare al personale medico e infermieristico, e per la lotta al caro energia, a partire dalle misure che riguardano il sostegno a famiglie e imprese. Ma abbiamo anche voluto dedicare spazio alla necessità di politiche innovative sulla strada dell’autonomia energetica. Chiediamo perciò per esempio di guardare al ricorso alla filiera dell’idrogeno, vettore versatile e strategico per raggiungere la decarbonizzazione, e alla formazione di Comunità Energetiche, così come previsto dalla legge regionale».
Il Documento di Economia e Finanza Regionale – Nelle oltre trecento pagine ricche di dati su realizzazioni e progetti, il DEFR analizza il contesto sociale lombardo e rilancia l’attività così come impostata a partire dalle grandi linee strategiche che si occupano di nuovo welfare, giovani, ricerca e innovazione, sostenibilità, attrattività e sicurezza dei territori, semplificazione, autonomia. Sullo sfondo piani già avviati come il PNRR (oltre 11 miliardi per la regione) e il Piano Lombardia (5 miliardi per infrastrutture regionali e locali) e nel futuro prossimo le azioni per traguardi ormai vicini come le Olimpiadi 2026 (1 miliardo e 300 milioni per 77 interventi infrastrutturali) e Brescia-Bergamo Capitale della Cultura.
Il contesto – Un quarto del Pil italiano e la leadership per reddito pro capite: la Lombardia analizzata dal DEFR conserva un ruolo di locomotiva d’Italia nonostante le ripercussioni di un decennio molto problematico (crisi economica, pandemia, guerra). Per il 2022 è attesa una crescita del Pil del 3,9% (sopra la media italiana del 3,4%), a conferma di un anno in cui 3/4 delle aziende hanno aumentato il fatturato, gli occupati sono cresciuti del 2,9% e sono state registrate ottime performance dei settori di commercio, servizi, costruzioni e turismo, con una generale decrescita del ricorso alla cassa integrazione (sull’orizzonte si affaccia però minacciosa l’inflazione). Segnali in chiaroscuro, ma in linea con i dati nazionali, arrivano invece dalla società. Quanto alla povertà assoluta la Lombardia incide per il 7,5% sul totale italiano, mentre si allargano i fenomeni delle famiglie unipersonali (sono 1 milione e 438 mila, il 33% del complesso delle famiglie) e del calo della natalità. Quella lombarda è una comunità sempre più anziana, che dimostra comunque capacità di resilienza e di accoglienza pur confermando in prospettiva la necessità di un potenziamento del sistema del welfare.
Le dichiarazioni di voto – A motivare il voto contrario del proprio gruppo sono intervenuti Ferdinando Alberti (M5S), secondo il quale la Regione è inadempiente nel processo di attuazione del PNRR non avendo monitorato e seguito l’iter delle opere, e Pietro Bussolati (PD), che ha precisato che la Risoluzione “è frutto di un lavoro proficuo svolto in Commissione”, mentre il DEFR certifica il fallimento delle politiche regionali di questi anni “a partire dal comparto della sanità”. Per la maggioranza è intervenuto Marco Colombo (Lega) che ha definito “concreta e puntuale” la Risoluzione, documento che sostiene un DEFR che non fa che elencare tutto quello che i lombardi chiedono alla loro Regione e che la Regione sta realizzando.
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