Dopo il colpo all’oro dell’anziana altri tentativi di truffa a Besozzo
La figlia della donna derubata: “L’unica consolazione è che quanto accaduto a mia madre sia servito a qualcuno per difendersi dai criminali“
Quattro chiamate in un giorno, tutte andate a vuoto. Tutte telefonate fatte apposta per paventare servendosi di gravi sciagure, così da convincere -forse – la vittima a cascarci e a consegnare soldi o preziosi per la “cauzione“ (che in Italia peraltro esiste solo nei film poliziaschi d’oltreoceano) per togliere dal carcere il parente coinvolto nel fattaccio.
Tutte chiamate occorse a Besozzo nel giro di poche ore fra venerdì e sabato scorso, e tutte finite in “controchiamate“ al 112 per segnalare i tentativi di raggiro e messe nero su bianco in denuncia sporte all’Arma. Una cosa non da poco se si pensa che solo una decina di giorni fa il colpo riuscì ai malviventi per davvero: la prima stima parlava di 100 mila euro d’oro arraffati da una donna che ha poi fatto perdere le tracce. Poi la figlia dell’anziana, classe 1935 che vive in centro città ha dovuto alzare l’asticella del maltolto: non più un chilo e meszzo d’oro, ma in tutto un chilo e 700 grammi di metallo prezioso sottratto, con decine e decine di altri gioielli montati con pietre e per un totale che arriva al mezzo milione.
«Almeno, col clamore che ha avuto la notizia, qualcuno è stato più attento e non c’è cascato», spiega la figlia dell’anziana truffata. Una magra consolazione dopo quello che è accaduto nel tardo pomeriggio di sabato 3 dicembre quando una donna non molto alta con carnagione scura giacca di lana scura e capelli castani, senza ombrello, si è incamminata per le strade del centro col consistente malloppo sottratto all’anziana.
Chi è quella donna? E da dove arriva? Forse è la stessa che proprio a inizio settimana ha tentato altre truffe in compagnia di complici che hanno isolato alcuni nominativi di anziani fra Laveno Mombello e Luino con intento di truffarli: anche loro però non ci sono cascati. La caccia dei carabinieri è aperta.
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