Iperplasia prostatica benigna: l’urologo Danilo Centrella parla dei trattamenti innovativi
Nel Podcast "Pillole della Salute", il medico chirurgo, direttore della struttura complessa di urologia del Verbano Cusio Ossola, racconta le tecniche ormai divenute sartoriali per curare una patologia che colpisce il 50% degli uomini over50
La pillola di salute del dottor Danilo Centrella, medico chirurgo specializzato in urologia e andrologia e direttore della struttura complessa del Verbano Cusio Ossola, parla di una malattia abbastanza diffusa nell’uomo: l’epididimite
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Soprattutto parliamo dei trattamenti mini-invasivi di questa patologia o, meglio, dei sintomi di una deviazione fisiologica benigna del nostro organismo che è l’iperplasia prostatica benigna, questo ingrossamento nella parte interna della prostata che dà dei sintomi disurici, cioè di difficoltà nell’urinare per milioni di italiani, nel 50% di soggetti degli uomini di 50/60 anni e nel 80/90% degli uomini di più di 80 anni.
Diversi sono i trattamenti: si dice che la terapia è sartoriale e passa dalla modifica dello stile di vita, all’alimentazione alle terapie farmacologiche fino alla vera e propria terapia chirurgica che sono quelle classiche, quelle mini invasive e adesso quelle ultra mininvasive, cioè dei trattamenti che producono una riduzione del volume della prostata e quindi il miglioramento del modo di urinare con minori effetti collaterali, soprattutto nella degenza post operatoria, nel recupero della potenza sessuale e dell’eiaculazione.
Abbiamo parlato lo scorso giovedì di un trattamento al vapore acqueo, che si chiama “rezum”, che determina una necrosi colliquativa, determinata dal calore, con centotre gradi, di questo ago che produce il vapore all’interno della prostata. Ma ce ne sono altri, come ad esempio gli stent intraprostatici temporanei che, grazie a una forza elastica all’interno dell’uretra, determinano un allargamento del canale che porta all’espulsione delle urine. Si chiamano “itind”, vengono mantenuti per 5 giorni, poi, alla rimozione, il soggetto riesce a urinare molto meglio.
Oppure l’urolift, lift sta proprio per lifting della parte interna della prostata: sono delle piccole ancorette, dei piccoli tiranti che endoscopicamente con uno cistoscopio, quindi dall’interno, l’operatore posiziona per allargare la parte interna della prostata e togliere il disturbo nell’urinare.
Oppure c’è un nuovo trattamento, che viene dalla famosa Silicon Valley californiana, che si chiama Acquapinne un getto d’acqua e che, grazie a un computer e a un robot, permette, tramite un getto d’acqua come un tergicristallo da sinistra a destra, dopo che l’operatore ha creato una dimensione con un ecografo ultra sensibile e uno cistoscopio, questo getto d’acqua ad alta potenza permettere la distruzione molto molto molto specifica, molto particolare, del tessuto che, ingrossandosi, determina l’ingrossamento e dà disturbi nell’urinare.
Quindi nell’iperplasia prostatica benigna oltre ai trattamenti classici che c’erano una volta, oggi ci sono i trattamenti mininvasivi che sono costruiti sartorialmente e valutati sul paziente dagli operatori urologi che valutano di volta in volta il caso clinico.
Chi volesse maggiori informazioni può visitare il sito del dottor dottor Danilo Centrella, medico chirurgo, specializzato in urologia e andrologia e direttore della struttura complessa di urologia del Verbano Cusio Ossola www.danilocetrella.it.
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