Fratelli d’Italia chiude la lista per le regionali dopo il sofferto nodo di Busto Arsizio
Eccoli dunque gli 8 in corsa per il Pirellone, "Una lista composta da persone che sono quasi tutte amministratori locali, assessori e consiglieri. gente che conosce il territorio e le sue esigenze", spiega Pellicini
La lista di Fratelli d’Italia per le elezioni regionali è chiusa: all’indomani della presentazione ufficiale il coordinatore provinciale Andrea Pellicini spiega la, difficile, quadra trovata nel partito.
Una difficoltà esplosa con maggior forza soprattutto a Busto Arsizio dove infine il nome di Francesco Lattuada, per il quale si era speso con i vertici del partito anche il sindaco Emanuele Antonelli, non ha trovato spazio lasciando qualche strascico interno tra i militanti di Giorgia Meloni in città.
Eccoli dunque gli 8 in corsa per il Pirellone, «Una lista composta da persone che sono quasi tutte amministratori locali, assessori e consiglieri. gente che conosce il territorio e le sue esigenze», spiega Pellicini.
Ci sono Francesca Caruso, Assessore a Gallarate, tra i primi ad iscriversi a Fdi nel 2013, vicecoordinatrice provinciale che mancò di un soffio l’elezione al Senato; Giuseppe De Bernardi Martignoni, presidente del consiglio comunale di Gallarate e storico rappresentante della destra provinciale; Luca Folegani, capogruppo di Fdi al comune di Busto Arsizio; Sara Carlini, Consigliere comunale a Vergiate, alle spalle un circolo di Fdi molto forte; Luigi Zocchi, già deputato, presidente provinciale di Federfarma e consigliere comunale a Varese;
Romana Dell’Erba, imprenditrice varesina con attività commerciali anche a Busto, già dirigente provinciale di Confesercenti; Luigi Melis, sindaco per dieci anni del comune di Solbiate Olona, attualmente consigliere e infine Francesca Marino, vicesindaco di Brebbia.
«Abbiamo avuto una sovrabbondanza di candidati forti tra i quali è stata fatta una scelta – chiosa Pellicini -. In molti casi una scelta sofferta poiché sono convinto che non sono stati candidati altrettanto validi che avrebbero comunque fatto fare bella figura al partito».
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