Ad Angera il tennis è rinato: “Ora tocca al comune fare la propria parte”
Non sono anni facili per le realtà sportive. «Lo sport è un valore per la comunità, dalla prossima amministrazione aspettiamo un vero sostegno»
Porta il nome del patrono dell’Irlanda e in un certo senso un piccolo miracolo l’ha fatto anche sul Lago Maggiore, quello di far risorgere la passione per il tennis in una cittadina dove si stava perdendo la possibilità e il piacere di praticarlo. Il club Saint Patrick di Angera è una società sportiva dilettantistica piuttosto conosciuta nel Basso Verbano, che conta un centinaio di soci e accoglie circa duecento bambini, tra corsi estivi, invernali e campus. Un centro rinato grazie all’impegno di un gruppo di maestri supportati da uno sponsor appassionato e visionario, l’imprenditore Maurizio Paracchini patron della Tekna, azienda con sede al confine tra Angera e Taino. In poco meno di dieci anni, per ricreare i campi, ripulire e recuperare gli spazi e dotare la struttura degli impianti idonei a praticare sport anche nella stagione più fredda, come i palloni e il relativo impianto di riscaldamento sono state investite alcune centinaia di migliaia di euro.
Una spesa non indifferente a fronte di un servizio che la comunità ha dimostrato di apprezzare. Poi, nonostante le buone intenzioni, la strada è diventa improvvisamente in salita. «Non sono anni facili per le realtà sportive e più andiamo avanti più mi chiedo se questo investimento abbia ancora un senso – spiega Paracchini -. Anche noi abbiamo affrontato tutte le difficoltà legate al covid, con uno sforzo in termini di costi e organizzativi e alla fine siamo ritornati fortunatamente a giocare in campo. Poi è arrivata la stangata economica: ormai da due anni a questa parte ci troviamo a fare i conti con rincari energetici spropositati». Da qui la scelta, ad esempio, di non piazzare i palloni nei mesi più freddi: «È una soluzione che abbiamo dovuto prendere a malincuore e sappiamo che è comune a molti altri centri sportivi. Grazie a una collaborazione con il tennis di Lisanza, abbiamo proseguito i nostri corsi da loro. Abbiamo fatto un preventivo e riposizionare i palloni ad Angera, ci sarebbe costato circa 15mila euro l’uno di spese varie e per il riscaldamento, su tre o quattro campi sarebbe stato improponibile. Quanto avremmo dovuto chiedere ai genitori per le lezioni dei bambini per rientrare da quella spesa?».
Sarà anche l’indole da imprenditore, ma Paracchini nonostante le difficoltà ha cercato di tamponare la situazione trovando alternative e in tempi relativamente brevi. Almeno fino ai giorni scorsi, quando si è trovato di fronte a quella che si può definire la goccia che ha fatto traboccare il vaso: «A fronte di rimborso per le difficoltà del Covid abbiamo ricevuto una cifra di seimila euro, meglio di niente… Se non fosse che dopo pochi giorni ci è arrivata una richiesta di pagamento di settemila euro per spese demaniali. È demotivante. Ci aspettavamo che almeno questo tipo di oneri fosse coperto dal comune a fronte di tutto quello che è stato fatto in questi anni».
Paracchini sa bene che questo è un momento delicato poiché l’amministrazione è vacante perché il Comune è commissariato: «A breve ci saranno le elezioni e ci aspettiamo da chi subentrerà un supporto reale a chi investe sullo sport sul territorio. Finora con l’amministrazione abbiamo avuto un ottimo rapporto ma non sono molte le realtà sportive sul territorio e serve un cambio di rotta per non farle scappare».
La posta in gioco non è soltanto quella di una partita che sia di tennis, di basket o di ping-pong. Lo sport, soprattutto per i più piccoli è qualcosa che va ben oltre le dinamiche della competizione: Francesca Bertinotti, maestra del Saint Patrick lo sa bene: «Lo sport è il modo migliore per imparare a stare con gli altri, a superare le difficoltà e conoscere il valore della diversità e dell’inclusione. E poi vedere i bambini che frequentano il tennis, si divertono imparando ad amare questo sport e crescono con noi è la cosa più bella».
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