Neve sui monti come se fosse giugno, la siccità fa paura: “Situazione peggiore del 2003”
La neve presente sulle montagne è meno del 20% di quello che dovrebbe essere e secondo il Centro Geofisico Prealpino la situazione sembra peggiore rispetto al 2003. Per fronteggiare la situazione Alfa investe un milione di euro nei comuni più a rischio
Settimana dopo settimana continuano ad assottigliarsi le scorte idriche nel Nord Italia e particolarmente in sofferenza è tutta l’area del bacino del Verbano. Anche questa settimana il bollettino di Arpa che calcola l’acqua disponibile -che somma quella presente nel Lago Maggiore e in tutti gli invasi collegati oltre a quella sotto forma di neve tra Lombardia, Piemonte e Svizzera- è accompagnato dall’ormai consueto segno meno.
Il totale oggi è di 489 milioni di metri cubi, il 4,3% in meno rispetto alla settimana precedente e addirittura il 63,5% rispetto alla media del periodo (1.340 milioni di metri cubi). A mancare all’appello è soprattutto la neve che è solo il 19% di quella che dovrebbe essere: 163 milioni di metri cubi contro una media di 867. L’abbraccio tra la mancanza di precipitazioni e le temperature elevate ha quindi sciolto troppo rapidamente quel poco di neve caduta, portando il calendario di ben tre mesi più avanti. Guardando le medie calcolate da Arpa, infatti, per trovare la stessa quantità di neve che è attualmente presente sulle nostre montagne bisogna andare fino a metà giugno.
Un problema non da poco, anche perché è la neve che rappresenta la scorta strategica di acqua in caso di stagioni calde particolarmente secche. Già l’anno scorso quella scorta è finita diverse settimane prima del solito e quest’anno si teme possa anticipare ulteriormente.
Timori di una siccità sempre più difficile che trovano concretezza nei dati e che stanno disegnando una situazione potenzialmente peggiore di quella drammatica del 2003. Paolo Valisa del Centro Geofisico Prealpino spiega: «Il periodo di scarse precipitazioni dura ormai da 15 mesi, con piogge che raggiungono appena metà della norma. L’analisi dell’andamento delle precipitazioni (Standard Precipitation Index a 6 mesi) effettuato sulla serie pluviometrica del Centro Geofisico Prealpino mostra che l’anomalia del 2022/23 è maggiore anche della siccità del 2003, che si risolse più rapidamente con le piogge autunnali. Successivamente al 2003, anche gli anni 2005-2007 furono avari di pioggia ma l’anomalia non fu complessivamente così marcata».
Nell’attesa (e speranza) che inizi a piovere è inevitabile cercare di correre ai ripari e prepararsi per la stagione calda. Alfa, il gestore idrico della Provincia di Varese, sta intervenendo soprattutto nelle zone più a rischio -quelle dei comuni più a nord- per realizzare interventi che possano risolvere le criticità che fino ad ora potevano essere tamponate solo con le autobotti. Ad esempio a Montegrino Valtravaglia si sta ristrutturando un serbatoio mentre a Grantola si sta attivando un nuovo pozzo da collegare all’acquedotto comunale. Complessivamente sono una decina i comuni coinvolti in questo piano per un importo complessivo di un milione di euro, spiega Pietro Galante, Responsabile conduzione acque potabili di Alfa, in questo video.
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