Fontana: “Al lavoro, con l’orgoglio del fare!”
Il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana ha esposto al consiglio regionale il programma per i prossimi 5 anni di governo. Un discorso che ha toccato diversi temi. Ampio spazio per l'autonomia, obiettivo principe di questa legislatura
Il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana ha esposto al consiglio regionale il programma per i prossimi 5 anni di governo.
Un discorso a capitoli, che ha toccato diversi temi, dalla sostenibilità ambientale fino alla digitalizzazione, passando per argomenti chiave come sport, economia, cultura, impresa e lavoro, senza dimenticare trasparenza e legalità (nella giornata dedicata alle vittime della mafia) e l’autonomia, ultimo argomento toccato, ma primo nell’agenda del centrodestra rieletto alla guida della Lombardia.
In apertura Fontana ha ringraziato la coalizione e gli elettori che hanno apprezzato «la concretezza del nostro buon governo e l’efficacia delle risposte messe in campo per risolvere i problemi e le gravi emergenze che ci siamo trovati a vivere, la presenza attiva in tutti i diversi territori della regione, la capacità di dialogo con le realtà più vive del sistema lombardo, la visione di sviluppo e di innovazione che immaginiamo per il futuro della regione», ha detto il presidente.
Un accenno anche ai tanti che non hanno votato il 12 e 13 febbraio scorso: «Questa disaffezione deve diventare uno stimolo a fare ogni giorno di più per riavvicinare i cittadini all’istituzione: la strada maestra non può essere che quella di dare attuazione agli impegni presi, perché per i lombardi contano unicamente i fatti – ha detto Fontana -. Alcuni ingredienti sono essenziali: la semplificazione, l’assunzione di responsabilità, il rendere conto, il saper comunicare ai cittadini in modo efficace. Servizi semplici ed efficaci sono infatti il nostro primo e più efficace “biglietto da visita” nella relazione diretta con i cittadini, così come l’accountability, il dovere di render conto di quanto abbiamo fatto, di quanto resta da fare e di cosa ci si propone. Senza dimenticare che, se i cittadini non sanno cosa facciamo, la prima responsabilità è nostra: informare di ciò che concretamente la regione fa per loro rappresenta un dovere ma anche una grande sfida».
Tra i temi toccati, uno spazio importante è stato dedicato all’autonomia: «Vogliamo fare di questa XII Legislatura la Legislatura dell’Autonomia, che i cittadini lombardi attendono dal 2017. L’autonomia è una richiesta che nasce da tutto il sistema lombardo, che chiede di rendere più efficienti i servizi, di poter assumere nuovi medici, di pagare di più gli insegnanti, di mettere il pubblico in condizioni di competere, in modo sano, col privato. Autonomia significa rispondere alle diverse esigenze dei diversi territori, significa assumersi responsabilità per gestire servizi e risorse in modo più efficiente. Autonomia significa innovare, potenziare l’efficacia e gli impatti delle politiche, crescere nella competizione e nel posizionamento a livello internazionale, potendo competere con aree regionali che contano su autonomie fiscali e competenze superiori alle nostre – ha detto Fontana -. Autonomia significa ridisegnare le competenze ed attuare un riordino territoriale in cui protagonisti siano i Comuni, le loro forme associative, e le Province per superare la sovrapposizione di compiti e funzioni causa di continui ricorsi e aumento dei tempi e costi. Ma, per fugare ogni ambiguità, l’autonomia è innanzitutto una piena assunzione di responsabilità: non vogliamo più risorse, vogliamo poter spendere meglio quelle che lo Stato spende per le funzioni che esercita e che passerebbero alle Regioni! Sono stati compiuti passi importanti, di cui voglio ringraziare il Governo ed in particolare il Ministro Calderoli: adesso si entra nel vivo, nel merito del lavoro, e noi saremo presenti sui tavoli romani con tutta la forza del mandato che il sistema lombardo ci ha dato».
In conclusione il presidente della Lombardia ha chiuso con uno slogan: «Al lavoro, con l’orgoglio del fare!».
IL DISCORSO PROGRAMMATICO DI ATTILIO FONTANA
Signor Presidente del Consiglio, Signori Consiglieri,
a voi rivolgo il mio saluto personale e quello della Giunta in questa seduta, che rappresenta la prima, importante occasione per presentare a voi, e a tutti i cittadini lombardi, il mio Programma di Governo per la XII Legislatura.
Consentitemi, all’inizio di questo intervento, di ringraziare i cittadini e le cittadine della Lombardia che hanno voluto, con il loro voto, la mia riconferma alla guida di questa regione. Oltre che una soddisfazione personale, è un onore e un privilegio ricevere di nuovo l’incarico di servire, come Presidente, questa grande istituzione, la regione più importante d’Italia, motore del Paese, eccellenza riconosciuta a livello internazionale!
Ma, allo stesso tempo, tengo a sottolineare che questa è la vittoria di una squadra, della coalizione unita delle forze di Centrodestra (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Noi Moderati, Lombardia Ideale), in cui tutte le componenti hanno dato un contributo determinante per raggiungere l’obiettivo, lavorando insieme, ognuno con le proprie specificità, alla costruzione di una proposta politica credibile e vincente.
Il voto dei cittadini lombardi
Il voto ha detto chiaramente che i cittadini lombardi hanno dato fiducia e apprezzato:
– la concretezza del nostro buon governo e l’efficacia delle risposte messe in campo per risolvere i problemi e le gravi emergenze che ci siamo trovati a vivere,
– la presenza attiva in tutti i diversi territori della regione,
– la capacità di dialogo con le realtà più vive del sistema lombardo,
– la visione di sviluppo e di innovazione che immaginiamo per il futuro della regione.
Ricoprire il ruolo di Presidente significa però avere a cuore anche i cittadini che non hanno votato per me e quelli che il 12 e 13 febbraio non sono andati a votare.
Perché questa disaffezione deve diventare uno stimolo a fare ogni giorno di più per riavvicinare i cittadini all’istituzione: la strada maestra non può essere che quella di dare attuazione agli impegni presi, perché per i lombardi contano unicamente i fatti!
Alcuni ingredienti sono essenziali: la semplificazione, l’assunzione di responsabilità, il rendere conto, il saper comunicare ai cittadini in modo efficace.
Servizi semplici ed efficaci sono infatti il nostro primo e più efficace “biglietto da visita” nella relazione diretta con i cittadini, così come l’accountability, il dovere di render conto di quanto abbiamo fatto, di quanto resta da fare e di cosa ci si propone.
Senza dimenticare che, se i cittadini non sanno cosa facciamo, la prima responsabilità è nostra: informare di ciò che concretamente la regione fa per loro rappresenta un dovere ma anche una grande sfida!
Infine, serve – se permettete – anche un diverso approccio dei diversi livelli di controllo.
Siamo un Paese che privilegia più il controllo contabile che l’efficacia dei risultati.
Trasparenza e legalità sono valori fondamentali.
Lo ribadiamo, oggi, 21 marzo Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
Don Luigi Ciotti e l’Associazione Libera hanno radunato centinaia di familiari delle vittime, tanti giovani e cittadini, in Piazza del Duomo a Milano.
E noi ci uniamo a loro in questo ricordo, idealmente e concretamente, avendo contribuito con ferma convinzione alla realizzazione di questa celebrazione.
Invochiamo trasparenza e legalità oggi come ogni giorno: con l’ORAC abbiamo lavorato molto su questi temi, potenziando il sistema dei controlli, della trasparenza e dell’anticorruzione – ma allo stesso tempo vorrei affermare con chiarezza un mio pensiero: non possiamo rimanere prigionieri di inchieste e consulenti! Per raggiungere obiettivi ambiziosi occorre affermare la logica della responsabilità, superando l’atteggiamento burocratico che nasce dalla paura di prendere decisioni e di mettere la propria firma sugli atti!
Mandato e ruolo delle istituzioni regionali
Prima di entrare nel merito del mio Programma di Governo, vorrei spendere qualche parola anche sul mandato delle nostre istituzioni regionali.
Come Presidente ho sempre interpretato il mio ruolo con spirito di servizio, avendo come unica stella polare l’interesse dei lombardi e privilegiando il rapporto diretto con i cittadini, girando in lungo e in largo la Lombardia.
Come un buon sindaco continuerò perciò, con impegno e concretezza, ad occuparmi di tutti e di ciascuno, con un’attenzione particolare ai territori più lontani come le aree interne.
Alla Giunta e ad ogni Assessore chiedo di lavorare ogni giorno dimostrando competenza nell’affrontare problemi e capacità di trovare soluzioni, lavorando con umiltà, trasparenza ed un pizzico di fantasia, sempre con il supporto della nostra struttura amministrativa, una “macchina” solida, stimata per la sua competenza ed efficienza.
A questa Assemblea e ad ogni singolo consigliere, di maggioranza e di opposizione, chiedo di svolgere fino in fondo il ruolo per cui è stato eletto, cioè essere protagonista delle istanze dei singoli territori, mantenendo sempre vivo il legame con i propri cittadini.
In quest’aula non ci sono fazioni in lotta l’una contro l’altra, ma persone che si relazionano e dialogano tra loro per realizzare – a prescindere dall’appartenenza a maggioranza o opposizione – ciò che è utile per la nostra Lombardia!
Il contesto e le sfide da affrontare: la visione della Lombardia del 2030
Vorrei ora entrare nel merito della visione che guiderà la nostra azione di governo per affrontare, con impegno e responsabilità, le complesse sfide del presente e del futuro, guardando alla Lombardia del 2030.
La circostanza storica che stiamo vivendo è assolutamente eccezionale: le ultime code della pandemia, una guerra ai confini dell’Europa, l’aumento dei costi e l’inflazione che impattano in modo durissimo sulle famiglie e sulle imprese.
Ma accanto a queste sfide globali siamo anche chiamati a far fronte a tutte le richieste, le necessità, i bisogni concreti di cittadini, imprese, enti locali, associazioni: i costi delle bollette, il caro affitti, la mobilità, e così via…
Per affrontare insieme queste sfide è importante partire da una consapevolezza, che è cresciuta e si è consolidata nel periodo, così drammatico, che abbiamo vissuto.
Abbiamo reagito con determinazione ai momenti più difficili, cercando l’alba dentro l’imbrunire, agendo con responsabilità, avendo sempre a cuore la nostra comunità: tutti hanno messo in campo un grande spirito di servizio, a cominciare dagli operatori della sanità pubblica e privata, a cui voglio nuovamente rivolgere il più sentito grazie!
Ne siamo usciti più forti e più consapevoli di quello che sappiamo fare, e abbiamo reagito facendo “tutto quello che era necessario”, a partire dalla L.R. 9/2020, il c.d. “Piano Lombardia”, un piano di investimenti imponente di oltre 4 miliardi.
Oggi possiamo dire con serenità di avere anticipato lo spirito del PNRR, dando risorse a Comuni e Province per realizzare opere attese dai territori; e i risultati hanno premiato questo sforzo, perché il piano Lombardia ha consentito di realizzare oltre 8000 interventi, ha impattato per quasi l’1 % del PIL lombardo e per oltre 30.000 posti di lavoro.
Guardare oltre: una grande Smartland
Regione Lombardia vuole dunque continuare a fare la sua parte, nel ruolo che le spetta: essere LA Lombardia, la locomotiva del paese, una regione abituata da sempre a guardare avanti, a rischiare strade inesplorate, a non aver paura di mettere in discussione le certezze consolidate del “Si è sempre fatto così!”.
Innovare è guardare al futuro, buttando il cuore oltre l’ostacolo, rischiando scelte dirompenti, prendendo qualche rischio, sostenendo chi alle parole fa seguire i fatti.
Per questo l’idea che meglio sintetizza questo sguardo al futuro è quella di una Lombardia come unica, grande Smartland, connessa in tutte le sue aree, dalla bassa pianura padana alle montagne della Valtellina, passando per la grande metropoli milanese.
Gli anni della pandemia hanno reso evidente la profonda interconnessione tra i diversi territori della regione e mutato le dinamiche di relazione tra le grandi città e i centri più piccoli, tra le aree a maggior tasso di industrializzazione e quelle a più spiccata vocazione agricole, tra le aree urbane e le aree interne.
La Lombardia è l’insieme dei suoi territori, è un territorio metropolitano nel suo insieme, attraversato da flussi di persone, di merci, di informazioni, di finanza, e anche Milano, che rappresenta la punta di eccellenza, da sola non ce la fa. I problemi e le sfide sono di tutti: la rigenerazione urbana, il dissesto idro-geologico, la mobilità sostenibile, e così via.
Non ci si salva da soli!
Temi e priorità di legislatura: verso il nuovo PRS-S
Noi siamo pronti a governare per 5 anni la Lombardia, con la missione di attuare, in modo sistematico ed efficace, questa visione.
Per farlo occorre partire dalla prima pietra, il fondamento su cui tutte le politiche vengono costruite: il Programma Regionale di Sviluppo Sostenibile (PRS-S) della XII Legislatura.
Come evidente sin dal nome, anche nell’approcciare la stesura di questo primo documento programmatico vogliamo dare un’impronta diversa, innovativa partendo dalla centralità del tema della sostenibilità, nelle sue tre declinazioni: ambientale, sociale, economica.
Non può esserci un vero sviluppo se l’una prevale sull’altra: se, ad esempio, in nome della tutela dell’ambiente cancelliamo migliaia di posti di lavoro, oppure se in nome della crescita economica non tuteliamo la biodiversità, quale Lombardia lasceremo ai nostri figli?
Esemplificativo è il tema della siccità, che ci chiama a scelte insieme immediate e strategiche. Occorre infatti contemperare i diversi interessi in campo: l’alimentazione e l’agricoltura, la produzione di energia elettrica per la qualità del vivere e il ciclo produttivo, il mantenimento di una fondamentale biodiversità; servono più innovazione e tecnologia, servono opere strategiche per garantire un futuro ai nostri territori, anche riconsiderando investimenti fatti lavorando a soluzioni strutturali nell’uso della risorsa idrica.
Per pianificare il futuro abbiamo un grande alleato nella tecnologia, che con le sue crescenti opportunità ci consentirà di connettere, condividere, conoscere, curare, ecc. in modo sempre più efficace e diffuso; ma anche di programmare, creando quella che oggi si definisce un’Amministrazione data-driven, in cui i milioni di dati possano essere la base utile per costruire decisioni di ampio respiro.
Per questo anche il PRS-S dovrà identificare, per ciascuno dei suoi obiettivi strategici, banche dati di riferimento, che in ogni momento possano rappresentare in modo veritiero il contesto e i risultati raggiunti: leggibilità e fruibilità saranno caratteristiche fondamentali perché, come già accennavo, crediamo molto nella trasparenza e nella rendicontazione!
Le linee fondamentali del nuovo PRS-S
Provo dunque a sintetizzare le linee fondamentali del programma di governo, che opportunamente declinate in obiettivi – con relativi indicatori e target – costituiranno l’ossatura del Programma Regionale di Sviluppo Sostenibile, che costruiremo partendo da un approccio di fondo che vede nella trasversalità delle politiche e degli interventi il suo principale punto di forza.
Occorre superare i silos, per realizzare azioni strategiche in cui più competenze possano integrarsi in modo tra loro in modo virtuoso: solo lavorando insieme possiamo raggiungere obiettivi ambiziosi, in una visione della Lombardia del futuro che individua veri e propri cambi di paradigma, necessari per mantenere il nostro posizionamento come leader nazionale e per migliorare l’attrattività internazionale.
LOMBARDIA CONNESSA
Abbiamo immaginato innanzitutto una Lombardia connessa, che ponga al centro dei propri investimenti le reti e i servizi per la mobilità e lo sviluppo della connettività digitale, inclusiva e ad alta velocità.
Tra i nostri obiettivi strategici di legislatura ci sarà il potenziamento della mobilità veloce tra i grandi centri urbani e i diversi territori della nostra Regione, il rafforzamento del trasporto pubblico locale e del servizio ferroviario regionale.
E saranno impegni fondamentali lo sviluppo della rete 5G ed il completamento della rete a banda ultra-larga.
LOMBARDIA AL SERVIZIO DEI CITTADINI
Vogliamo una Lombardia al servizio dei cittadini.
In una situazione globale di policriticità a rapida diffusione e ad alto impatto, dobbiamo rivoluzionare il modo di concepire l’erogazione dei servizi sanitari e sociosanitari, programmando un futuro pronto a rispondere a tutti i bisogni dei cittadini e lavorando in primo luogo sulla prevenzione.
Fondamentale è lo sviluppo del sistema sociosanitario, un’eccellenza su cui concentreremo le risorse finanziarie e gestionali perché sia sempre più vicino ai cittadini, perché occorre portare la sanità al cittadino e non il cittadino alla sanità: andremo avanti dunque con l’implementazione di Ospedali di Comunità, Case di Comunità e Centrali Operative Territoriali, ma anche con l’estensione di tele monitoraggio e telemedicina.
Grandi sfide ci attendono: ritengo fondamentali la riduzione delle liste d’attesa – su cui siamo già fortemente ingaggiati – e la riorganizzazione dei Pronto Soccorso.
Realizzeremo nuovi ospedali connessi col territorio e che saranno un riferimento per la sanità moderna, e adegueremo rinnovando gli esistenti con un piano di investimenti di oltre 4 miliardi, sostenendo la ricerca e il trasferimento tecnologico.
Mettersi al servizio dei cittadini significa anche garantire sostegno alla persona e alla famiglia, valorizzando volontariato e terzo settore, promuovendo progetti di vita per le persone con disabilità, contrastando l’esclusione sociale, garantendo pari opportunità.
Ricorre oggi, 21 marzo, la Giornata mondiale della Sindrome di Down, quale migliore occasione per ribadire la lotta a pregiudizi e stereotipi?
Quale giorno più appropriato per dire – con forza e responsabilità – che abbiamo bisogno del contributo di Tutti, che non lasceremo indietro nessuno, che la crescita non è reale se non inclusiva!
Tra le sfide più impegnative ci saranno la conciliazione famiglia-lavoro ed in generale le politiche per favorire la natalità, per contrastare “l’inverno demografico” già in atto.
La Lombardia servirà degnamente i suoi cittadini, infine, se saprà rigenerare i quartieri degradati, migliorare l’acceso ai servizi abitativi, incrementare l’offerta a prezzi accessibili per evitare il forzato abbandono delle città (economicamente insostenibili).
È quanto abbiamo già avviato con la strategia “Sviluppo Urbano Sostenibile” assegnando, primi in Europa, risorse per circa 200 milioni a 14 aree urbane utilizzando fondi della nuova programmazione 21/27 (sia FESR che FSE), affinché la riqualificazione urbana si accompagni alla nascita di reti di comunità.
E cura sempre maggiore daremo ai sistemi di prevenzione e controllo in tema di sicurezza sul lavoro, concretizzando il Protocollo firmato con tutti i soggetti del patto per lo sviluppo sulla sicurezza del lavoro e la legalità negli appalti.
La sicurezza sarà un tema centrale: la sicurezza urbana, da incrementare attraverso il potenziamento della Polizia Locale, ma anche il potenziamento dei sistemi di sicurezza integrata e l’incremento dei progetti di lotta alla criminalità e promozione della legalità.
LOMBARDIA TERRA DI CONOSCENZA
Vogliamo poi che la Lombardia continui ad essere conosciuta come terra di conoscenza.
A partire dalla scuola, per la quale intendiamo impegnarci a potenziare le politiche di diritto allo studio e il contrasto alla dispersione scolastica, oltre che ad incrementare la qualità delle infrastrutture scolastiche.
E nostro fiore all’occhiello continuerà ad essere il sistema della Formazione professionale: intendiamo rafforzare il raccordo con le filiere produttive e favorire le sinergie con il sistema delle lauree professionalizzanti e lo sviluppo degli ITS.
Centrale è anche il tema delle Università: oltre che nell’ampliamento del diritto allo studio universitario, siamo fortemente ingaggiati nella realizzazione di nuovi campus e residenze universitarie e nel potenziare l’attrattività, anche internazionale, dei già eccellenti atenei lombardi. Perché conoscenza significa innovazione: il nostro Programma Regionale di Sviluppo Sostenibile avrà al centro la trasformazione digitale di imprese e pubbliche amministrazioni, la valorizzazione della ricerca scientifica e il trasferimento tecnologico.
Un’attenzione particolare sarà rivolta ai giovani, tema trasversale su cui stiamo investendo per favorire iniziative ed opportunità utili alla loro crescita personale e professionale.
Perché siano protagonisti nella vita civile, sociale ed economica della regione e delle proprie comunità locali, metteremo in campo proposte concrete, a partire dal prestito d’onore, così che l’istituzione sia percepita come capace di offrire loro risposte concrete.
LOMBARDIA TERRA DI IMPRESA E LAVORO
La Lombardia è da sempre terra di impresa e di lavoro: continueremo a lavorare per favorire l’ecosistema delle imprese, supportando le PMI, realizzando nuovi modelli di accesso al credito, preservando la cultura artigiana, sostenendo il commercio, valorizzando il sistema fieristico, tutelando la proprietà intellettuale industriale.
Per accrescere l’attrattività economica della regione, il nostro impegno sarà quello di incentivare processi produttivi circolari e sostenibili, di sostenere i cluster tecnologici lombardi, di stimolare le politiche di reshoring e nearshoring.
Accanto a ciò ci impegneremo sul versante dei servizi per il lavoro, dando massima attenzione alla gestione delle crisi aziendali, ma anche potenziando le politiche attive e i servizi per il lavoro e investendo nelle politiche di formazione continua.
LOMBARDIA SOSTENIBILE
Come già accennato, abbiamo a cuore la transizione ecologica.
La Lombardia sostenibile punterà su neutralità carbonica, promozione delle fonti di energia rinnovabile, sviluppo dell’economia circolare, riduzione del consumo di suolo.
Nonostante l’avversa natura geomorfologica, metteremo in campo ogni misura che possa migliorare la qualità dell’aria e contemporaneamente promuovere l’efficientamento energetico per garantire alla nostra regione quella sicurezza energetica che è divenuta un tema alla ribalta su cui vogliamo proporre soluzioni di avanguardia.
Saremo impegnati poi nella promozione di una agricoltura efficiente e innovativa: la nostra Regione deve favorire la ricerca e l’innovazione nel settore agricolo, sostenere la sovranità alimentare e la produzione locale, valorizzare le politiche ittiche e venatorie e al contempo promuovere la salvaguardia della biodiversità rurale, forestale e naturale.
La sostenibilità ambientale non può prescindere dalla rigenerazione e dalla resilienza del territorio: occorre consolidare la sicurezza della nostra terra, anche negli eventi emergenziali; sostenere il ripristino del suolo degradato; ottimizzare, anche con il supporto della tecnologia, l’utilizzo delle risorse idriche e la tutela delle acque.
LOMBARDIA PROTAGONISTA
La Lombardia non gioca in difesa o di rimessa: la nostra è una regione protagonista.
La grande partita di questa XII Legislatura, ed un’occasione unica per la nostra regione e per tutto il paese, è il grande evento delle Olimpiadi Invernali Milano – Cortina 2026.
Il ruolo di Regione Lombardia sarà fondamentale nella predisposizione degli impianti e nel potenziamento dell’accessibilità ai siti olimpici attraverso la realizzazione delle opere infrastrutturali, così come l’impegno nella promozione e nella cura della legacy.
Ma sarà indubbiamente anche un’opportunità di crescita e rilancio per i territori coinvolti: fin da subito, sotto la nostra regia, abbiamo voluto coinvolgere gli stakeholder locali nella costruzione di un Masterplan socioeconomico, che metta a fattor comune le tante risorse ed eccellenze presenti.
Il nostro protagonismo, tuttavia, non si limiterà ai Giochi: le montagne lombarde continueranno ad essere a 360° un asset strategico, così come la promozione dei grandi eventi dello sport, senza dimenticare il valore, ai fini del benessere e dei corretti stili di vita, dello sport di base e quindi degli impianti sportivi.
Per valorizzare l’immenso patrimonio lombardo, la Giunta si impegnerà nel sostegno al sistema culturale, chiamato ad ampliare e diversificare l’offerta – anche attraverso sinergie pubblico/privato – valorizzando le storiche istituzioni culturali presenti nella nostra Regione: dai teatri alle orchestre, dai siti UNESCO ai Musei, sino al cinema e all’audiovisivo; sostenendo i grandi eventi legati al mondo della cultura, come accade per “Bergamo e Brescia capitali della cultura”.
Saremo protagonisti se sapremo valorizzare le peculiarità dei territori; nel sostegno al marketing territoriale e alle filiere turistiche, anche di quelle che hanno fondamento in settori decisivi dell’economia e della reputation della Lombardia, come la moda e il design.
Cureremo infine il posizionamento di Regione Lombardia in Europa e nel mondo, sia rafforzando le collaborazioni internazionali (a partire dai 4 Motori d’Europa) e i rapporti con il corpo consolare, sia sostenendo l’internazionalizzazione delle imprese lombarde.
Regione Lombardia ente di governo – le aree strategiche
Infine, la Lombardia è un Ente di Governo.
Ciò significa affrontare con particolare attenzione alcuni temi strategici, investendo risorse interne ed esterne per assicurare il miglior presidio e la più efficace gestione.
Programmazione
Innanzitutto, è centrale la questione della programmazione, a cui è strettamente connessa quella della gestione integrata delle risorse e del bilancio: il tema è spendere in modo efficace ed efficiente le tante risorse oggi a disposizione, a partire dai fondi europei, sia quelli del PNRR sia quelli del settennato 21-27, che abbiamo già programmato e iniziato a spendere con le Strategie di Sviluppo per le Aree Urbane e per le Aree Interne e con i diversi bandi sull’efficientamento energetico e sulla formazione.
Noi ci candidiamo a spendere anche le risorse che altri non riescono a spendere, partendo da una constatazione: aver messo le Regioni ai margini della definizione e realizzazione del PNRR si sta rivelando una scelta che rischia di non far centrare tutti gli obiettivi!
Noi ci siamo sempre mossi per supportare gli enti locali, lavorando con ANCI Lombardia per chiedere la revisione di alcuni criteri che penalizzano i nostri comuni.
Ed abbiamo chiesto con forza di riconsiderare alcuni obiettivi del PNRR, centrandoli di più sui temi dell’autosufficienza energetica, tecnologica ed alimentare dell’Europa.
Ci è stato risposto allora che tutto andava bene, ma le domande rimangono aperte: per questo rinnovo al Governo la disponibilità ad avviare questo percorso insieme!
Essere ente di Governo significa mettere al centro il tema della semplificazione.
La burocrazia è vissuta come un ostacolo, le norme sono difficili e i vincoli insormontabili: occorre ribaltare la prospettiva, superare la cultura del sospetto con cui la PA spesso guarda i cittadini e le imprese e scommettere sulla loro capacità di assumersi responsabilità. Autocertificazioni, tempi certi per la conclusione dei procedimenti sono ingredienti essenziali, a cui occorre accompagnare però anche con uno sforzo “interno”.
Semplificare infatti vuol dire anche cambiare metodi e schemi consolidati: per questo continuerò a spronare i dirigenti a ridurre gli oneri amministrativi, semplificare i bandi, tagliare i tempi dei procedimenti, investire ancora di più nella digitalizzazione (ad esempio proseguendo nell’uso della tecnologia blockchain).
Un ente di governo deve poi, come già accennavo, saper comunicare sempre meglio ai suoi cittadini, coinvolgerli in una relazione più diretta, essere vicina usando tutti i mezzi e strumenti più adeguati a raggiungerli. Abbiamo già messo in campo un grande impegno, investendo sui canali tradizionali ma aprendoci sempre di più al mondo digital e social: proseguiremo con ancor più decisione e creatività su questa strada!
Un richiamo anche al tema del Welfare, di cui ho già ampiamente parlato, per ricordare che sarà oggetto di un presidio e di una attenzione particolare, proprio per rispondere alla prima, grande sfida che ci pongono oggi i nostri cittadini, la salute.
Il sistema di formazione professione continuerà ad essere oggetto di una attenzione speciale, eccellenza di una filiera che deve sposare in modo sempre più efficace formazione, orientamento, lavoro, impresa e valorizzare gli ITS.
Così come una mobilità sempre più efficiente e sostenibile sarà ingrediente fondamentale per assicurare servizi di qualità chiesti da tanti cittadini e pendolari.
Infine, un’attenzione particolare sarà infine dedicata al tema, già richiamato, dello sport e dei giovani, un investimento per il presente e per il futuro della nostra regione.
Un metodo di governo: la sussidiarietà
Per costruire questo futuro occorre partire dalla vera forza della nostra Regione: la sua comunità, il suo tessuto economico e imprenditoriale, la solidità del suo capitale sociale, l’insieme dei suoi territori, la loro interdipendenza, la loro diversità, recuperando il senso e il valore della parola sussidiarietà.
Continueremo perciò a sostenere quanti riescono a dare risposte e non solo chiedere che qualcun altro lo faccia; perché sussidiarietà fa sempre rima con solidarietà: il pubblico non ha la forza e la capacità che il III settore è in grado di mettere in campo nel sociale, ed il mio impegno sarà sostenere in ogni modo il nostro ricco tessuto associativo!
Una sussidiarietà orizzontale, dunque, ma anche una sussidiarietà verticale, perché vogliamo costruire questo futuro insieme ai territori, ai Comuni e alle Province, rifuggendo ogni idea di centralismo a livello regionale. Abbiamo sempre sostenuto che l’istituzione Regione deve costruire un sistema coeso, che semplifichi e definisca le funzioni tra i diversi attori istituzionali: la Regione non rinuncerà ad indicare gli obiettivi agli enti del territorio, ma rispetterà sempre l’autonoma funzione di governo locale.
Sussidiarietà significa infine relazioni, dialogo e confronto continuo con tutti gli stakeholders della società: unità d’intenti, condivisione e coprogettazione sono tratti caratteristici del mio modo di governare. Vogliamo quindi proseguire e rafforzare il metodo del confronto continuo, dei tavoli settoriali, della presenza sui territori, partendo dal luogo di coordinamento con gli stakeholders del sistema lombardo, il Patto per lo sviluppo.
Autonomia: strada maestra per lo sviluppo
Mi avvio a concludere con un affondo sul più importante dei nostri impegni: fare di questa XII Legislatura la Legislatura dell’Autonomia, che i cittadini lombardi attendono dal 2017.
L’autonomia è una richiesta che nasce da tutto il sistema lombardo, che chiede di rendere più efficienti i servizi, di poter assumere nuovi medici, di pagare di più gli insegnanti, di mettere il pubblico in condizioni di competere, in modo sano, col privato.
Autonomia significa rispondere alle diverse esigenze dei diversi territori, significa assumersi responsabilità per gestire servizi e risorse in modo più efficiente.
Autonomia significa innovare, potenziare l’efficacia e gli impatti delle politiche, crescere nella competizione e nel posizionamento a livello internazionale, potendo competere con aree regionali che contano su autonomie fiscali e competenze superiori alle nostre.
Autonomia significa ridisegnare le competenze ed attuare un riordino territoriale in cui protagonisti siano i Comuni, le loro forme associative, e le Province per superare la sovrapposizione di compiti e funzioni causa di continui ricorsi e aumento dei tempi e costi.
Ma, per fugare ogni ambiguità, l’autonomia è innanzitutto una piena assunzione di responsabilità: non vogliamo più risorse, vogliamo poter spendere meglio quelle che lo Stato spende per le funzioni che esercita e che passerebbero alle Regioni!
Sono stati compiuti passi importanti, di cui voglio ringraziare il Governo ed in particolare il Ministro Calderoli: adesso si entra nel vivo, nel merito del lavoro, e noi saremo presenti sui tavoli romani con tutta la forza del mandato che il sistema lombardo ci ha dato.
Conclusione: al lavoro, con l’orgoglio del fare!
Signor Presidente del Consiglio, Signori Consiglieri,
vi ringrazio per l’attenzione e vi auguro nuovamente buon lavoro all’inizio di questa nuova legislatura regionale.
Nei prossimi 5 anni lavoreremo per una regione innovativa connessa, coesa, sicura, in cui è bello vivere e studiare, in cui è semplice lavorare e muoversi, in cui la coesione e l’inclusione sociale rappresentano il “collante” del vivere insieme, in cui chi fa più fatica trova sempre qualcuno che lo sostiene, e chi può correre viene liberato dagli impacci!
Nel mio programma elettorale ho voluto sintetizzare con l’espressione “L’orgoglio del fare!” il mio impegno da Presidente di questa regione, ma prima di tutta come lombardo.
Ed è questo l’impegno che ribadisco ancora oggi, con solennità e di fronte a tutti voi ed a tutti i cittadini lombardi: al lavoro, con l’orgoglio di fare!
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