L’omicidio di Mesenzana un anno fa: “Giada e Alessio, siete stati la gioia più grande“
La panchina in ricordo dei due bambini che un anno fa vennero strappati alla vita nel paesino del Luinese. La mamma dei piccoli e la canzone che cantavano
Una cerimonia sentita, partecipata da un intero paese che vive nella consapevolezza di aver perso due suoi giovani cittadini. Una madre che non ha più lacrime per piangere i suoi figli e che è stata dalla comunità abbracciata in un momento simbolico nel quale sono stati ricordati i due bambini vittime l’anno scorso di una delle più gravi tragedie degli ultimi anni.
Dunque venerdì mattina, a un anno di distanza dal duplice omicidio di Giada e Alessio nella piazza del Comune di Mesenzana è stata posata una panchina rossa dedicata ai due bambini che non ci sono più, ma anche a tutte le vittime di violenza.
Il momento più toccante della cerimonia, alla presenza della madre, è stata la canzone “Fiori di Chernobyl” di Mr.Rain, cantata in un vocale proprio dal piccolo Alessio. Una testimonianza audio custodita come una reliquia dalla madre nel cellulare e fatta sentire ai tanti bambini e amici del piccolo presenti alla cerimonia.
Ha parlato la mamma dei due bambini. Luana: «È passato un anno da quando quella maledetta mattina il mio cuore è andato in pezzi, a volte mi sveglio e penso si stato un incubo, invece è un ricordo che durerà tutta la vita», ha spiegato la donna tra le lacrime.
«Tutto parla di loro, in questi anni ci sono stati piccoli segnali dal cielo che mi fanno capire che Giada e Alessio sono con me. È merito di tanti se passo dopo passo riesco andare avanti. Questa panchina rossa è un simbolo di vite spezzate dalla violenza».
E ha parlato poi anche la nonna dei piccoli: «Voi siete stati la gioia più grande». Al termine delle celebrazioni il lancio di palloncini in cielo. «Un’iniziativa che viene fatta come ricordo e simbolo della lotta alla violenza e al femminicidio, e anche di persone che avrebbero potuto occuparla e che non ci sono più. Può anche essere un monito per le istituzioni. Le leggi ci sono ma vanno applicate nel modo corretto», ha ricordato Anna Marsella, presidente dell’associazione Anemos, che nel suo discorso si è molto soffermata sul tema della violenza di genere.
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.