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Cinquanta carabinieri a Vergiate per il blitz nei boschi, il pusher stava sparando: “Fermato con il taser”

Oltre ai 10 spacciatori in carcere fermate altre cinque persone anche fuori provincia. L’azione nella ricorrenza della carica di Pastrengo

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Ha sentito rumore all’alba mentre stava dormendo in tenda assieme ad altri complici, alcuni hanno alzato le mani quando hanno sentito gridare “carabinieri”. Ma uno degli arrestati che brandiva il potente fucile a pompa ha valutato una reazione, frazioni di secondo per capire se gli conveniva resistete, eventualmente sparare: attimi sfruttati dai carabinieri per sparare col teaser, la pistola a impulsi elettromagnetici che hanno fermato il pusher prima dello spargimento di sangue.

Emergono altri particolari nell’operazione dello scorso fine settimana al culmine di indagini durate oltre otto mesi e che ha visto una ricostruzione capillare “al metro”, degli spostamenti dei sospettati. L’attività, resa possibile grazie ad una forte conoscenza del territorio da parte dell’Arma, non si è fermata nel blitz nei boschi che ha portato al sequestro di oltre un chilo di droga, ma è proseguita anche fuori regione.

Un ulteriore capitolo della vicenda si è infatti chiuso il 2 maggio scorso, quando i carabinieri hanno individuato altri due destinatari del decreto di fermo a Sesto Calende e ad Imola (BO). Gli arrestati, per i quali si sono aperte le porte del carcere di Busto Arsizio e Bologna, sono in attesa dell’interrogatorio di convalidata del Giudice per le indagini preliminari.

L’attività condotta, oltre ad aver completamente smantellato una piazza di spaccio, nel suo complesso ha portato all’arresto di 15 persone ed al sequestro di circa 1 chilo tra cocaina, eroina e hashish, oltre alla somma di 7.500 euro in contanti. Rilevante anche il numero degli assuntori identificati, oltre 150, che sono stati segnalati alla Prefettura e per i quali scatteranno le sanzioni amministrative previste dalla legge sugli stupefacenti, che prevede la sospensione della patente di guida o il ritiro del passaporto o della carta d’identità.

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Un particolare: l’azione iniziale è avvenuta Il 30 aprile, proprio in occasione dell’anniversario in cui si celebra la carica dei Carabinieri a Pastrengo (1848): nessuna tromba pero’, sabato scorso, solo armi in pugno e sangue freddo da parte dei militari della Stazione di Sesto Calende e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Gallarate.

Quel giorno i carabinieri hanno individuato gli altri quattro indagati, che si trovavano tra Villa Cortese (Mi), Milano e Varano Borghi (Va). Due di essi avevano trovato ospitalità a casa di un assuntore, che in cambio di droga forniva loro cibo ed un letto comodo in cui passare la notte prima di riprendere a spacciare tra i boschi.

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Pubblicato il 04 Maggio 2023
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