La moschea di Sesto Calende non sarà più alla Quadra: il consiglio comunale vota contro il sindaco
La maggioranza fa dietrofront e va contro la proposta della sua stessa giunta: "Contrari alla scelta dell'area, non alla libertà di culto. Piena fiducia a Buzzi". Slittano così i tempi di una questione aperta da dieci anni. Le opposizioni: "Sceneggiatura degna del cinepanettone Natale in Consiglio Comunale"
Sesto Calende fa dietrofront sulla moschea. Dopo il consiglio comunale di martedì 6 giugno l’area per il culto islamico non sorgerà più alla Quadra, zona industriale scelta lo scorso ottobre dal sindaco e dagli uffici tecnici rispetto a un ventaglio composto da un’altra decina di aree della città del Basso Verbano.
Con l’individuazione di un’area comunale nel rione “Mulini”, la lunghissima questione sul luogo di culto islamico sembrava, per lo meno dal punto di vista politico, avvicinarsi alla sua interminabile conclusione dopo essersi protratta per quasi dieci anni di contenziosi tra l’Associazione islamica ticinese e la Città in una serie di sentenze contrarie (l’ultima, definitiva, a settembre 2021) all’amministrazione guidata prima da Marco Colombo e successivamente da Giovanni Buzzi, primo cittadino dal 2019 sempre con la stessa lista di centrodestra “Lega della Libertà”.
Il voto contrario in consiglio comunale, organo a cui spettava l’ultima parola a proposito della localizzazione, dunque fa fare di nuovo un drastico passo indietro alla realizzazione della moschea, argomento sul quale l’ex sindaco e attuale capogruppo di maggioranza Colombo è da sempre fortemente contrario, «non alla libertà di culto quanto alla grande moschea nella piccola Sesto Calende, città non pronta ad ospitare la prima moschea della provincia». Intransigenza che ha addirittura spinto Colombo a promettere eventuali dimissioni da consigliere comunale «per lottare al fianco dei sestesi» , qualora Sesto Calende volesse la moschea richiesta dalla comunità islamica e imposta senza appello da una sentenza del Consiglio di Stato. (L’intervento di Colombo risale al consiglio del 28 settembre 2021, al minuto 1:26:00).
Senza l’approvazione in consiglio comunale l’associazione – oggi a Castelletto Ticino – si ritroverà così ancora a lungo senza una sede sestese, in attesa di un nuovo progetto di localizzazione da parte dell’amministrazione prima di poter procedere alla costruzione del complesso religioso.
LA MAGGIORANZA VOTA CONTRO IL SUO SINDACO
Ma ciò che più di tutto sorprende del voto in sala consiliare è la bocciatura da parte della maggioranza a una proposta fatta del “suo” sindaco, architetto con delega all’urbanistica. All’ultimo punto dell’ordine del giorno Buzzi aveva infatti illustrato la variante urbanistica del pgt sull’area che vedrà dunque la sola nascita dei nuovi orti urbani (proposta votata all’unanimità) e non più della moschea, che sarebbe dovuta essere edificata a carico dell’associazione islamica ticinese e dei suoi 319 soci in un lotto (Ar17) da 3.520 metri quadrati (500 per la sala, altra 500 per altri spazi accessori e 2500 per gli spazi esterni e parcheggi). Dopo non poche tensioni tra maggioranza e minoranza perpetrate per tutte e tre le ore della seduta, la votazione sulla delibera si è svolta in due punti distinti nonostante si trattasse della stessa grande area comunale oggetto di interesse, suddivisa solo in fase di voto tra la zona destinata ai nuovi orti urbani e quella prevista per l’associazione islamica.
«La miglior scelta localizzativa che poteva essere fatta insieme agli uffici comunali, una scelta che io pienamente condivido come delegato all’urbanistica» così ha spiegato Buzzi a proposito della moschea mentre motivava la posizione accolta solo dai tre dei cinque consiglieri di opposizione presenti (Roberto Caielli, Floriana Tollini e Giorgio Circosta); momento del voto in cui, attorno alle 23.30, i consiglieri di maggioranza Marco Tamborini e Maurizio Lenuzza abbondavano l’aula poco prima del termine della serata.
«La maggioranza non ha mai giocato la partita dell’individuazione, la ritenevamo “fuori dalle nostre corde” – sostiene Colombo in una “estrosa apologia” per giustificare la difformità di opinioni tra sindaco e maggioranza -. Ci siamo tenuti in disparte e abbiamo lasciato fare all’ufficio tecnico. Abbiamo sempre fatto campagna elettorale dicendo No alla Moschea, nel frattempo è arrivata la sentenza che chiede al Comune di ottemperare e così abbiamo fatto un percorso molto lungo con la comunità islamica, che abbiamo sempre sostenuto. Questo posizionamento però non piace a me e alla maggioranza del nostro gruppo. All’ufficio tecnico chiediamo una nuova posizione, diversa. Vogliamo ribadire che siamo contrari a questa posizione, non all’individuazione di un luogo di culto. Se ci deve essere integrazione – continua Colombo -, allora deve essere fatta bene: magari vicino alle nostre case, agli oratori, in centro paese, dove (gli islamici, ndr) possono integrarsi e dove possiamo “controllarli”».
«NO ALLA POSIZIONE DELLA MOSCHEA MA PIENA FIDUCIA A BUZZI»
«Non dovevamo lasciarti solo, ti chiediamo scusa per non fatto questo percorso di scelta insieme, ma hai la nostra piena fiducia fino alla fine del mandato e per un eventuale Buzzi-bis, perché hai ben amministrato e sei un bravo sindaco» questa, invece, la difesa a posteriori della maggioranza per non sfiduciare il proprio sindaco, disposto ad accettare la decisione del suo gruppo e del consiglio comunale, definito dallo stesso primo cittadino come «organo sovrano, in particolare sulle scelte urbanistiche». «Non ritengo questo voto una condizione di mancanza di fiducia – chiarisce Buzzi, che alla fine voterà contro la sua stessa proposta, in linea col gruppo che lo sostiene -. Significa soltanto che ci sarà ancora da lavorare su questo argomento».
LE OPPOSIZIONI: «SOLUZIONE DEGNA DI “NATALE IN CONSIGLIO COMUNALE»
Costernate le opposizioni di Insieme per Sesto e Sesto2030 nel vedere la maggioranza persistere in direzione ostinata e contraria (in senso diametralmente opposto alla canzone di De André, ndr.), anche di fronte ai 100mila euro persi dal Comune per le spese legali e le sconfitte in tribunale nel corso dei dieci anni. Soldi spesi a favore dei cittadini, ha sempre controbattuto l’amministrazione di centrodestra.
Giorgio Circosta di Sesto2030 paragona la singolare votazione – in cui è stata la sola minoranza ad appoggiare una proposta del sindaco – a una «scena tragicomica», le cui reali intenzioni sono unicamente quelle di “prolungare l’iter per cavalcarlo per la quarta volta alle prossime elezioni“.
«Non so se per il prossimo cinepanettone hanno pensato al titolo Natale in consiglio comunale, se così fosse questa sarebbe la scena più comica del film: ovvero una maggioranza che vota contro la delibera di giunta. Questo in realtà è un dramma, il dramma di una maggioranza che contraddice se stessa su un argomento che non riesce più a gestire. Questa è la controprova, l’ennesima prova, che il luogo di culto islamico è qualcosa al di fuori del controllo di quest’amministrazione. Colombo tra l’altro allude nella sua dichiarazione di voto anche al concetto di “controllo” (sulla comunità islamica, ndr.): ma come fa a esserci integrazione senza la fiducia reciproca?».
«L’argomento di questa delibera era di esemplare semplicità e linearità: si trattava di ottemperare una sentenza – insiste Roberto Caielli di Insieme per Sesto definendo quanto accaduto in consiglio un “teatrino” degno di Pirandello -. È da un anno che si lavorava a questo progetto, con questa votazione i soldi per la Vas (valutazione ambientale strategica) su quest’area sono stati buttati via. Spero che Colombo – che stasera non ha realmente chiarificato il rifiuto a quest’area – già da domani porti una sua idea per la moschea in rispetto del sindaco che aveva già illustrato all’intero consiglio comunale una scelta tecnica. In questo consiglio comunale avremmo dovuto adottare una variante urbanistica, un percorso incardinato sul principio della partecipazione e si scopre solo oggi che alla maggioranza non va bene? Chiedo alla giunta e alla maggioranza di andare avanti su questa faccenda e di non tornare indietro alla pagina più brutta che si sia vista a Sesto Calende».
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