Area ex Q8, le opposizioni di Sesto Calende: “La Torre Colombo un possibile precedente per la città”
La proposta di Insieme per Sesto e Sesto 2030: "Installare delle modine in scala 1:1 aiuterebbe i sestesi di prendere visione e alle autorità di effettuare un sopralluogo"
A che punto è la “green tower” di Sesto Calende?
Se lo chiedono, «a nomi dei cittadini», i due gruppi di opposizioni della città, Insieme per Sesto e Sesto2030, che tornano a parlare su uno dei più discussi temi affrontati – fra i molteplici all’ordine del giorno (moschea, mercato, Area Nuova Marna) – dalla politica sestese durante il corso del mandato del sindaco Giovanni Buzzi.
Impossibile infatti, passando lungo il Sempione, non notare i cartelli che indicano l’area dove sorgerà la cosiddetta “Torre Colombo“, questo il nome con cui una parte dei sestesi ha deciso di riferirsi al grande progetto di riqualifica dell’area del vecchio benzinaio Q8.
«Un intervento atteso da anni dalla città» aveva dichiarato il primo cittadino quando l’area è stata acquistata dalla Enrico Colombo, azienda sestese che nell’autunno 2021 posizionò un grande manifesto indicante una obiettivo chiaro e netto e che richiama uno dei più conosciuti, solo a tratti fortunato, slogan della recente storia politica statunitense: «Making Sesto Calende Better». Un polmone verde alto 33 metri, nel centro di Sesto Calende: questa l’idea della Enrico Colombo per la sua città, che tuttavia, per realizzare l’importante progetto, richiede l’approvazione di una variazione del Pgt.
Nel corso degli ultimi due anni la questione ha creato parecchio dibattito tra i banchi del consiglio comunale, a partire, ma non solo, dall’altezza della torre (all’incirca la stessa del campanile della chiesa, dopo una riduzione rispetto all’idea presentata nel 2021) e all‘impatto sullo skyline che il boutique residence avrebbe sulla città e dalla sponda piemontese del Ticino e del Lago Maggiore, soprattutto da Castelletto sopra Ticino.
Proprio per questo motivo l’attenzione riposta dalle opposizioni sestesi sul progetto è più alta che mai. In particolare Insieme per Sesto sul tema ha voluto dedicare un massiccio dossier disponibile all’interno del proprio sito (dove sono presenti tutti i documenti protocollati) dopo che a marzo è stata pubblicata la VAS (Valutazione Ambientale Strategica). Vas, che, va ricordato, non corrisponde all’approvazione definitiva del progetto.
«Il comune perde ancora tempo – commento Insieme per Sesto e Sesto 2030 -. La procedura avviata a gennaio è ferma alla verifica di esclusione di VAS – se invece di fare di tutto per evitare la VAS, la si fosse prevista subito, a quest’ora era già fatta e finita».
LE MODINE E L’ALTEZZA DELLA TORRE
«Non si deve creare un precedente senza valutare bene – insistono le due forze civiche di Sesto avanzando la proposta di adottare le “modine“, in uso in Svizzera, di rappresentare in modo visibile a tutti, in scala reale (1:1) l’ingombro di un nuovo edificio -. La nuova torre di 33 metri, se approvata, costituirebbe un precedente che non varrebbe solo per l’impresa Colombo. Una decisione che non può prendere solo la Giunta. A fine maggio, di fronte a pareri diversi, è stata convocata una conferenza di verifica – continuano, puntando il dito contro l’amminitrazione – Il verbale, pubblicato con molto ritardo e gravi omissioni, conferma che la Provincia e il Parco del Ticino ritengono la VAS lo strumento corretto per valutare soluzioni diverse e scegliere il minore impatto. L’impresa sostiene l’opposto. La decisione ai tecnici comunali».
I PARCHEGGI
Altri temi toccati da Insieme per Sesto e Sesto2030 sono inoltre quello dei parcheggi pubblici e dell’utilizzo “ad hoc” del Pgt da parte dell’amministrazione: «Critichiamo la scelta della Giunta di rinunciare ai parcheggio pubblici, già previsti nel vecchio progetto: una scelta incomprensibile per Sesto. I parcheggi che da pubblici diventano privati ricordano il caso sciagurato del PII Esselunga, modificato nel 2015 per retrocedere a Esselunga il piano -2 di parcheggi che dovevano diventare pubblici (oltre 350). Anche per l’area Q8 esiste già l’impegno della proprietà a cedere al Comune i parcheggi al piano -2 (circa 70). La Giunta però ha detto che i parcheggi interrati “non sono di interesse del Comune”. Una affermazione incomprensibile, visto che il Comune stesso li ha previsti nel progetto Marna e considerata la carenza di parcheggi in zona centro nei giorni di mercato e del fine settimana».
LA VARIANTE PGT E IL SUPERMERCATO AI MULINI
Per quanto riguarda il Pgt l’accusa rivolta all’amministrazione è quella dei cosiddetti “due pesi e due misure“, con la recente notizia che in area Mulini nascerà un nuovo supermercato che richiede un’altra variante al piano di governo del territorio, mentre il nuovo aggiornamento del pgt rimane ancora in attesa: «La nostra considerazione finale riguarda il ricorso ad una nuova variante per le esigenze di unaimpresa – concludono le liste riferendosi al futuro supermarket – Una variante “puntuale” al Pgt (ovvero “su misura”), ma verrebbe da dire che a Sesto si usano “due pesi e due misure“, poiché intanto il sindaco ha rinviato l’aggiornamento del PGT, che interessa tutta la città.»
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