I commercianti del Varesotto sotto attacco degli hacker che dall’Asia rubano le pagine aziendali
Crescono le segnalazioni in tutta la provincia di pagine aziendali di Facebook rubate dagli hacker e che possono restare bloccate fino a quattro settimane, con un danno notevole per chi non può più utilizzare i suoi strumenti social per lavorare
Profili Facebook personali e pagine aziendali sotto attacco di hacker che operano prevalentemente dal Vietnam e dal Bangladesh. Succede in questi giorni nella zona del Basso Verbano e, a macchia di leopardo, in diverse località della provincia di Varese. L’allarme viene rilanciato da Barbara Gorlini, fondatrice e titolare dell’agenzia WebCreativi di Sesto Calende, che cura la comunicazione digitale di diverse attività della zona e della provincia di Varese.
«In questi giorni stiamo registrando numerosissimi casi di hackeraggi di attività commerciali in diverse zone della provincia di Varese, con attacchi che vengono in particolare dall’Asia, Vietnam e Bangladesh, come abbiamo capito dopo le nostre segnalazioni a Meta – spiega Barbara – In pratica vengono attaccati prima i profili personali di Facebook e passando da questi gli hacker si insinuano nelle pagine aziendali, pubblicando a nome di queste attività campagne truffa e orribili, usando i sistemi di pagamento dei queste attività».
Uscire da questa situazione, per le attività che vengono colpite, è difficile e richiede tempi lunghi: «E’ una situazione assurda. Abbiamo fatto e fatto fare denuncia ma probabilmente il supporto di Meta non ce la fa a stare dietro a questi casi sempre più numerosi, per cui i nostri clienti americani in 24-48 riescono a risolvere il problema, mentre qui profili e pagine possono restare bloccati fino a quattro settimane, con un danno notevole per chi non può utilizzare i suoi strumenti social per la comunicazione aziendale».
Sul blog del suo sito Barbara Gorlini segnala questi fatti, in preoccupante crescita, e dà alcuni consigli: «Consigliamo a tutti di rafforzare il più possibile la propria sicurezza informatica, sia personale che aziendale, tramite l’installazione di antivirus sui dispositivi fissi e mobili, operando un cambio frequente delle password e rendendole complesse, e attivando l’autenticazione a due fattori. In caso di hackeraggio, è necessario tutelarsi sporgendo denuncia presso la Polizia postale o i Carabinieri».
«E’ una cosa da non sottovalutare – conclude – Non solo per il danno immediato di non poter più utilizzare per diverse settimane i propri social per lavorare, ma anche perché questi hacker a cascata vanno a colpire contatti e clienti e si insinuano ovunque ci sia la possibilità di agganciare un’attività di tipo economico».
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