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I cento linguaggi dei bambini di Laveno: l’asilo Scotti per l’Università Bicocca

Spazi e proposte a partire dall'ascolto dei bambini: la tirocinante racconta il cambiamento di una scuola dell'infanzia all'avanguardia

Generico 26 Jun 2023

Tra le tante novità introdotte dalla Scuola dell’infanzia Scotti di Laveno negli ultimi due anni c’è anche l’apertura a una tirocinante dell’Università Bicocca di Milano: Sara Vecchio. “Il desiderio dei cambiamento del gruppo mi ha affascinata” ha scritto Sara nella relazione al termine del suo percorso in asilo, mettendo in luce l’idea di bambino capace e competente, curioso e motivato al centro della rimodulazione delle attività proposte e degli spazi a partire dall’ascolto degli interessi dei bambini.

“L’obiettivo primario è che i bambini siano felici e curiosi e i loro apprendimenti piacevoli e soddisfacenti” aggiunge dopo aver citato i riferimenti pedagogici che spaziano dalle intelligenze multiple di Gardner a Maria Montessori e soprattutto Loris Malaguzzi e la sua filosofia innovativa dei cento linguaggi dei bambini, alla base dell’approccio reggiano attuato e ricercato dal gruppo insegnanti e dalle educatrici “esplorando modalità educative all’avanguardia attraverso il confronto e la formazione continua”.

Tra gli esempi citati d questo approccio che nel concreto mette al centro i bambini e i loro interessi partendo dall’ascolto ci sono gli spazi della scuola: «La gestione dello spazio per centri di interesse – scrive la tirocinante – unita alla presenza del giardino e dell’Atelier (colorificio verticale e laboratorio della Luce), consentono ai bambini di sperimentare, individualmente o in gruppo, situazioni e materiali strutturati e destrutturati, di esplorare il loro pensiero creativo e divergente; di esprimere, insomma, il loro Cento“.

I bambini costruiscono la propria intelligenza. Gli adulti devono fornire loro le attività e il contesto e soprattutto devono essere in grado di ascoltare.
Loris Malaguzzi

In Asilo a Laveno arriva il nuovo Atelier delle esperienze: “la stanza delle magie”

Tra gli spazi creati a partire dagli interessi manifestati dai bambini c’è un angolo dedicato agli strumenti musicali che in primavera ha ospitato una batterista rock per una mattinata speciale: “la scelta di chiamare Chiara – la batterista – ha voluto sdoganare lo stereotipo del rock associato al mondo maschile e accrescere nei bambini la consapevolezza che la musica (come l’arte e tutto ciò che ci circonda) non ha genere – si legge nel Diario di bordo dell’Asilo Scotti – Una sintesi perfetta di ciò che l’approccio costruttivista dovrebbe essere: i bambini operano un ruolo attivo nella comprensione della realtà perché i percorsi di conoscenza partono da un loro interesse, perché direttamente o indirettamente gli insegniamo ad abbattere gli stereotipi“.

Bimbi alla scoperta del ritmo con batterista e batteria nell’atrio dell’asilo di Laveno

“Scuola e società, educazione e politica, non possono essere considerate se non sinergicamente – scrive Sara Vecchio nella sua relazione – i principi democratici devono necessariamente passare e fiorire all’interno della scuola stessa”.
A tal proposito, quest’anno, per la prima volta, la scuola ha pensato a delle vere e proprie elezioni dei rappresentanti di classe che si sono svolte con grande passione, partecipazione e riflessione da parte dei bambini.

I bambini dell’asilo di Laveno eleggono i loro rappresentanti

I bambini eletti hanno poi proposto delle idee per migliorare la scuola: creare uno spazio scientifico nel Salone, a poter dipingere insieme una parete esterna della Scuola, a poter adottare un cagnolino di cui prendersi cura. Altre idee erano più finalizzate a creare degli spazi di gioco simbolico con i mestieri (negozio degli occhiali/parrucchiere).  Di ogni proposta è stata valutata la fattibilità, adulti e bambini insieme. Qualcosa è stato realizzato, come il nuovo angolo per il gioco simbolico con il negozio per gli occhiali, curatissimo, altri no, come l’adozione del cagnolino. 

Generico 26 Jun 2023

Per il murales invece la proposta è stata riformulata per aggirare gli impedimenti burocratici sopravvenuti, in un altro dipinto cui hanno partecipato tutti i bambini.
“Ogni situazione, anche difficile, diventa un’opportunità educativa per indagare con i bambini e le bambine la realtà e il loro sentire e per costruire relazioni significative – conclude la tirocinante – e soddisfacente. I bambini di oggi non sono i “futuri” cittadini,  sono già parte della comunità […] bisogna solo, pazientemente, dargli fiducia e
starli ad ascoltare”..

Tra i riferimenti citati da Sara Vecchio nella sua relazione la celebre poesia di Loris Malaguzzi Invece il cento c’è.

Invece il cento c’è

Il bambino
è fatto di cento.
Il bambino ha
cento lingue
cento mani
cento pensieri
cento modi di pensare
di giocare e di parlare
cento sempre cento
modi di ascoltare
di stupire di amare
cento allegrie
per cantare e capire
cento mondi
da scoprire
cento mondi
da inventare
cento mondi
da sognare.
Il bambino ha
cento lingue
(e poi cento cento cento)
ma gliene rubano novantanove.

La scuola e la cultura
gli separano la testa dal corpo.
Gli dicono:
di pensare senza mani
di fare senza testa
di ascoltare e di non parlare
di capire senza allegrie
di amare e di stupirsi
solo a Pasqua e a Natale.
Gli dicono:
di scoprire il mondo che già c’è
e di cento
gliene rubano novantanove.

Gli dicono:
che il gioco e il lavoro
la realtà e la fantasia
la scienza e l’immaginazione
il cielo e la terra
la ragione e il sogno
sono cose
che non stanno insieme.

Gli dicono insomma
che il cento non c’è.
Il bambino dice:
invece il cento c’è.

Loris Malaguzzi

 

Generico 26 Jun 2023

Lidia Romeo
lidiaromeo@gmail.com
Sostienici perché diamo spazio a tutti i cittadini, anche i più piccoli, i bambini, che sono il futuro.
Pubblicato il 27 Giugno 2023
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