Per il cinquantatreenne che qualche settimana fa aggredì un anziano in centro a Luino, a processo per quei fatti, la difesa dell’imputato ha deciso di percorrere la strada del rito alternativo. Si tratta di un rito abbreviato condizionato ad una perizia sulla capacità di intendere e di volere al momento dei fatti per conclamati problemi legati al consumo d’alcool.

Nel processo è stata presentata dalla difesa – in aula l’avvocato Simona Ronchi – una relazione dei servizi sociali di Luino: l’uomo è un senzatetto e con problemi famigliari e dopo la scarcerazione l’uomo è del tutto allo sbando con situazione “cronica di assuefazione da sostanze alcoliche”.

Il pubblico ministero Marialina Contaldo ha sottolineato l’assenza di documentazione che comprovi le condizioni sanitarie patite dall’imputato. Il 53enne si trova in libertà e sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, obbligo che non avrebbe rispettato. I fatti si riferiscono a quanto avvenuto lo scorso 21 giugno al mercato di Luino quando l’anziano, rimasto solo momentaneamente per via di una commissione del figlio, è stato aggredito, strattonato e gettato a terra dall’imputato che una volta atterrato l’uomo gli ha frugato nelle tasche. Solo l’intervento del figlio, tornato a riprendere l’anziano padre, ha interrotto il tentativo di rapina finito con l’arresto e il successivo rito direttissimo.

Alla fine il giudice del Collegio Andrea Crema (a latere Luccarelli e Bernardi) ha rigettato l’istanza di giudizio abbreviato “ritenuta scarna la comunicazione prodotta in ordine alle condizioni psichica dell’imputato”. La difesa ha chiesto rinvio per valutare altri riti alternativi. Prossima udienza 21 settembre.