I Cameristi del Verbano alla Collegiata di Brezzo di Bedero
Si avvia verso la conclusione la 49 a edizione di “Segno Spazio Armonia”, la Stagione Musicale della Canonica di Brezzo di Bedero che ospita un complesso d’archi costituito a metà degli anni Ottanta da un gruppo di musicisti legati da vincoli di amicizia e da comuni interessi musicali
Si avvia verso la conclusione la 49 a edizione di “Segno Spazio Armonia”, la Stagione Musicale della Canonica di Brezzo di Bedero. Sabato 29 luglio, alle ore 21, “I Cameristi del Verbano”, complesso d’archi costituito a metà degli anni Ottanta da un gruppo di musicisti legati da vincoli di amicizia e da comuni interessi musicali, presenta un interessante excursus attraverso quattro delle più significative figure del Barocco italiano e quello d’oltralpe: Vivaldi, Albinoni, Telemann e Bach.
Il concerto si apre con la Sinfonia da Arsilia Regina di Antonio Vivaldi, un’opera rimasta a Lungo nell’oscurità e solo di recente riportata alla luce. Ispirata a una toccante storia d’amore dell’antichità la sinfonia offre un’atmosfera drammatica, dove tensione e struggimento si fondono in un connubio armonioso, portando l’ascoltatore in un viaggio emozionale coinvolgente. Gli archi sono i protagonisti di questa sinfonia, con melodie accattivanti e intricate armonie. “Arsilia Regina” ci regala un’immersione nella magnificenza della Venezia barocca, dove Vivaldi visse e operò, e la città stessa diventa uno sfondo vivo della sua musica.
A seguire sempre di Vivaldi il “Concerto in re minore per archi e cembalo F XI n°19”. Il Concerto in re minore è un esempio splendido della brillantezza compositiva di Vivaldi, con temi incisivi e una ricca gamma di modulazioni armoniche. Vivaldi concepisce il concerto per orchestra come un genere particolarmente congeniale alla sperimentazione: l’assenza dell’elemento solistico consente all’autore di concentrale l’attenzione sull’aspetto propriamente compositivo. Albinoni è un importante rappresentante dell’era barocca veneziana, contribuendo all’arricchimento della musica barocca in Italia. Compositore particolarmente prolifico, ha creato un corpus significativo di opere, tra cui oltre 80 opere liriche e numerose composizioni strumentali. Rilevante il suo contributo allo sviluppo della forma del concerto, soprattutto per oboe, con la creazione di concerti virtuosistici ed espressivi come il “Concerto in re minore op. 9 n. 2 per oboe archi e basso continuo” presentato in questo concerto. Caratterizzata da melodie belle e liriche, spesso arricchite da linee fluide e profonde emozioni la musica di Albinoni presenta uno stile distintivo, unendo l’eleganza del barocco italiano con influenze dalla musica tedesca e francese. Per quanto il grande compositore tedesco Georg Philipp Telemann preferisse lo stile “francese” a quello “italiano”, il “Concerto in Sol maggiore TWV 51: G9 01 per Viola archi e basso continuo” è necessariamente nello stile italiano, ma non secondo il nuovissimo e di gran moda modello tripartito alla Vivaldi, bensì nei quattro movimenti ordinari della Sonata da chiesa e del Concerto grosso corelliano. L’opera, di straordinaria bellezza e raffinatezza, mette in risalto il genio compositivo di uno dei più importanti compositori barocchi, con ritornelli orchestrali di plastica evidenza ed episodi solistici brillanti e fantasiosi. Nell’Andante dimostra poi un gusto spiccato per le modulazioni inconsuete che contemplano anche procedimenti enarmonici, mentre la viola solista è abilmente messa in risalto da una vera e propria cadenza, seppure di proporzioni contenute.
Il “Concerto in re minore BWV 1060 per violino, oboe, archi e basso continuo”. di Johann Sebastian Bach è una straordinaria opera barocca che incarna la genialità e la profondità emotiva di uno dei più grandi compositori di tutti i tempi. Questo Concerto è una ricostruzione della presunta forma originale di un concerto per oboe e violino, o due violini. Il manoscritto originale non esiste, ma Bach nel 1736 ne aveva fatto una trascrizione per due clavicembali e orchestra (BWV 1060) per le esigenze del Collegium Musicum di Lipsia. Il lavoro filologico di Wilfried Fische ha portato alla ricostruzione dei concerti originali facenti capo alle trascrizioni bachiane degli anni ’30 del XVIII secolo. L’esame del concerto per due clavicembali, e soprattutto l’intreccio delle parti solistiche, permette di stabilire come preponderante l’indicazione di oboe e violino, piuttosto che due violini, come gli strumenti solisti del concerto perduto.
Programma del Concerto
IL BAROCCO ITALIANO E QUELLO D’OLTRALPE ANTONIO VIVALDI (1678–1741) Arsilia Regina di Ponto, Sinfonia – Allegro – Andante – Presto ANTONIO VIVALDI (1678–1741) Concerto in re minore per archi e cembalo F XI n°19 – Allegro – Largo – Allegro
TOMASO ALBINONI (1671–1751) Concerto in re minore op. 9 n. 2 per oboe archi e b.c. – Allegro non presto – Adagio – Allegro Oboe Marino Bedetti
GEORG PHILIPP TELEMANN (1681–1767) Concerto in Sol maggiore TWV 51: G9 01 per Viola archi e b.c. – Largo – Allegro – Andante – Presto Viola Leonardo Taio
JOHANN SEBASTIAN BACH (1685–1750) Concerto in re minore BWV 1060 per violino oboe archi e b.c. – Allegro – Adagio – Allegro Oboe: M. Bedetti – Violino: A. Molteni I Cameristi del Verbano Violini: Antonello Molteni, Rodolfo Girelli, Andrea Pellegrini, Daniela Zanoletti, Donatella Colombo, Michele Graglia Viole: Leonardo Taio, Patrizia De Santis Violoncello: Daniele Bogni Contrabbasso: Luigi Correnti Cembalo: Chiara Nicora
Sabato 29 Luglio 2023 – ore 21
Collegiata di San Vittore – Brezzo di Bedero
4° concerto della 49 a Stagione Musicale della Canonica
“Il Barocco Italiano e quello d’oltralpe” – Concerto de “I Cameristi del Verbano” – Musiche di Vivaldi, Albinoni, Telemann, Bach
Ingresso libero
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