Agli accertamenti tecnici disposti dalla Procura di Varese sul grande ippocastano messo in sicurezza dopo la caduta del ramo di 10 metri contro otto persone che stavano attendendo l’uscita dei bimbi dell’oratorio alla fine di giugno si sono sommati quelli dei periti nominati dalle parti, e quindi una piccola folla si è data appuntamento questa mattina, martedì, come previsto, di fronte all’aiuola della chiesa dove insiste il fusto del grande albero reso ora “inoffensivo” dalle potature.

Alle 9 sono cominciati i rilievi alla presenza dei legali che stanno seguendo sia le persone rimaste ferite nel crollo della pianta, alcune delle quali con lesioni anche gravi patite quel lunedì pomeriggio, il 26 giugno prima delle 18; ma anche dei legali delle due persone indagate, due tecnici comunali. Tutti hanno nominato appunto agronomi che dovranno confrontarsi sulle cause che hanno determinato la caduta della pianta.

L’esame si inquadra fra gli «accertamenti tecnici non ripetibili» previsti dalla legge (articolo 360 del codice di procedura penale) che consente ai difensori nonché i consulenti tecnici eventualmente nominati «ad assistere al conferimento dell’incarico, di partecipare agli accertamenti e di formulare osservazioni e riserve».

Atti che avranno il loro peso nell’eventuale fase processuale successiva, legata all’esito dell’e indagini.