“Commercio, viabilità e paesaggio”: gli enti del territorio valutano il nuovo supermercato a Sesto Calende
Per la realizzazione di un nuovo supermercato sul Sempione è prevista una variante del pgt. Le opposizioni: "La proposta va integrata ascoltando il parere degli enti. No a un nuovo caso Q8"
Gli enti e le associazioni del territorio si esprimono, anche con una serie di pareri critici, nei confronti del nuovo supermercato destinato a sorgere a Sesto Calende, nell’area commerciale del Sempione tra via Manzoni e via Rosselli che dalla città porta a Vergiate.
All’inizio dell’estate negli uffici comunali sestesi è stata infatti avviata la procedura per una nuova variante al pgt, step amministrativo necessario per la realizzazione di una “struttura di media vendita” da 1.879 metri quadrati (con superficie di vendita da 1300) dove oggi si trova la Barzaghini Pavimenti. Come da prassi, nelle settimane e nei mesi successivi alla presentazione del progetto sono seguiti anche i pareri di enti del territorio, fra cui la Provincia, la Soprintendenza, Ascom, il Parco del Ticino e Legambiente.
Commenti, quelli da parte degli enti, che alzano l’attenzione dell’opposizione del consiglio comunale, rappresentata dalle due liste Insieme per Sesto e Sesto2030, preoccupate che a distanza di pochi mesi la città possa rivivere quanto successo con l’area ex Q8, quando, a settembre, la variante per il boutique residence Echo fu votata in consiglio comunale per essere poi, due settimane più tardi, bocciata dai Beni Culturali (e temporaneamente bloccato) a casa della sua altezza in contrasto con il paesaggio sestese, in particolare il campanile della Chiesa di San Bernardino.
Ma, per l’appunto, quale è il parere degli enti a proposito del supermercato da realizzare sulla Statale 33 del Sempione?
DAL COMMERCIO ALLA VIABILITÀ: IL PARERE DEGLI ENTI
Tra gli enti sopracitati a far emergere maggiori criticità è Ascom Gallarate-Malpensa (Confcommercio), che in una relazione di oltre otto pagine lo scorso 10 ottobre chiedeva all’amministrazione di respingere l’adozione del piano attuativo in variante del pgt. Attraverso lo studio dell’Osservatorio di Commercio, Ascom riporta una fotografia della distribuzione delle superfici commerciali: a Sesto Calende le grandi superfici di vendita (una sola, Esselunga) occupano il 17,50%; quelle di media superficie (5) il 34,80%, mentre il 47,80% è formato dai 127 negozi sestesi. Con il nuovo insediamento, la componente degli esercizi di vicinato scenderebbe al 40% dell’intera offerta commerciale: dato inferiore a tutti gli altri parametri regionali e territoriali, con la sola eccezione di Ascom Saronno, e divergente con parte della funzione del commercio di vicinato «contro il fenomeno dela desertificazione dei centri storici».
Per la Soprintendenza, invece, il progetto presenta diverse criticità ma non al punto da richiedere la valutazione ambientale strategica (vas). Parere condiviso anche dal Parco del Ticino (a determinate condizioni come un “disegno del verde più strutturato”), a differenza invece di Legambiente.
«Le modifiche paesaggistiche – si legge nel parere dei Beni Culturali- risulterebbero particolarmente gravose in ragione delle ingenti volumetrie proposte. L’edificio commerciale appare sensibilmente fuori scala rispetto all’edificato circostante, essendo, tra l’altro, percepibile anche da grande distanza, per via dell’assenza di uno specifico intervento di mitigazione paesaggistica».
Dal momento che l’opera «potrebbe essere l’occasione per risolvere positivamente aspetti storicamente molto problematici della Città» la sezione sestese dell’associazione ambientali ritiene invece «indispensabile» la vas, al pari di un’approfondita analisi della realtà, con un ulteriore studio sulla qualità dell’aria e sulla viabilità, dato il rischio elevato di peggiorare la circolazione su via Manzoni e via Rosselli.
«Riteniamo positivo il recupero dell’area – questo il commento di Legambiente, che propone per l’edificio una copertura vegetale con funzione ambientale ed estetica – anche se più di recupero si dovrebbe parlare di “rilancio” non essendo un’area dismessa o abbandonata. Buona la proposta progettuale di sviluppo in senso ambientale, con recupero dell’energia, ma bisogna prestare maggior attenzione alla superfice di suolo che verrebbe ricoperta e la perdita di parti di parti naturali presenti da decenni con avifauna presente»
Anche la Provincia di Varese, nelle sue analisi, entra nel merito della viabilità di un «tratto urbano critico» caratterizzato da «frequenti fenomeni di congestione». Motivo per cui secondo Villa Recalcati è necessario estendere la verifica del traffico a tutte le rotatorie fino all’imbocco del ponte.
“I PARERI DEGLI ENTI VANNO ASCOLTATI”
Prima che l’argomento possa approdare sui banchi del consiglio, la “palla” ritorna però all’opposizione, che nuovamente si rivolge alla stampa mossa dalla mancanza di coinvolgimento da parte dell’amministrazione in materia di urbanistica.
«La Giunta per il momento tace sia sulle scelte da fare che sulle tempistiche – commentano le due liste, rappresentate da cinque consiglieri -. Si rischia una riedizione della storia della variante per l’area Q8, presentata in commissione come non modificabile e poi portata in consiglio comunale in fretta e furia, salvo poi vedersela bocciata dalla Soprintendenza. Il governo dell’urbanistica in questo Comune sembra che sia un tabù: nonostante abbiamo un sindaco architetto e urbanista, i progetti che cambiano la città non vendono mai discussi pubblicamente».
Per poi concludere: «Da parte nostra diciamo sin d’ora che i pareri degli enti vanno ascoltati, la proposta va modificata e integrata. Ma, soprattutto, va dimostrato l’interesse pubblico a modificare il pgt, che non esclude questo tipo di interventi se hanno la finalità di ricucire e migliorare il tessuto urbano e non di introdurre nuovi edifici di grandi dimensioni. Diversamente il nostro voto sarà contrario».
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