“Demolire parte del rifugio di Brissago Valtravaglia”, ma gli animali rischiano di rimanere senza casa
In una lettera-denuncia, il legale della realtà presente da anni nell’Alto Varesotto lancia un Sos a Regione e associazioni animaliste
È con una mail urgente che l’avvocato Furio Artoni informa di un problema legato al rifugio “Animali felici”, raggiunto da una richiesta di demolizione “da parte dei Comuni di Mesenzana e Brissago Valtravaglia” notificata secondo il legale qualche settimana fa e che ora costituisce un atto che potrebbe avere un epilogo imminente. Si tratta di una realtà consolidata e che da anni si occupa del recupero fauna, specialmente selvatica, e che parimenti si occupa di mantenere, col contributo di volontari, animali domestici e d’allevamento che periodicamente vengono salvati dalla macellazione (ha in passato ospitato anche bovini e suini). «In seguito all’ordinanza di abbattimento del comune di Mesenzana e Brissago, che colpisce alcuni fabbricati del “Rifugio animali felici di Brissago Valtravaglia“, si corre il gravissimo rischio che gli animali ricoverati subiscano danni e maltrattamenti», scrive l’avvocato Artoni.
«Il signor Giancarlo Galli (il responsabile della struttura ndr) in questi anni ha accolto animali di moltissime specie presso il suo rifugio, anche su espressa richiesta da parte delle forze dell’ordine e degli stessi enti locali che oggi chiedono la demolizione dei fabbricati. Oggi si trova a non poter garantire il benessere dei vari animali ricoverati. Una situazione paradossale se si tiene conto che il signor Galli ha sempre agito con puro spirito volontaristico e ha potuto provvedere al sostentamento degli animali ricoverati grazie al contributo di varie associazioni soprattutto svizzere».
Da qui una sorta di paradosso, continua il legale, dal momento che «il signor Galli si è occupato degli animali abbondati e selvatici provvedendo al loro sostentamento e garantendone la salute ed il benessere, oggi si trova a dover fronteggiare quelle stesse istituzioni che in questi anni si sono servite dei suoi servigi gratuiti. Ed oltre a ciò gli animali rischiano di trovarsi in condizione di grave rischio per la loro salute».
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