I cani di Ciac salgono in cattedra allo Stein di Gavirate
Uisp e l'impegno nell'orientamento: illustrate agli studenti le possibilità professionali nell'ambito della cinofilia
Mercoledì 13 dicembre, all’istituto Stein di Gavirate, in aula Salvini, gli studenti delle classi quarte e quinte del corso professionale hanno incontrato Sabrina Brusa, istruttore, riabilitatore e formatore nazionale settore cinofilia, presidente della Scuola per Cani CIAC ASD affiliata a Uisp. Con lei anche Nicola Mezzetti, futuro operatore e pet therapist e Madly Russo, educatore cinofilo, per un approfondimento sulle loro figure professionali e sulla pet therapy.
All’incontro sono stati presenti un paio di esemplari impiegati nelle attività di pet therapy, Anakin e Zoe. L’attività svolta è parte del progetto d’Istituto “Incontriamo le figure professionali” ed è stata organizzata dalla docente referente, la professoressa Ileana Maccari.
«È andata bene: i ragazzi e le ragazze erano tutti molto entusiasti anche se un po’ timidi. Abbiamo parlato degli sbocchi professionali e lavorativi delle professioni cinofili. E si sono stupiti di quante cose si possono fare con i cani, la cui passione può diventare un lavoro» dice Sabrina Brusa.
L’educatore cinofilo è un professionista che autonomamente imposta percorsi relazionali tra cane e proprietario. L’operatore fa da assistente all’educatore. Poi c’è l’istruttore riabilitatore, che è specializzato nell’analisi e nella gestione dei problemi del comportamento. Il tecnico sportivo, che è un educatore specializzato in una disciplina sportiva e può preparare cani e conduttori anche alle competizioni.
Opportunità di realizzazione professionali ci sono anche nel mondo della pet therapy, con percorsi di formazione specifici, come delineato dalle linee guida del ministero della salute nel 2016.
Come tutte le professioni, anche lavorare con i cani ha pro e contro. «Si lavora soprattutto all’aperto e alla domenica – spiega Brusa, che continua – I ragazzi erano molto affascinati. Il feedback è stato positivo. Tanto che abbiamo sottoposto alla coordinatrice della scuola un progetto che prevede una serie di incontri, destinati ai ragazzi delle superiori, finalizzati a lavorare sul rispetto di genere, sull’empatia e sulla prevenzione al bullismo. Il cane diventa così un mediatore sociale e relazionale che, attraverso attività e comparazione tra la dimensione affettiva dell’uomo e quella dell’animale, conduce al rispetto dell’altro».
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