Colombo (Coldiretti Varese): “Le nostre imprese non possono più sopportare imposizioni burocratiche”
Coldiretti Varese continua gli incontri territoriali: due riunioni a Varese con i giovani e i senior
Dalla moratoria dei debiti delle imprese agricole, alla revisione delle regole sugli aiuti di Stato fino alla gestione della fauna selvatica. “Dopo la protesta che ci ha visto a Bruxelles l’altro ieri, lunedì 26, il territorio attende risposte certe e immediate alle esigenze delle imprese agricole. Intanto non si fermano gli incontri con le imprese sul territorio, e già oggi abbiamo incontrato – in due momenti specifici – i nostri giovani e i nostri senior”. A rimarcarlo è il presidente di Coldiretti Varese Pietro Luca Colombo.
“Le nostre imprese chiedono tutela e non possono più sopportare imposizioni burocratiche, follie e fenomeni che mettono a rischio il loro reddito e la loro stessa sopravvivenza. Aiuti di Stato come il de minimis non ci hanno messo in condizione di intervenire soprattutto su quelle filiere colpite dai fenomeni atmosferici. Queste situazioni vanno superate”. In particolare, sottolinea ancora Colombo: “Sulla fauna selvatica occorre, invece, intervenire per uniformare la normativa nazionale a quella regionale e dare finalmente la possibilità alle aziende di porre un freno alle incursioni di cinghiali e altri animali che devastano le colture”.
ELIMINARE LE SANZIONI GIÀ DA QUEST’ANNO
Per quanto riguarda la politica agricola comune, il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini ha manifestato la necessità di “eliminare le eventuali sanzioni a carico degli agricoltori già da quest’anno”. “È quindi necessario – puntualizza Colombo – porre fine all’aumento di adempimenti, obblighi e costi per le aziende agricole legati all’applicazione della condizionalità ambientale. Norme troppo stringenti e spesso svincolate dalla realtà che ne hanno reso di fatto impossibile l’applicazione nelle campagne, già colpite dall’aumento costante dei costi di produzione e un corrispondente calo dei prezzi agricoli”.
IL PRINCIPIO DI RECIPROCITÀ
Coldiretti chiede, ricordando i risultati ottenuti con il ritiro della direttiva agrofarmaci che avrebbe ridotto del 30% la produzione agricola nazionale, “anche lo stop a quella su packaging”, che toglie dalle tavole insalata in busta, confezioni di pomodori e cestini di fragole, “impattando in modo significativo sulla capacità competitiva della filiera agroalimentare ma anche della tutela dell’ambiente, sia in termini di spreco di cibo, sia in termini di emissioni in atmosfera e di consumo di acqua”.
E in Europa deve valere anche il rispetto il principio di reciprocità con un netto stop all’ingresso di prodotti da fuori dei confini Ue che non rispettano i nostri stessi standard. “Questo – ha rimarcato Prandini – deve avvenire anche all’interno dei Paesi dell’Unione, come ad esempio il regolamento dei principi attivi. In tema di controlli, dobbiamo trovare un principio che vada bene per tutti, non possiamo essere il Paese che viene sempre penalizzato”.
DUE RIUNIONI A VARESE
Nel corso delle due riunioni di oggi a Varese con i giovani e i senior di Coldiretti (presenti, oltre al presidente Colombo e al direttore Mazzucotelli, anche il delegato provinciale di Coldiretti Giovani Impresa Miriana Grilli e il presidente di Coldiretti Senior Varese Maria Mineo Soldavini) sono emersi diversi punti d’analisi, dalle tematiche specifiche per le imprese agroforestali e florovivaistiche al nodo della lotta al cibo sintetico, alla tutela di prezzi e filiere, alla sburocratizzazione. “Per garantire, infine, il principio di reciprocità, è importante dotarsi di strumenti efficienti di rilevazioni dei mercati – conclude Colombo – per tutelare le imprese agricole e applicare efficacemente la normativa sulle pratiche sleali fortemente sostenuta da Coldiretti”.
Una battaglia che ha portato la Coldiretti a denunciare per aver modificato unilateralmente i contratti a danno dei produttori agricoli la multinazionale Lactalis, poi multata dal ministero.
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