La giovane, maggiorenne, aveva ed ha seri problemi di natura psichica, che le causano una disabilità grave. Lui è – era – un amico di famiglia, persona fidata, appartenente anni fa ad un corpo dello Stato, ora pensionato: innocente fino a prova contraria, ma adombrato da un processo in corso per violenza sessuale aggravata: avrebbe anni fa toccato le parti intime della ragazza una volta rimasto solo con lei lungo una pista ciclabile del Luinese.

Per questo il 20 aprile si terrà la prossima udienza del processo celebratosi ieri dinanzi al Collegio di Varese che vede l’uomo imputato e difeso dall’avvocato Corrado Viazzo.

La giovane dopo i fatti confida il fatto alla madre che presenta querela, la ragazza viene sentita durante le indagini preliminari con degli esperti e il suo racconto risulta credibile.

In fase di indagini preliminari la Procura chiede incidente probatorio per verificare se la giovane è in grado di testimoniare, atto a cui la difesa si oppone; il Gip dispone una perizia che sostiene che la parte offesa non è in grado di deporre: si arriva comunque al rinvio a giudizio nel quale la parte civile chiede di sentire la parte offesa, e il Collegio respinge la richiesta.

Vengono sentiti periti e la Procura chiede di acquisire le dichiarazioni fatte originariamente in sede di indagini, altro atto a cui la difesa si è opposta. Su questi aspetti si gioca il processo che vedrà la discussione nella prossima udienza: l’obiettivo, fuori dai passaggi procedurali, è capire se vi sia o meno il raggiungimento della prova a carico dell’uomo per apprezzare eventuali responsabilità di profilo penale.