Gianfranco Cipriano: “Preoccupato per il futuro di Curiglia con Monteviasco”
In una nota, l'attivista luinese solleva alcune problematiche che il paesino di 160 abitanti sta affrontando: "Il paese non sta crescendo, anzi rispetto il passato vedo immobilismo se non un involuzione"
Riceviamo e pubblichiamo la nota del luinese Gianfranco Cipriano, attivista politico che in passato si è interessato al borgo di Curiglia con Monteviasco.
Da osservatore politico e amante di Curiglia desidero esternare il mio pensiero sul futuro di questo splendido territorio. Sono davvero rammaricato per come stanno andando le cose, il paese non sta crescendo, anzi rispetto il passato vedo immobilismo se non un involuzione.
Come tutti sanno il comune sta fortemente patendo la mancanza dell’attività della funivia Piero-Monteviasco ancora ferma a seguito della tragedia del 12 novembre 2018. Per questo sono contrariato per come l’amministrazione ha gestito la questione sia dal punto di vista della forma, che non ha dato certo l’idea di concretezza e competenza a causa dei continui cambi di direzione, dichiarazioni smentite dai fatti, bandi improbabili e quant’altro, sia dal punto di vista del risultato, a tutt’oggi non ancora raggiunto a dispetto degli importanti finanziamenti stanziati dagli enti sovracomunali, sempre a disposizione dell’amministrazione nell’intento di agevolarla. Sottolineo che a questo punto ci sarebbe anche ben poco da festeggiare se finalmente come pare (a meno di ulteriori colpi di scena) si risolvesse tra qualche mese il problema dell’affidamento dell’impianto.
Ascolto anche forte delusione da parte dei residenti, dei proprietari di seconde case e di coloro che mantenevano e mantengono viva Monteviasco con le loro attività. Queste categorie infatti non mi pare siano state oggetto della giusta attenzione e considerazione, mentre sarebbe stato auspicabile sgravarle di alcune tasse comunali, piuttosto che organizzare (come proposi ai tempi) soluzioni per consentire, se non altro ad intervalli regolari, di raggiungere la località senza percorrere a piedi l’imponente gradinata.
Ho potuto apprezzare la sistemazione di via Cesare Battisti e Via Roma, oltre che all’importante intervento sull’ex istituto oggi fondamentale punto di riferimento per il paese egregiamente gestito “dalla Marisa” famosa in tutta la valle per la sua ottima cucina tipica. Tale intervento però personalmente lo ritengo davvero di pessimo gusto in particolare per i materiali impiegati che stridono incredibilmente con l’ambiente.
Altra questione che mi auguro venga affrontata al più presto è una soluzione per ristabilire la sicurezza su una via della parte alta del paese. Quest’area è chiusa provvisoriamente con due cavalletti bianchi e rossi alle due estremità del vicolo perché lì si trova un fabbricato pericolante. Come è possibile non fare nulla girarsi dall’altra parte per tutti questi anni? Cosa si sta aspettando? Un crollo, un incidente?
Un ultimo sassolino dalla scarpa vorrei togliermelo: questo paesino è meta di villeggianti proprietari di seconde case (come me). Da poco è stato adottato il sistema del ritiro dei rifiuti differenziati in base ad un calendario, ma per i tanti che stanno su il week-end che dovrebbero fare? Portarsi a casa i rifiuti o lasciarli fuori casa? Fino a poco fa c’era un’area rifiuti differenziata ora dismessa. Trovo la scelta di gestire i rifiuti in questo modo, possa essere adatto per un paese di una certa dimensione i una cittadina, non certo per un comune di 160 abitanti. Trovo tutto ciò incomprensibile.
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