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Genti venute dall’Est: domenica 5 maggio si festeggia la Pasqua ortodossa, anche sul Lago Maggiore

Una data che unisce rumeni, russi, ucraini, balcanici ma anche africani copti d'Egitto e del Corno d'Africa. Tante chiese diverse e distinte, unite dalla data del calendario

chiesa ortodossa rumena Verbania Pallanza

Domenica 5 maggio è un giorno speciale per centinaia di milioni di persone nel mondo, accomunate dalla fede ortodossa: è il giorno di Pasqua per milioni di persone che fanno parte di tante chiese distinte, in Paesi molto diversi, radicate in territori che vanno dal Circolo Polare Artico fino al Corno d’Africa, passando per i Balcani e il Medio Oriente.

Una presenza religiosa oggi diffusa anche in Occidente
, per effetto delle massicce emigrazioni, già a partire dagli anni Novanta: sono fedeli rumeni, russi, ucraini, moldavi, ma anche copti d’Egitto e di Etiopia. Oggi presenti anche nella zona tra Lago Maggiore e Ossola.

La Pasqua, al di là del significato religioso, è da molte persone dell’Est sentita anche come un momento di festa, con le sue tradizioni che “contagiano” anche chi non è credente (un po’ come avviene per il Natale in Italia) e comunque è legato alle proprie radici.

La chiesa ortodossa rumena

«Paște fericit» è l’augurio in rumeno che si sentirà alla chiesa di San Luca Evangelista a Pallanza, frequentata da rumeni del Vco ma anche dalla sponda lombarda: «Vengono qui da Laveno ma per esempio ci sono anche alcune famiglie che vengono da Somma Lombardo» spiega padre Andrei Agape.

chiesa ortodossa rumena Verbania Pallanza
La chiesa di Verbania durate una celebrazione di Pasqua

I fedeli del Varesotto frequentano invece per lo più San Cipriano e Santa Giustina in viale Europa a Varese. Tanto a Verbania che a Varese la maggior parte dei fedeli vengono dalle aree del Nord della Romania, Maramures e Moldavia rumena.

La chiesa ortodossa del Patriarcato di Mosca

Celebrava anche a Verbania, negli scorsi anni, padre Vladimir Khomenko, sacerdote della chiesa ortodossa russa del Patriarcato di Mosca, di base a Varese, dove i russi hanno una chiesetta di via Milazzo a Casbeno, con un piccolo campanile con “cipolla e croce ortodossa, che identifica la particolarità di questo luogo di culto che serve la provincia.

Pasqua ortodossa

Come per tutti gli ortodossi, la Pasqua si celebra prima di tutto alla vigilia, la notte del 4: «La celebrazione inizia alle 23, durerà più o meno fino alle 3» spiega padre Khomenko.
La comunità del Patriarcato di Mosca comprende russi, ma anche bulgari, serbi, georgiani, ucraini, rumeni, moldavi. «Ma anche americani o greci». A Verbania il numero di fedeli è diminuito invece negli ultimi due anni, a causa del conflitto in Ucraina.

Pasqua ortodossa

Ma c’è anche spazio per la tradizione più popolare:  «Arriveranno le persone per benedire i cestini, con dentro carne, rafano, pane, le uova. Una volta a casa la famiglia si riunisce per dire “Cristo è risorto, veramente è risorto”». Tipico della Pasqua è poi il kulìč, il dolce simile nelle forme al panettone.

Presenza ormai storica sul Verbano è poi il monastero di Cristo Pantocratore ad Arona.

Generico 29 Apr 2024
Un momento della celebrazione del sabato santo

Gli ucraini greco-bizantini

Hanno già festeggiato un mese fa, il 31 marzo, gli ucraini della chiesa greco bizantina, vale a dire ortodossi di rito ma in comunione con la chiesa cattolica di Roma.
«Essendo in Italia abbiamo deciso insieme all’esarca di seguire il calendario gregoriano, dunque festeggiamo il Natale al 25 dicembre e la Pasqua quest’anno l’abbiamo già fatta al 31 marzo» spiega padre Volodymir Misterman, che sacerdote della comunità di Varese e di Gallarate.

Sulla sponda piemontese del Ticino e del Lago, Padre Yuriy Ivanyuta ha invece celebrato a Novara, Arona e Borgomanero.

In Ucraina invece a chiesa greco-bizantina festeggerà comunque domenica 5 maggio, al pari delle altre chiese ortodosse del Paese, dove c’è un’ampia – come noto – minoranza russa ma anche la minoranza di lingua moldava, al confine sud-occidentale del Paese (una parte degli ucraini è fedele del Patriarcato di Mosca o della Chiesa rumena).

Tante tradizioni diverse (e alcune comuni)

In molti Paesi la Pasqua è un momento centrale e molto sentito, del resto per tutti i cristiani sarebbe il culmine dell’anno liturgico, anche se in Occidente il Natale ha preso il sopravvento come momento di festa e di vacanza.

chiesa ortodossa rumena Verbania Pallanza
Un momento della celebrazione davanti alla chiesa rumena a Verbania

Ovviamente le tradizioni locali legate alla festa sono molto diverse, anche se ci sono alcuni elementi che ritornano.
Ad esempio la tradizione delle uova dipinte, tra cui quelle rosse che simboleggiano il sangue di Gesù Cristo e che le famiglie portano in chiesa.

ortodossi

Particolare è anche la “battaglia con le uova”, in cui due persone si sfidano a chi riesce a rompere l’uovo sodo altrui (è una tradizione che nei Balcani è anche dei cattolici). Un gesto dal simbolismo profondo, perché l’uovo rappresenta la tomba di Cristo e la rottura simboleggia dunque la risurrezione dal sepolcro.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 04 Maggio 2024
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