Energia e sostenibilità, a che punto sono le buone pratiche promosse dal Tavolo per il Clima di Luino
L’intervista a Silvano Premoselli, referente del Laboratorio Energia del Tavolo per il Clima di Luino
Si è appena concluso a Torino il G7 su clima, energia e ambiente: a che punto sono i lavori e le proposte del Tavolo sull’energia? Risponde Silvano Premoselli, referente del Laboratorio Energia del Tavolo per il Clima di Luino.
I grandi agiscono a livello globale, invece nel nostro territorio cosa possiamo fare? Quali sono le vostre proposte?
«Il Tavolo per il Clima di Luino ha iniziato sin dalla sua costituzione, marzo 2021, a interessarsi di energia sul nostro territorio e dopo un anno di lavoro ha elaborato il documento “Strategia climatica locale e Piano d’azione”. Questo importante documento è stato presentato alle giunte dei cinque comuni che hanno firmato la Dichiarazione di emergenza Climatica, tra cui Luino nel luglio 2022.»
In particolare la vostra azione come si sviluppa a Luino e nel suo territorio?
«Il piano d’azione si è concentrato su diversi ambiti di azione. La riqualificazione energetica degli edifici pubblici, azione che ha preso molto piede nei nostri comuni grazie ai fondi del PNRR. L’interesse sul legname spiaggiato, problema molto sentito nei comuni rivieraschi, che si sta risolvendo grazie alla legge “Salvamare” dell’ex ministro Costa, anche se si sta aspettando ancora i regolamenti attuativi della Regione Lombardia. La creazione di una filiale locale del cippato, dopo aver visitato gli impianti già presenti nel nostro territorio e costatata la sua sostenibilità ambientale. Per ultimo e non per importanza la creazione della Comunità Energetica Rinnovabile (CER) del Luinese. Abbiamo aderito subito alla Manifestazione d’interesse della Regione Lombardia per le Comunità Energetiche Rinnovabili e abbiamo raccolto già ben 58 dichiarazioni d’interesse da parte di cittadini, piccole e medie imprese, realtà commerciali ed enti del terzo settore per la realizzazione della CER. Un grosso problema è sorto, a inizio di quest’anno, con la pubblicazione del decreto attuativo sulle CER che ha cambiato importanti aspetti per la costituzione della CER. Comunque anche questo scoglio è stato superato e noi procediamo».
Siete fiduciosi sul fatto che il territorio sia pronto a queste nuove sfide?
«Sicuramente! Ormai la consapevolezza che il clima stia cambiando è acquisita. Le istituzioni a livello europeo, nazionale e locale, hanno o stanno legiferando a riguardo e hanno realizzato il quadro normativo e gli strumenti per operare. Adesso tocca a noi, tocca ad ogni cittadino fare la propria parte»
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