Nora Sahnane sulle “promesse” del candidato sindaco Piazza: “Assolutamente insostenibili”
Arriva a stretto giro una nota dall'uscente sindaca di Curiglia con Monteviasco, in seguito all'intervista fatta all'ex allevatore: "Promettere soldi propri o a cui si ha diritto prima del voto dovrebbe allarmare, in primis, gli elettori, che non ritengo tanto stupidi da farsi abbindolare"
«Leggo con stupore e non senza una forte preoccupazione le premesse elettorali del candidato Sindaco Piazza, che attestano una propensione a promettere cose assolutamente insostenibili e di dubbia legittimità».
Inizia così la nota inviataci alla nostra redazione dalla prima cittadina uscente Nora Sahnane, nuovamente candidata, che replica con fermezza alle parole espresse in un’intervista dal suo “avversario politico” in campagna elettorale, Vanes Piazza.
«Prima di tutto dichiarare di rinunciare all’indennità – vorrei vedere se lo farebbe sul serio – per devolvere 4000 euro per ciascun nuovo nato testimonia, oltre che capacità di pronosticare il numero dei nascituri (se ne nascono 10 mandiamo il Comune in dissesto?), anche l’assoluta inconsapevolezza delle norme. Non esiste rinuncia devolutiva. I soldi a cui rinuncia un Sindaco restano nelle casse pubbliche e non sono destinabili a nessuna finalità – continua Sahnane -. Oltretutto promettere soldi propri o a cui si ha diritto prima del voto dovrebbe allarmare, in primis, gli elettori, che non ritengo tanto stupidi da farsi abbindolare da fantomatiche promesse. Mi chiedo davvero come farà il Comune di Curiglia con Monteviasco a fare ciò che lo Stato Italiano non riesce a fare, o non ha titolo per fare».
L’attenzione della sindaca si rivolge poi alla questione sollevata da Piazza riguardo al rifugio all’Alpone: «Al di là del fatto di non essermi mai pronunciata sulla chiusura del rifugio, anche perché la proprietà non è Comunale, ma è ecclesiastica, mi preme far presente che un sindaco ha il dovere di compiere scelte anche impopolari se finalizzate alla sicurezza delle persone e al rispetto delle leggi. Anche la palese e spasmodica ricerca del consenso non dovrebbe mai farci trascurare che siamo tenuti a tutelare i cittadini e trattarli con lealtà, e non a imbonirli».
«Ritengo inoltre – conclude Sahnnane – di dubbio gusto continuare a strumentalizzare la figura di Don Giorgio, che è “patrimonio” di tutti noi cittadini di Curiglia, Monteviasco e Piero. Noi che oggi neanche abbiamo un luogo dove rendergli omaggio o onorarne la memoria. E ne conosciamo le ragioni».
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