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Fondazione Comi: continua con grande entusiasmo l’esperienza dell’Alzheimer Cafè di Luino

Bilancio estremamente positivo per un'esperienza volta a fornire risposte ai bisogni delle famiglie con malati di Alzheimer, creando un luogo ove i familiari si possono incontrare e trascorrere alcune ore in un’atmosfera accogliente e centrata sull’ascolto

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L’esperienza dell’Alzheimer Cafè di Luino, iniziata il 23 ottobre 2023, continua con grande impegno e partecipazione nello splendido contesto di Villa Hussy. L’Alzheimer Cafè è un’iniziativa promossa dall’Ambito di Luino del Piano di zona, dal Comune di Luino e gestita dalla Fondazione Mons. Comi in collaborazione con l’Associazione Varese Alzheimer intende offrire una risposta ai bisogni delle famiglie con malati di Alzheimer, creando un luogo ove i familiari si possono incontrare e trascorrere alcune ore in un’atmosfera accogliente e centrata sull’ascolto, grazie all’aiuto della psicologa, mentre i loro cari affetti dall’Alzheimer (che nel seguito chiameremo ospiti) partecipano ad attività ludiche e terapeutiche con un’educatrice e con i volontari.

Dopo parecchi mesi dall’inizio di questa esperienza «ci è parso opportuno riunire il 27 maggio presso la Fondazione Mons. Comi tutti i volontari ed i professionisti per analizzare come sta procedendo questa importante iniziativa» raccontano dalla Fondazione.

L’educatrice Francesca Carsana, che con i volontari segue il gruppo degli ospiti, è stata particolarmente felice di questa esperienza: si è creato un gruppo molto unito in un ambiente sereno e con una bellissima collaborazione tra volontari e ospiti che spesso si immedesimano e si credono loro stessi i volontari. Rispetto ai primi mesi si è migliorata molto l’accoglienza iniziale ove ciascun ospite si presenta e racconta qualcosa della sua vita.

Oltre ai vari giochi di gruppo, da qualche mese partecipa agli incontri anche Silvia Ballinari, una musicoterapista che sta effettuando il suo tirocinio. La musica diventa così un mezzo di comunicazione tra gli ospiti e la musicoterapista, creando una forte interazione e aiutando a ritrovare un contatto con il mondo esterno. Gli ospiti ricordano così le melodie e spesso anche le parole di tante canzoni famose e possono così trarne giovamento dall’ascolto sia a livello emotivo che cognitivo e nella stimolazione della memoria stessa. Si attivano così intense sensazioni, ricordi, desideri e linguaggi che sembravano sopiti e che con questa iniziativa riemergono nella mente degli ospiti.

Molto positive sono anche le valutazioni della dottoressa Chiara Sbrizzi, psicologa che segue il gruppo dei famigliari che ora si è consolidato creando un clima di collaborazione e di condivisione dei bisogni e delle strategie di comportamento da adottare con i propri cari. Con i famigliari si affrontano le difficoltà che giornalmente si riscontrano con i propri cari, ci si confronta sulle diverse soluzioni adottate e sui risultati ottenuti. Ad ogni incontro si svolge una psico-educazione su vari temi come il corretto utilizzo dei farmaci, l’importanza della gestione delle emozioni, la spiegazione dei vari disturbi neuro-cognitivi, la gestione della componente aggressiva dei malati di Alzheimer, la consapevolezza e alcune strategie da poter applicare in diversi contesti nel tentativo di incrementare il benessere soggettivo. I famigliari raccontano le loro esperienze e condividendole nell’ambito del gruppo si creano momenti piacevoli, di riflessione e di empatia reciproca.

Al termine di ogni incontro i due gruppi si ritrovano insieme per una merenda e un momento di piacevole conversazione. Veramente importante in tutte queste attività è il ruolo delle volontarie che creano un ambiente famigliare portando tutto il loro entusiasmo. Nella chat che si è creata tra i famigliari spesso compaiono dei post che ringraziano per l’impegno e la dedizione che trovano nell’Alzheimer Cafè e per l’ambiente sereno, gioioso e familiare che l’educatrice, la psicologa e tutte le volontarie riescono a creare, generando momenti di vero benessere grazie alla loro simpatia, gentilezza e disponibilità.

L’incontro del 27 maggio si è concluso con le parole del Presidente, Gianfranco Malagola, e del Direttore Generale, Fausto Turci, che hanno evidenziato la grande importanza di questo servizio per le famiglie che curano i loro cari malati di Alzheimer e la forte volontà della Fondazione Mons. Comi di proseguire questa esperienza sempre in collaborazione con il Comune di Luino e l’Associazione Varese Alzheimer. «Ci si auspica anche una più ampia partecipazione di famiglie con malati di Alzheimer che provengono non solo dal Comune di Luino ma anche dai Comuni del territorio – aggiungono dalla Fondazione -. L’esperienza dell’Alzheimer Cafè si inserisce in una sempre maggiore attenzione che la Fondazione Mons. Comi sta dedicando alla malattia di Alzheimer in supporto ai malati e alle loro famiglie: un grande sforzo è in corso per potenziale e innovare il Nucleo Alzheimer della Struttura Protetta creando un Polo per la Cura delle Demenze che verrà inaugurato il 21 settembre in occasione della giornata mondiale dell’Alzheimer».

Per partecipare all’Alzheimer Cafè, sia come famigliari che come volontari, si può contattare l’Ufficio Accoglienza della Fondazione Mons. Comi nella persona della Sig.ra Isabella Santulli (tel.0332/542345; mail: i.santulli@fondazionecomi.it) che coordina il progetto dell’Alzheimer Cafè.

Pubblicato il 05 Giugno 2024
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