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Sotto la pioggia ma con il sorriso: la Bike Night Milano-Arona batte anche il maltempo

Nonostante le previsioni negative, mille ciclisti partiti dalla città direzione Lago Maggiore. Una grande festa, resa più avventurosa dalle condizioni meteo

gallarate generico

I temporali sono arrivati quando era quasi giorno, con i lampi in riva al Ticino, ma il maltempo non ha vinto sulla partecipazione: anche quest’anno si è ripetuta la grande festa della Bike Night di Milano, una notte in bici dalla città al Lago Maggiore.

Quest’anno più forte della pioggia: mille e più partenti dai giardini di Porta Venezia, in una notte che pareva dolcissima, di temperature miti, anche se già con la preoccupazione dei temporali volenti attesi verso l’alba.

E allora via a pedalare, contro la paura. Quelli a testa bassa con le bici in carbonio e quelli dell’arriviamo-quando-arriviamo, quelli con le gravel e quelli con la  bici con il cestino (come la immancabile signora Fiab coloratissima), quelli con le e-bike e quelli con la bici da Eroica, quelli che amano pedalare da soli, quelli in gruppo, quelli che cercano amici lungo la strada. E sopratutto quelle: un 22% quest’anno di ragazze e donne, di ogni età.

A Milano si pedala dentro la gente del sabato sera, alcuni – in auto – arrabbiati -, alcuni divertiti che allungano una sigaretta o una battuta o persino una birra. In testa anche le bandiere della Bicipace, iniziativa in riva al Ticino da quarant’anni. Ormai supercollaudati i ristori: quello al 27° chilometro ad Abbiategrasso, al Palazzo Stampa, con l’Antica Posteria Invernizzi (e grande sostegno da volontari Fiab, impegnati a gestire un gruppo ancora piuttosto compatto), poi al 50° chilometro a Turbigo ai giardinetti lungo il naviglio, infine al 70° chilometro a Somma Lombardo, al baretto della Canottieri giù in valle, dove si arriva ormai alla spicciolata, a seconda della velocità tenuta nella notte.

Nella zona delle colline della valle del Ticino e verso il Lago arrivano le piogge, violentissime. Ci si rifugia sotto i ponti, negli androni delle vecchie cascine di Coarezza e Golasecca (passaggio aggiunto causa deviazione per una precedente frana lungo il Ticino), sotto le tettoie del bus, almeno per evitare i momenti con pioggia più intensa (e possibili rischi). E poi si riparte: tanto una volta che sei bagnato, c’è solo da pedalare. Certo: qualcuno ha preso prima la via di casa, attendendo magari che spiovesse un po’ prima di raggiungere una stazione ferroviaria.

 

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Ad Arona si finisce sempre nella piazza medievale lungo il lago. Fa niente se oggi non è proprio clima estivo e non c’è la tentazione di fare un bagno, si fa colazione e si fanno le foto insieme. Alcuni tornano a casa ancora in bici, molti in autobus attrezzato proposto dagli organizzatori, molti in treno: malgrado lo sciopero annunciato, come da previsioni in realtà il grosso dei treni c’erano.
Una festa anche quest’anno, per il decimo anno, per una formula collaudata ideata da Witoor e una notte sempre attesissima.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 08 Luglio 2024
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