Dai comitati di quartiere al consiglio comunale dei ragazzi: a Sesto Calende affidate le deleghe ai consiglieri
Oltre agli incarichi della giunta, il sindaco affida alcuni compiti al resto della sua maggioranza: a Simone Danzo la delega ai comitati di quartiere; del consiglio comunale dei ragazzi di cui si occuperà Tollini, del verde Gumier. L'opposizione: "Nomine incongruenti
Dopo la nomina della giunta e del consiglio comunale nel momento dell’insediamento, nel secondo consiglio comunale il sindaco di Sesto Calende Elisabetta Giordani ha annunciato le deleghe dei consiglieri comunali di maggioranza. “L’investitura” di alcune deleghe anche all’esterno degli assessorati è una prassi molto consolidata nei meccanismi della politica locale. Spesso i consiglieri ricoprirono infatti incarichi specifici per lavorare al fianco del primo cittadino e degli assessori, pur naturalmente con compiti e “poteri” differenti.
In una sala consiliare ancora ben “nutrita” a quasi due mesi dal voto, queste le scelte di Giordani ufficializzate nella serata di martedì 16 luglio: a Simone Danzo è stata «decretata» la doppia delega alla digitalizzazione e comitati quartiere, a Pietro Ferrario le società partecipate, a Sergio Gumier manutenzione, cimiteri, verde e cittadinanza, a Cristian Gnodi i progetti e servizi relativi alla scuola e consulta sportiva, e, infine, a Floriana Tollini il consiglio comunale dei ragazzi.
«Le deleghe sono state date dalla sindaca ai consiglieri: rispettano la legge e rispecchiano le inclinazioni dei consiglieri – commenta proprio Floriana Tollini in qualità di capogruppo durante la fase di discussione -. Sono state date per mettere in atto al meglio il nostro programma. Siamo a completa disposizione degli assessori, a cui naturalmente spetta la funzione primaria per il grande lavoro che ci sarà da fare».
Tuttavia le nomine non trovano favorevole il gruppo d’opposizione Siamo Sestesi, avverso in particolare nei confronti delle deleghe di Gumier, Gnodi e Danzo: «Riteniamo le deleghe incongruenti – sostiene il gruppo appellandosi all’Articolo 31 dello Stato Comunale e facendo scivolare la discussione verso lidi molto tecnici -. Il Ministero degli Interni inoltre sottolinea che nomine e deleghe ai consiglieri comunali devono essere circoscritte a collaborazioni o esami di situazioni particolari, che non implicano la possibilità di assumere atti a rilevanza esterna, e infine che lo stesso sia gestore di atti di natura tecnica che sono e rimangano in capo all’assessore di competenza. Resta quindi una ristrettissima serie di funzioni sindacali, che può essere delegata ai consiglieri in virtù di specifiche previsioni normative, e in particolare nelle funzioni svolte dal sindaco: sono quindi attività consultive, collaborative o meramente istruttore. I consiglieri comunali delegati non hanno alcun potere decisionale e l’attività delegata non deve interferire con le prerogative dei componenti della giunta». Così motiva l’ex vicesindaco Edoardo Favaron, che poco dopo insieme al suo capogruppo Boatto e ai consiglieri a Limbiati e Capriglia voterà contro anche la delibera sull’individuazione dei comitati per le commissioni Mensa, Asilo nido e Gestione dello spazio Cesare da Sesto (il voto sarà comunque approvato dalla maggioranza), commissioni che si aggiungono alle due permanenti, la cui presidenza era stata proposta alla minoranza da parte del sindaco Giordani.
Immediata la replica del sindaco Giordani, che pone fine alla questione con un riferimento all’articolo 29 dello Stato Comunale: «Nell’articolo 29 dello statuto del Comune di Sesto Calende (“delega all’assessore ai consiglieri”) il penultimo comma recita: Il sindaco può delegare le proprie funzioni di controllo e indirizzo su determinate aree anche a un consigliere. Tale delega ha valore unicamente interno e non si estende all’adozione di atti giuridici. Va precisato che le funzioni dei consiglieri hanno finalità consultiva e collaborativa con il sindaco, resta preclusa l’assunzione di atti a rilevanza esterna, così come atti di natura gestionale diretta».
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