Il “fumo“ dalla Spagna alla Valcuvia via corriere espresso: in tre a processo a Varese
Le spedizioni con chili e chili di droga arrivavano a Leggiuno e da lì ripartivano per Milano e altre località. Un traffico scoperto dalle forze dell’ordine che contestano anche lo spaccio al dettaglio
La tentazione di arrotondare – e non poco – con un traffico “pulito“, quasi da colletti bianchi, da impiegati di un ufficio di spedizioni.
Cioè: l’ordine fatto agli agganci spagnoli che imbustano e spediscono marjiuana a chili con corriere internazionale che recapita l’involto alla residenza di una delle destinatarie, in Valcuvia. Poi la “roba“ veniva spacchettata, divisa a seconda della richiesta del cliente e spedita a clienti vari in giro per l’Italia vedi Milano, o in provincia di Roma. Oppure venduta al dettaglio da alcuni complici.
Un giro non da poco: le spedizioni dalla Spagna contestate, e arrivate a Leggiuno, sono diverse e finite nelle maglie della Procura, documentate nel capo d’imputazione che riguarda tre persone a giudizio, una donna di 47 anni e due trentenni. Spedizioni, si accennava, fra il marzo e il luglio 2020: botte da uno, due, tre a volte 4 chili di marijuana, droga spedita dalla penisola iberica alla volta della Valcuvia dove peraltro veniva piazzata parte dell’erba.
Le piazze di spaccio della vendita al minuto, gestite dai due trentenni, gravitavano invece attornio a Cocquio Trevisago e ad altri centri della provincia di Varese. Gli imputati, difesi dagli avvocati Andrea Orelli, Giuseppe Grassotti e Paola Bardelli torneranno in aula per il prosieguo dell’udienza preliminare fissata a ottobre.
(immagine di repertorio)
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