Beko Europe, altissima adesione allo sciopero nazionale oltre il 90%
Le segreterie nazionali di Fiom, Fim e Uilm annunciano che in assenza di risposte proseguiranno con la mobilitazione. Sabato a Cassinetta presidio e sciopero degli straordinari indetto dai delegati della Fiom
Lo sciopero nazionale di due ore indetto dai sindacati dei metalmeccanici, Fiom, Fim e Uilm, in tutti gli stabilimenti di Beko Europe dislocati in Italia ha avuto. una partecipazione molto alta. In una nota stampa congiunta Massimiliano Nobis, segretario nazionale Fim-Cisl, Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm-Uil, dichiarano che lo sciopero in Beko di giovedì 12 settembre «ha avuto un’altissima adesione con punte oltre il 90 per cento. I lavoratori chiedono con forza la convocazione da parte del Governo del tavolo di confronto con l’azienda per avere garanzie sul futuro occupazionale e produttivo degli stabilimenti italiani. In assenza di risposte proseguiremo con la mobilitazione».
Nel sito di Cassinetta di Biandronno, in provincia di Varese, c’è stata un’adesione del 90% dei lavoratori nello stabilimento frigoriferi e forni e dell’80% in quello dei microonde.
La preoccupazione innescata dalla nuova proprietà turca, che non presenta il piano industriale per chiarire quale sarà il destino dei cinque siti italiani e dei cinquemila lavoratori che vi lavorano, aumenta di giorno in giorno.
Nello stabilimento di Cassinetta di Biandronno, polo dell’elettrodomestico da incasso di Beko Europe, i delegati della Fiom Cgil hanno indetto per sabato 14 settembre lo sciopero degli straordinari e un presidio davanti alla fabbrica. «Un livello così alto di partecipazione allo sciopero – sottolinea Nino Cartosio segretario della Fiom Cgil di Varese – è una risposta proporzionata alla preoccupazione dei lavoratori. Se i criteri utilizzati in Polonia vengono riproposti in Italia, la situazione diventa pesante. È l’azienda che ci dice cosa vuole fare ma il metodo utilizzato in Polonia lascia presumere dei problemi».
I vertici di Beko Europe avevano un incontro al ministero Made in Italy con le parti sociali. La data doveva essere aggiornata dopo l’estate ma i turchi di Arcelik, il gruppo industriale che ha acquistato Whirlpool Emea, non si sono fatti sentire, pur sapendo che di mezzo c’è anche un ministro.
«Stiamo aspettando un momento di confronto importante sul piano industriale che ancora non conosciamo (al momento si conosce solo la parte riguardante la Polonia, ndr) – continua Cartosio -. È anche un momento di confronto con il Governo che aveva speso delle parole per il Golden power che dice di avere esercitato. Quindi serve un’azione risoluta per andare a vedere le carte e onorare gli impegni che aveva preso. Pertanto se c’è una scadenza noi chiediamo un aggiornamento di quel tavolo».
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